BAGHERIA (PA) – Per musical si intende quella forma di rappresentazione, caratterizzata dall’unione di recitazione, canto, musica e danza, tutte componenti fondamentali per la qualificazione del genere. Ma, laddove gli aspetti peculiari si caricano di messaggi profondi e positivi, come la pace, l’amore, la fratellanza, ecco che il musical acquista un’altra componente necessaria alla buona riuscita dello spettacolo: la fede.
Nei giorni 11, 12, 13 Giugno, nell’Auditorium San Pietro Apostolo di Bagheria, un’esperienza unica e indimenticabile: è stato rappresentato, infatti, un musical di Carlo Tedeschi, “Chiara di Dio”. Sulla scena, i ragazzi dell’Accademia del Musical di Bagheria, che hanno donato agli spettatori grandi e forti emozioni. L’allestimento dello spettacolo e la preparazione dei ragazzi sono stati curati dai rispettivi docenti dell’Accademia, i Maestri Giacomo Zatti (Canto) Michela Sclano (Danza Classica e Moderna R.A.D.) e Ciro Gelsi (Danza Classica e Moderna R.A.D.), tutti artisti teatrali professionisti, collaboratori dell’A.C.S.D. Danza e Musical, nonché interpreti protagonisti della versione originale del Musical “Chiara di Dio”, che tuttora è in pianta stabile al Teatro Metastasio di Assisi. Nata dall’incontro e dalla collaborazione tra il Parroco della Chiesa San Pietro Padre Luciano Catalano e Carlo Tedeschi, noto scrittore, pittore, autore e regista teatrale, l’Accademia del Musical di Bagheria, che ha sede nel Complesso Parrocchiale San Pietro Apostolo, è una realtà che oggi, tra i giovani, acquista sempre più favore e apprezzamento. Le numerose adesioni e iscrizioni (attualmente la Scuola conta 77 iscritti) dimostrano, chiaramente, la profonda esigenza e la scelta, sempre più evidente, da parte dei giovani della cittadina, di volere affiancare al percorso artistico (canto-danza-recitazione) l’aspetto spirituale e umano.
Per coloro che hanno preso parte allo spettacolo è stato come vivere una sensazione che va oltre i confini dello spazio e del tempo. Le emozioni, infatti, quelle positive, quelle forti che rimangono nel cuore, non ci lasciano mai e vivono sempre con noi: sono attuali come i due personaggi principali di questo musical, Chiara in primis e, poi, Francesco.
All’inizio, quando la sala ha cominciato a riempirsi di gente e luci leggermente soffuse e ambiente accogliente hanno raccolto il numeroso pubblico, si respirava già un’atmosfera diversa da quella che si avverte solitamente nei grandi e suntuosi teatri. Difficile da trascrivere a parole, ma solo percepibile con la presenza fisica, con lo stare lì, con tutte quelle persone che condividono l’entusiasmo e la trepidazione di assistere e conoscere Chiara di Dio. Sullo sfondo, si cominciano ad intravedere le prime figure: suore e frati immobili circondano un lettino. Sdraiata sopra, una Chiara morente. Tutto un gioco di luci e ombre, in un clima che lascia quasi statici e con lo sguardo ben proiettato verso i personaggi. Tra il pubblico, non possiamo non notare che c’è qualcuno che cerca di controllare il respiro o teme di generare qualche rumore, anche attraverso il più piccolo dei movimenti. Lo spettatore è già dentro la scena, ormai è coinvolto e, da questo momento, attraverso la tecnica dell’analessi, vede e rivive, contemporaneamente insieme a Chiara, una lunga sequenza di episodi, incontri e personaggi. Ascoltiamo i dialoghi delle sorelle e dei frati e vengono rievocati tutti gli avvenimenti, fondamentali e significativi, che hanno reso Chiara “Chiara di Dio”. Episodi preziosi che non esitiamo, neppure per un istante, a fare nostri e che invitano alla riflessione e alla riscoperta di sé stessi.
Tutto si materializza nell’arte del canto, di cui gli allievi dell’Accademia hanno dimostrato studio ed impegno, e nelle forme aggraziate della danza, con un corpo di ballo dall’accurata e attenta preparazione tecnica. Per la protagonista, undici le giovani interpreti, che si sono alternate nell’arco delle tre giornate (si parla infatti di due cast), rispettivamente per Chiara bimba (Sabrina Affatigato – Alessia Lo Bue), giovinetta (Elena Di Chiara – Maddalena Tripoli), adolescente (Ginevra Azzarello – Laura Aiello – Roberta Spedale), ragazza (Chiara Sancataldo – Rosalba Lo Buglio) e adulta (Federica Ceraulo – Roberta Prestigiacomo). Nel ruolo di Francesco, Ettore Sanfilippo.
Un susseguirsi di sensazioni sfaccettate e profonde, tra diversi effetti sonori e visivi, abiti e oggetti scenici semplici ed unici, una combinazione ponderata di canzoni, musiche, movimenti e parole che sanno di poesia e di preghiera. Nel finale si è inondati dalla dolcezza e delicatezza della danza, con la rivelazione di un Dio che è sempre presente, come un tempo per Chiara e Francesco, così oggi per tutti noi.
L’Accademia del Musical di Bagheria offre un dono prezioso all’intera comunità parrocchiale e alla cittadina bagherese, lanciando un messaggio di amore e fede. Energici e forti applausi arrivano dal pubblico. Ragazzi sorridenti, soddisfatti, dai volti sereni, con i loro abiti vivaci e moderni, si presentano, alla fine, sulla scena. Cantano felici e non hanno timore di mostrare chi sono e chi vogliono essere. Sono determinati e pronti a conquistare il cuore dei giovani.