Tra i gioielli del Liberty palermitano, o meglio di quel che resta di questo straordinario stile architettonico in città, vi è il villino Messina Verderame che sorge in via Francesco Lo Jacono e che si intravede anche dalla via Notarbartolo, l’asse viario che, insieme a via della Libertà, rappresentò la massima espressione di un’eleganza urbanistica che contraddistinse Palermo fino alla prima metà del Novecento. Il Villino, negli ultimi dieci anni, è stato protagonista di una serie di battaglie portate avanti da Beatrice Feo Filangeri (la cui famiglia in passato ne fu proprietaria) e finalizzate al recupero del bene, essendo oggi in stato di degrado ed abbandono, ma soprattutto alla bonifica e alla messa in sicurezza dello stesso, affinché si possano prevenire eventuali danni a persone o cose.
L’edificio risale al 1915 e, nel corso del tempo, ha visto alternarsi diverse proprietà e destinazioni d’uso. Come accennato prima, per molti anni, è stato abitato dalla famiglia Feo Filangeri, fino al 1966 fu dimora del padre di Beatrice, poi rimase disabitato per un po’ e successivamente fu ceduto ad una caserma dei Carabinieri. Qualche tempo dopo, la proprietà si trasferì in capo ad una società che stravolse l’interno della palazzina apportando delle opere di ammodernamento, probabilmente con l’idea di realizzare degli uffici, solo che il bene si ritrovò nuovamente abbandonato.
Sulla vicenda del recupero di villino Messina Verderame, lo scorso anno, intervenne anche l’uscente assessore regionale ai Beni Culturali, Vittorio Sgarbi, contattato proprio dalla Filangeri. Sgarbi si recò personalmente a visitare l’edificio e fece un appello alle istituzioni affinché potesse divenire al più presto un bene comune e ritornare al suo antico splendore. Per aiutare la riqualificazione del sito, la Filangeri aveva anche lanciato sul web una petizione, sottoscritta da circa tremila cittadini.
E pensare che questo delizioso edificio Liberty fu risparmiato dal “sacco di Palermo”, proprio grazie al nonno della Filangeri, che lo sottrasse alla speculazione edilizia di quei tristi anni che macchiarono il capoluogo siciliano per sempre, ma non è stato sottratto al degrado odierno. Inoltre, c’è da aggiungere che, in tutti questi anni d’abbandono, il Villino è stato facile meta di vandali ed oggi si ritrova sporco, coi muri deturpati, ed in forte stato di decadenza.
Da qualche giorno sembra si stia muovendo qualcosa a favore di villino Messina Verderame che al momento risulta ancora appartenere al patrimonio disponibile della CRIAS (Cassa Regionale per il Credito alle Imprese Artigiane Siciliane) e non ancora venduto all’asta visto l’alto prezzo iniziale oltre i costi per il restauro. Qualche tempo fa il Movimento Grillino della Regione Sicilia aveva scritto alla CRIAS invitando a mettere in sicurezza e bonificare la villetta Liberty e, recentemente, la stessa Regione Sicilia ha presentato un emendamento con l’espressa volontà di acquistare il Villino dalla CRIAS. Tale emendamento è stato inserito nella Finanziaria, i cui esiti si avranno nei primi di maggio. Se la maggioranza in Aula voterà a favore, tale volontà sarà legge a tutti gli effetti. Oltre al Movimento 5 Stelle, anche altri partiti, tra cui il centro destra, sono a favore e sostengono l’acquisizione dell’immobile.
Sulla eventuale nuova destinazione d’uso c’è chi ipotizza il trasferimento di uffici regionali, e sempre su questo aspetto, già da anni, Beatrice Feo Filangeri porta avanti il progetto di una Fondazione. «Intanto la cosa primaria da fare – ha detto al CGPress la Filangeri – è di iniziare i lavori, e su questo fronte si è anche interessata la Soprintendenza. Poi, sono pronta ad accordarmi con la Regione e donare buona parte dei beni di famiglia e delle mie collezioni private per creare all’interno del Villino un centro di cultura ed un museo del Liberty. L’immobile oggi non è più nell’ombra, ma dobbiamo fare tutto il possibile affinché sia tutelato, ed io non mollerò».
Villino Messina Verderame è un bene con un enorme valore storico, il cui progetto fu elaborato dall’architetto Salvatore Benfratello, successore di Ernesto Basile che, insieme a lui, collaborò alla sua realizzazione. Benfratello, inoltre, lavorò anche con Gino Coppedè. L’auspicio di Beatrice Feo Filangeri, e sicuramente di tanti altri cittadini che amano Palermo e la sua storia, è quello di poter rivedere un giorno questo edificio Liberty tornare al suo antico splendore, con le finestre nel prospetto e non più i muri, e di sera accendersi con il suo bel giardino illuminato.