Facebook nel mirino della commissione belga per la privacy: secondo uno studio degli atenei di Leuven e di Bruxelles, commissionato dall’autorità, le ultime novità introdotte dal social network in fatto di privacy non rispetterebbero le leggi europee sulla protezione dei dati personali. Gli utenti, in altre parole, sarebbero obbligati ad accettare le condizioni della piattaforma per poter continuare a farne parte e non avrebbero sufficienti informazioni sull’utilizzo dei dati.
Ma la società di Mark Zuckerberg controbatte: “le nuove policy sono conformi con le leggi applicabili” e sono state supervisionate dal commissario irlandese per la protezione dei dati.
Secondo le ultime modifiche introdotte il 30 gennaio, Facebook può tracciare le attività dei suoi iscritti (oltre un miliardo e 300mila in tutto il mondo) su siti e vari dispositivi e usarne le foto a scopi commerciali. Il rapporto afferma che per gli utenti è difficile capire come attivare o disattivare questi permessi, cioè fare riscorso all’opt-out’ e soprattutto come fare per assicurarsi una maggiore protezione. Facebook, secondo i ricercatori, avrebbe anche fornito poche informazioni ai suoi membri, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo dei dati personali a fini pubblicitari.
“Abbiamo recentemente aggiornato le nostre condizioni d’uso e policy per renderle più chiare e concise, per rispecchiare le nuove funzioni di prodotto e per evidenziare come stiamo ampliando il controllo che le persone hanno sull’advertising – spiega un portavoce di Facebook -. Siamo sicuri che gli aggiornamenti siano conformi con le leggi applicabili.