“Tutelare il riccio di mare nel cuore del Mediterraneo, dall’importante valore naturalistico e scientifico, per proteggere l’habitat marino e la biodiversità” è il leitmotiv di MO.PA – Monitoiring Paracentrotus, il progetto di “Quantificazione stato della risorsa
Paracentrotus Lividus in Sicilia”, coordinato dal Dipartimento Scienze della Terra e del Mare
dell’Università degli Studi di Palermo, con la responsabilità scientifica della professoressa Paola Gianguzza.
Il progetto, che si propone di promuovere la gestione, la conservazione e l’uso sostenibile del riccio di mare, Paracentrotus Lividus in Sicilia al fine di aggiornarne il Piano di Gestione, già previsto dalla Legge 20 giugno 2019, con attività di quantificazione, divulgazione e conoscenza della risorsa per anche sperimentare percorsi virtuosi per l’economia locale, è il primo condiviso su scala regionale.
I dati di raccolta del Monitoiring Paracentrotus saranno presentati mercoledì 15 novembre a
partire dalle ore 16:00 presso l’Assemblea Regionale Siciliana – Sala Mattarella, a Palazzo dei Normanni.
Ai saluti istituzionali di: Gaetano Galvagno, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana; Edy Tamajo, Assessore delle attività produttive della Regione Siciliana; Luca Sammartino, Assessore dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della Regione Siciliana; Beatrice Pasciuta, Prorettrice all’Inclusione, Pari opportunità e Politiche di Genere dell’Università di Palermo; Attilio Sulli, Direttore Dipartimento della terra e del mare dell’Università di Palermo; e, Vincenzo Infantino Direttore ARPA Sicilia, seguiranno gli interventi.
Intervengono: Paola Gianguzza, Responsabile scientifico del Dipartimento della terra e del mare dell’Università di Palermo; Alberto Pulizzi, Dirigente generale del dipartimento regionale alla Pesca; Dino Catagnano, Dirigente del Dipartimento Pesca della Regione Siciliana; Giovanni Basciano, Responsabile regionale Agci Agrital; Comandante Contrammiraglio (CP), Raffaele Macauda; Giulia Visconti, Direttrice dell’AMP di Capo Milazzo; Salvo Cartarrasa, Direttore dell’ AMP del Plemmirio; Patrizia Maiorca, Presidente del consorzio AMP Plemmirio; Davide Bruno, Direttore AMP Isola di Ustica; Bonetta Dell’Oglio, Chef della Biodiversità – “Ass. Donne di mare”; e, Marco Toccaceli, Responsabile C.R.E.A. Cooperativa Ricerche Ecologiche ed ambientali.
Il progetto, che si ispira ad una filosofia che lega razionalità scientifica, rispetto della natura, legislazione innovativa ed etica sociale, finanziato dai fondi europei, in attuazione della misura a titolarità 1.40 del Po FEAMP 2014/2020, si avvale di una rete di partner costituita da Aree Marine Protette Capo Gallo-Isola delle Femmine (nel palermitano), Capo Milazzo (nel messinese), Isola di Ustica (in provincia di Palermo), Plemmirio (nel siracusano) e Isole Ciclopi (nel catanese), e dalla Capitaneria di Porto Palermo – Guardia Costiera, con il supporto tecnico di ERI – European Research Institute e C.R.E.A. – Cooperativa Ricerche Ecologiche ed Ambientali.