domenica, 22 Dicembre 2024
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Nuovo atto vandalico a Piazzale Anita Garibaldi, rotto il lampioncino appena sostituito

Sono passati solo pochi giorni dalla sostituzione del lampioncino danneggiato a Piazzale Anita Garibaldi, a Brancaccio,  che i vandali sono tornati a colpire il luogo dove nel ’93 venne ucciso dalla mafia padre Pino Puglisi, proprio davanti al portone di casa.

Maurizio Artale, presidente del Centro d’accoglienza Padre Nostro, fondato da Don Pino Puglisi il 16 luglio 1991 più volte vittima di minacce, chiede aiuto alle istituzioni per porre fine all’interminabile serie di atti intimidatori. Scrive in un comunicato “A questo punto l’attuale presidio, attivo dalle 8:00 alle 20:00, non risulta sufficiente ad evitare tali incursioni, per cui è necessario un intervento da parte delle Istituzioni, installando nel piazzale una garitta per le Forze dell’Ordine, al fine di garantire un servizio di sorveglianza 24 ore su 24”.

In merito alla vicenda l’ex Presidente della Seconda Circoscrizione, oggi Amministratore Unico di Palermo Energia Spa, Antonio Tomaselli in esclusiva al GCPress dichiara «ho da sempre collaborato attivamente con il territorio, il mio scopo è stato quello di portare avanti la memoria di Don Pino Puglisi. Abbiamo creato durante gli anni della mia carica di consigliere e successivamente di presidente, una rete forte composta da molte associazioni sociali e culturali presenti a Brancaccio e Settecannoli supportati dell’amministrazione comunale. Il nostro obbiettivo era far desistere i boss locali che cercavano di avere controllo sul quartiere. La nuova circoscrizione si dovrebbe impegnare di più in tal senso, se le singole associazioni vengono lasciate sole non si potrà mai attivare un cambiamento duraturo. Questi atti vandalici potrebbero sembrare puerili ma occorre non sottovalutarli, colpire il “Centro Padre Nostro”, che rappresenta un pilastro per le altre associazioni, significa scoraggiare tutte le altre realtà».

In merito all’istallazione delle telecamere di videosorveglianza Tomaselli dichiara «Queste sono un deterrente ma la telecamera non smuove la coscienza se non vi è il supporto del coordinamento comunale».

Un maggiore presenza delle istituzioni sembrerebbe essere la chiave per combattere questo tipo di fenomeno, in consiglio comunale la vicenda non è passata inosservata a tal proposito, in esclusiva al GCPress il consigliere Paolo Caracausi «Più che atti di stampo mafioso sembrano atti compiuti dai ragazzini del territorio, è inquietante che si assista ad episodi di questo tipo nel luogo simbolo della memoria del Beato Pino Puglisi. Il 15 settembre Palermo ospiterà Papa Francesco, questo evento deve essere un’occasione per trasmettere messaggi positivi a tutte le realtà palermitane, ovvero i valori di lealtà e fratellanza, nello specifico il quartiere di Brancaccio deve configurarsi come sito di legalità. Le telecamere di sicurezza aiutano a monitorare meglio la zona anche se sarebbe stato meglio istallarle prima, inoltre occorre che la sorveglianza sia supportata anche dal presidio della Polizia Municipale».

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