giovedì, 19 Dicembre 2024
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Nella pianura: da Giorgio Bassani a Kent Haruf.

In questi giorni il centenario della nascita di Giorgio Bassani (Ferrara, 04/03/1916) riporta in luce un Bassanitempo in apparenza lontano. Rileggere pagine di libri dello scrittore ferrarese, come pure rivederne le immagini o riascoltarne documenti sonori, fa rivivere il suono di una voce chiara in un quotidiano che sempre più confonde. Fortuna vuole che al ciclo delle ricorrenze si affianchi sempre una nuova scintilla, che rinnova il mistero del leggere. Spuntano all’orizzonte, e l’editoria più accorta li capta, altre voce narranti e nuovi spiriti lontani (a volte per cultura ed altre no), che nella propria capacità ci offrono la raffinatezza del semplice. E’ una delicatezza sobria la loro, profonda e sincera, che ci fa immergere in storie di una umanità normale priva di sensazionalismi i cui protagonisti – nella loro coralità – sono calamite che attraggono mano a mano che li si legge. E’ questo il caso dello scrittore Kent Haruf; come testimonia il contributo di una lettrice che ringrazio: Francesca Maccani di Storo (Trento). Leggendo le sue suggestioni ritrovo di mio conferma di come la vita, nei suoi strani cerchi concentrici, sia un intreccio di sottili percezioni e provvidenziali casualità. Abbiamo concluso, infatti, l’anno passato col Libro Letter@rea del trimestre (poi 2015) – “La resistenza del maschio”, Elisabetta Bucciarelli, NNEditore Milano – e riapriamo oggi con un nuovo romanzo dello stesso Editore milanese. E ancora, avevamo sul podio d’onore (il terzo classificato di questa nostra iniziativa che riparte) un nativo di Storo – Silvio Cattarina, “Un fuoco sempre acceso”, Itaca Edizioni – e ritroviamo ora il contributo di una sua concittadina-lettrice che ci segnala “Canto della pianura” di Haruf. Casualità? No, di più: la resistenza di un non sottile filo di Arianna per uscire dal labirinto della facile tentazione di non leggere. (Tommaso Gambino)

 

“Canto della Pianura”di Kent Haruf scritto da Francesca Maccani

Fra i molti libri che mi è capitato di leggere per caso, sicuramente Canto della Pianura di Kent Haruf (NNEditore – pagg.304 – € 18,00) è stata la sorpresa più piacevole. Un romanzo che ti avvolge come le spire di un serpente sinuoso. Ti ipnotizza, ti cattura e non ti lascia deluso. Quella di Haruf è una prosa scarna, essenziale ma quasi mistica. Purezza e semplicità disarmanti catturano il lettore facendo haruf_canto_coverdesiderare di immergersi totalmente nelle pagine e nella provinciale cittadina di Holt, teatro di vicende umanissime e per nulla eccezionali, ma forse proprio per questo, magnetiche. I protagonisti nella loro umanità sembrano quasi eroici. Le vicende narrate, comuni a molte realtà, ci suscitano un’empatia immediata. Nulla si svolge al di fuori della cittadina di Holt e delle immediate vicinanze ma non si avverte mai la sensazione di limite…al contrario, lo scenario sembrerebbe sconfinato perché narra i dolori di tutti. Raramente mi è capitato fra le mani un capolavoro simile. Sia in termini di linguaggio che di struttura.  Tutto appare lucido, senza orpelli, sincero e disarmante. Le parole di Haruf arrivano dritte all’anima. Dipingono difficoltà e dolori che ci appartengono. Tratteggiano personaggi che vivono le stesse ferite che ognuno di noi cerca di lenire: abbandono, mancanza d’amore, vessazioni, ingiustizie. Le descrizioni di Haruf sembrano quadri di Hopper. Né più né meno. Un plauso a questa letteratura straordinaria, sorella minore di tanti titoli da Pulitzer ma non per questo meno prestigiosa. Anzi!

Kent-harufKent Haruf, figlio di un pastore metodista, è nato in Colorado nel 1943. Prima di dedicarsi alla scrittura ha svolto varie attività, fra cui: il fattore, l’operatore in un ospedale di riabilitazione o l’insegnante d’inglese in una missione di pace in Turchia.  E’ stato, in quanto deceduto all’età di 71 anni – sempre in Colorado – nel 2014, uno dei più apprezzati scrittori americani. Ha ricevuto molteplici riconoscimenti, tra cui il Whiting Foundation Award e una menzione speciale dalla PEN/Hemingway Foundation. Con il romanzo Il canto della pianura è stato finalista al National Book Award, al Los Angeles Times Book Prize, e al New Yorker Book Award. Con Crepuscolo”, secondo romanzo della Trilogia della Pianura, ha vinto il Colorado Book Award. “Benedizione” è stato finalista al Folio Prize. NN Editore ha pubblicato ad oggi solo due libri della trilogia ambientata nella cittadina di Holt, ma ha in programma nel corrente anno anche la pubblicazione dell’ultimo.

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