domenica, 22 Dicembre 2024
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Nell’area archeologica di Morgantina al via la II edizione del Barbablu festival. Il programma e i protagonisti

Dal 19 luglio al 7 agosto, tra gli altri, Nicola Piovani, Sergio Rubini, Mogol, Lucia Sardo, Lello Analfino, Valentino Picone: teatro e musica nell’area archeologica di Morgantina ma anche alla Villa romana del Casale

Ritorna il BarbablùFest, e ritorna, sibillino e irriverente, il mood creato dai suoi ideatori, Pietrangelo Buttafuoco e il regista e drammaturgo Giuseppe Dipasquale: una miscela inestricabile di musica popolare e colta, teatro classico e palcoscenico impegnato, ovvero tutto quello che la testa ci fa dire sul mito, teatro, musica e altro, lontani dallo scontato, dalla stagione preordinata, dal cartellone costruito a tavolino. Una rassegna estiva che sarà integrata cammin facendo con altri appuntamenti in costruzione e che comunque guarda all’autunno per una stagione più ampia e strutturata: già annunciati un particolarissimo “Dialogo platonico alla siciliana” a partire da “La filosofia del Suca” di Francesco Bozzi; e una “preghiera laica” da innalzare da Morgantina, con diversi musicisti e cantautori, tra i quali Renato Zero.

Fortemente voluto dall’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Alberto Samonà, il BarbablùFest, con la direzione artistica di Giuseppe Dipasquale e la produzione esecutiva e organizzazione generale a cura di Terzo Millennio di Andrea Peria Giaconia, ritorna dunque nel parco archeologico di Villa del Casale e Morgantina diretto da Liborio Calascibetta. Al sito di Morgantina si aggiungono anche come sedi di spettacolo, la Villa romana del Casale e piazza Duomo a Piazza Armerina.

Il BarbablùFest rinnova lo schema dello scorso anno, stagione vincente non si cambia: una rassegna giovane, ma non giovanile, smart, elegante, social che valorizza soprattutto il sito archeologico, coinvolto nella sua interezza visto che sono sempre due gli spazi che ospitano gli spettacoli che iniziano il 19 luglio alle 19,30 – giorno in cui cade il trentennale della strage di via D’Amelio – con la Medea dell’ex presidente della Camera, Luciano Violante, affidata alla  regia di Giuseppe Dipasquale, preceduto da Nota a margine di Giuseppe Sottile sulla figura di Boris Giuliano, un perfetto sconosciuto, ricordando che capo della squadra mobile assassinato dalla mafia nel 1979, era originario proprio di Piazza Armerina. Violante l’anno scorso ha già presentato con successo Clitemnestra, figura controversa di donna, madre e moglie tradita, che uccide per vendicarsi, sempre con la regia di Dipasquale. Anche in questo caso Medea, la maga, l’estranea, l’assassina, chiede vendetta, Luciano Violante la trae fuori dal mito per riportarla in vita, ad una dimensione contemporanea, usandola come chiave di una concezione atavica di violenza che non sa liberarsi dal delitto eterno dei giusti. Interprete sempre Viola Graziosi (che già per Clitemnestra è candidata alle Maschere del Teatro italiano), sulle note del Requiem di Verdi, che Giovanni Falcone era solito ascoltare. 

Il 20 luglio, via alla musica e il parco archeologico si trasformerà in una “fiesta”: il live prorompente ed “energetico” di Roy Paci, un vero “remix” di otto suoi pezzi celebri eseguiti con gli Aretuska, ora riproposti con la nuova formazione live. Si prosegue con la musica anche il 24 luglio, ma stavolta si tratta di cantautori italiani: Mogol è stato l’anima e la penna di Lucio Battisti, il legame tra i due non si è esaurito neanche alla morte del cantautore: “Anche se ho scritto qualcosa come 1.500 testi per moltissimi grandi artisti, con Lucio fu l’alchimia perfetta” di Mogol che porta a Morgantina il suo Emozioni – Viaggio tra le canzoni di Battisti e Mogol, un concerto-racconto, tra canzoni, aneddoti e ricordi, con l’aiuto del cantante Gianmarco Carroccia, dotato di una voce molto simile a quella di Lucio, e di un ensemble di sei musicisti.

Il 26 luglio, la prima sortita alla Villa romana del Casale, a Piazza Armerina dove il musicista siciliano Pippo Kaballà accompagnato dal pianista e fisarmonicista Antonio Vasta, propone un Viaggio immaginario nella Sicilia della memoria, dove contaminerà di frasi, parole, stili, brani e poesie di Sciascia, Pirandello, Consolo e Brancati, le sue canzoni riarrangiate in modo essenziale e raffinato, che sfiorano i confini della colonna sonora e ricche di citazioni di musica colta, mentre su uno schermo scorrono immagini dai film storici di Visconti, dei Taviani, di Straub e Huillet fino ai cinegiornali. Sarà un modo per rendere omaggio alla Sicilia più autentica della memoria.

Si ritorna a Morgantina il 1 agosto per accogliere una delle novelle verghiane più autentiche, dolce e insieme violente: nel centenario della morte di Giovanni Verga, Donatella Finocchiaro sarà La Lupa, ma ha fatto talmente suo il testo da firmarne la drammaturgia e la regia con Luana Rondinelli. La Gna’ Pina, carnale, terragna, che ama ma non è amata, crea un inferno e vi resterà invischiataUn’altra pagina teatrale molto attesa sarà affidata a Adriano Giannini, il 29 luglioLo straniero di Camus è un apatico, un uomo senza qualità e senza guizzi, un “terribile innocente” per dirla con Sartre, uno che non cerca giustificazioni né difese, persino la menzogna gli è estranea. Meursault non è solamente straniero alla società ma anche a se stesso, finirà nel grigiore di una mancata difesa. Altro tema e altro appuntamento, la Sicilia, comune ai tanti Sud del mondo: tra i tanti emigranti che prendevano la strada del mare, c’erano anche le giovanissime spose per procura, che attraversavano l’oceano per raggiungere un uomo sposato sulla carta. Una volta arrivate a Ellis Island, spesso trovavano situazioni ben lontane dalla terra promessa e agognata e dai baldi ragazzoni che affioravano dalle foto: il 2 agosto Venivamo dal mare, spettacolo-concerto per voce pianoforte e pupi, di e con Lucia Sardo, Dino Rubino e Gioacchino Cappelli, che faranno rivivere Annaluna, la curandera, Rosa, la sposa bambina, Maria, la muta, Iolanda, la fuggitiva, Gina, l’orfana felice, che somigliano da vicino alle tante spose bambine di oggi.

Si ritorna alla Villa romana del Casale il 4 agosto per Il Lupo e la Lunacunto di parole rivelate di Pietrangelo Buttafuoco affidato alla coppia inedita formata da Salvo Piparo e Lello Analfino, nella trasposizione teatrale di Valentino Picone che ne firma anche la regia. È la storia di Scipione il Cicalazadè, o meglio Sinan Pascià in Oriente e il Rinnegato nella sua Messina. Un uomo sempre in bilico tra due mondi, cresciuto alla corte del Sultano, sopraffatto dalla nostalgia per la sua Sicilia e l’amore per Luna, che gli cambieranno la vita.

Nel programma del BarbablùFest si inseriscono anche due presentazioni di libri nei giardini adiacenti al Museo di Aidone: sempre giovedì 4 agosto, ma alle 18  “Dialogo platonico alla siciliana: La filosofia del Suca” di Francesco Bozzi [Solferino], presente Pietrangelo Buttafuoco: Bozzi, siciliano e quindi filosofo, affronta in questo libro l’impresa di sviscerare le varie anime del termine suca, restituendone le molte sfumature ideali e sociali, storiche e psicologiche. Il giorno successivo, stesso luogo e orario, L’alba che verrà” di Lorenzo Marotta [Algra edizioni] che ne discuterà con Dora Marchese. Letture di Alessandra Mirabella.

Si ritorna a Morgantina per gli ultimi due appuntamenti: il 5 agosto Ristrutturazione ovvero disavventure casalinghe, racconto ironico e semiserio, a tratti veramente surreale, affidato ad un attore straordinario come è Sergio Rubini e a Carla Cavalluzzi, nei panni di una coppia che decide di “ristrutturare” la casa tanto agognata e infine acquistata: tra preventivi ingrossati, esperti improvvisati, tubi che scoppiano, vasche intasate, visioni e progetti diametralmente opposti, una commedia quotidiana da non dimenticare. Note dal vivo dei Musica da Ripostiglio.

Sabato 6 agosto, Tieste di Seneca con Giuseppe Pambieri sostituisce La Lupa. Tragedia sulla vendetta e l’inganno, il Tieste è un grumo di violenza declinata in tutte le sue forme, dal sopruso alla prevaricazione di chi è al potere, dalla faida familiare al disprezzo di qualsiasi legge. Il re Atreo – interpretato da uno straordinario Giuseppe Pambieri –  si vendica del fratello Tieste (Gianlugi Fogacci) che tempo prima ha cercato con l’inganno di sottrargli il regno e di sedurre sua moglie. Atreo finge di volersi riconciliare con il fratello e lo invita ad un banchetto, ma  gli servirà come pietanza i suoi figlioletti appena uccisi.

Il BarbabluFest si chiuderà il 7 agosto con il concerto di Nicola Piovani (con Marina Cesari al sax e Marco Loddo al contrabbasso): Note a margine è il racconto musicale narrato dagli strumenti che agiscono in scena. A scandire le stazioni di questo viaggio di note in libertà, sarà Piovani che racconterà al pubblico il senso di quei frastagliati percorsi che l’hanno portato ad affiancare De André, Fellini, Luigi Magni, registi spagnoli, francesi, olandesi, alternando l’esecuzione di brani teatralmente inediti a nuove versioni di brani più noti, riarrangiati per l’occasione.

Gli spettacoli teatrali inizieranno alle 19,30, i concerti alle 20, nei due siti all’interno del Parco archeologico di Morgantina. Ingresso: 10 euro. Info su www.terzomillennio.info

CALENDARIO

Area archeologica di Morgantina

19 luglio –               Medea di Luciano Violante con Viola Graziosi- Regia Giuseppe Dipasquale

20 luglio –               Roy Paci- Remix 2022

24luglio –                Mogol, G. Carroccia – Emozioni– Viaggio tra le canzoni di Battisti e Mogol

26 luglio –               Villa romana del Casale

Kaballà e Antonio Vasta – Viaggio immaginario nella Sicilia della memoria

27 luglio –               La Lupa con Donatella Finocchiaro – Regia D. Finocchiaro, L. Rondinelli

29 luglio –               Lo straniero, da Camus con Adriano Giannini

02 agosto –             Venivamo dal mare con Lucia Sardo, Dino Rubino e Gioacchino Cappelli

04 agosto –             Villa romana del Casale

Il Lupo e la Luna, con Salvo Piparo e Lello Analfino – Regia Valentino  Picone

05 agosto –              Ristrutturazione ovvero disavventure casalinghe con Sergio Rubini

07 agosto –              Nicola Piovani – Note a margine

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