Monreale 31.05.2017 – Sono passati alcuni giorni dalla ricorrenza dell’anniversario dalla Beatificazione di Padre Pino Puglisi, martire della moderna Chiesa Cattolica, trucidato dalla mafia, vilmente e barbaramente, il 15 settembre 1993. Spenti i riflettori sui vari eventi che si sono succeduti a Palermo e dintorni, ho deciso di raccontare una storia di una piccola strada, nel centro storico di Monreale, e di una maiolica realizzata in memoria del Beato Puglisi.
“Risiedo a Monreale, ormai da dieci anni e, dopo aver acquistato la casa nell’abbandonato, benchè ubicato nel pieno centro storico, Chiasso Procida, a causa del mio impegno nella riqualificazione dello stesso, i problemi, sotto forma di minacce e lettere anonime, tutte ovviamente denunciate ai Carabinieri del locale Comando Provinciale, si sono subito evidenziati. Dapprima il minuscolo cortiletto, era aperto alle auto e così queste, sempre riconducibili agli stessi nuclei famigliari, impedivano l’accesso alla mia abitazione”.
“Evidenziai il possibile pericolo, in caso d’incendio dei mezzi posteggiati, alla Polizia Municipale e all’allora Sindaco dott. Salvatore Gullo ma, nonostante l’impegno del dott. Roberto Gambino, l’Assessore alla PM in carica, i risultati, anche per l’esautorazione di quest’ultimo dalla Giunta, si fecero attendere, sino a quando, il Comandante di Carabinieri, Col. Michele Sirimarco e il Comandante della Compagnia Cap. Massimiliano Sole, entrambi in carica a quel tempo, visto le minacce ricevute e le lettere anonime denunciate, mi sottoposero ad una sorta di discreta sorveglianza”
“Dovetti sobbarcarmi l’onere di ripulire a mie spese, i settanta metri quadri di Chiasso Procida, situato, lo ribadisco, in pieno centro storico e nella centralissima e poco vigilata Via Antonio Veneziano. Raschiai uno spesso strato fatto di sporcizia misto a carcasse di ratti di fogna ed escrementi di piccioni che, negli anni, essendo stato completamente abbandonato, si erano depositati, unitamente alle urine e alle feci, dei tanti che, dopo essere usciti dalle vicine taverne, andavano a depositare i loro bisogni corporali, senza che nessuno, Amministrazione Comunale, Cittadini e Forze dell’Ordine, prima del mio arrivo a Monreale, se ne accorgessero“.
“Il mio impegno non si fermò alla semplice bonifica del luogo e, dopo tempo giunse anche la travagliata e alla fine accolta, istituzione di un’isola pedonale. Un vero scontro Istituzionale, con il Comune prima e con alcuni abitanti del luogo dopo, quelli in pratica che si erano impossessati per vari traffici che, come sanno e come ho dichiarato a suo tempo ai Carabinieri, non si limitavano al semplice posteggio, ma probabilmente anche a dell’altro. Continuai a darmi da fare e inoltrai al Comune la richiesta di riqualificazione dell’area, mediante un progetto redatto dall’Architetto Rosolino Chifari, anche se, al momento dell’assegnazione dei lavori d’appalto, il nome dello stesso professionista, sparì incredibilmente dalle carte, per essere sostituito da altro funzionario dell’Ufficio Tecnico”.
“Fui io stesso, visto che il Comune non solo non aveva i fondi necessari alla riqualificazione, ma nemmeno mostrava interesse a reperirli, a incontrare l’allora Presidente della Regione Salvatore Cuffaro, non inquisito e non condannato, lo preciso a scanso di equivoci e illazioni, e l’allora Presidente della Provincia Regionale, Francesco Musotto, i quali, credendo nella mia buona fede e nella bontà del progetto, inviarono rispettivamente diecimila e cinquemila euro, alle casse del Comune, fondi che, per ben due volte, l’Amministrazione, guidata dal Sindaco Gullo, stornò, sino a quando l’incarico di Assessore ai Lavori Pubblici venne affidato all’Ing. Geppino Pupella, il quale riesumò le somme inviate dai Presidenti di Regione e Provincia, per quella specifica riqualificazione e avviò l’iter per l’assegnazione dei lavori d’appalto. Ma non basta, la società GAL Monreale s.r.l. che inizialmente, anche attraverso alcuni articoli, aveva dichiarato di voler partecipare al recupero con quasi dodicimila euro, successivamente si tirò indietro, accampando non ben definite giustificazioni”.
Ma la lunga e arzigogolata vicenda, non si conclude qui infatti: “nel minuscolo cortile, vincolato dalla Soprintendenza, esiste uno spazio, realizzato in pietra di billiemi, atto ad accogliere una maiolica dedicata alla memoria dei Beato Pino Puglisi. Insieme ai Consiglieri Giuseppe Guzzo ed Antonella Giuliano, gli unici che si sono fattivamente interessati alla triste vicenda, abbiamo provato a farla realizzare in mosaico alla scuole ma nessuna ha mostrato interesse. Abbiamo quindi interpellato alcuni ceramisti locali ma, hanno richiesto cifre per noi inavvicinabili. Il Consigliere Guzzo ha poi contattato anche la Confraternita del SS Crocefisso ma questa, dopo una prima promessa verbale fatta dal Presidente, poi si sono defilati”.
“Così, preso atto del totale disinteresse, ho pensato di contattare personalmente il Maestro Carmelo Elmo di Santo Stefano di Camastra, cittadina alla mia famiglia cara e della quale mio padre, Maestro Pippo Madè è cittadino onorario. Il Maestro Elmo, memore delle lunga collaborazione con il mio genitore e con l’Associazione Culturale Festina lente da me presieduta, ha deciso di realizzare, su pietra lavica, nella misura 70 x 100, non solo l’opera dedicata al Beato Pino Puglisi (foto in copertina), ma anche le due piastre toponomastiche, nelle quali, dopo un’altra travagliata ed osteggiata vicenda, c’è scritto Chiasso Beato Pino Puglisi. Queste ultime, per onore di cronaca sono state finanziate da Antonella Giuliano, Giuseppe Guzzo, il sindacalista Biagio Cigno e il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Di Verde“.
“Per concludere, momentaneamente, una vicenda non ancora definitivamente assolta dal Comune di Monreale e sulla quale conto di tornare in futuro, mi duole sottolineare che la maiolica è pronta dal luglio 2016. Ho immediatamente informato il Sindaco Avv. Piero Capizzi e il Vice Giuseppe Cangemi, la Giunta tutta, compresi gli Assessori, alcuni dei quali oggi decaduti dall’incarico e di recente sostituiti, ho finanche loro fornito un contratto di comodato d’uso, per la maiolica del Beato Pino Puglisi ma, a tutt’oggi e dopo ben tre mesi dalla consegna di detto comodato, non sono pervenute risposte e notizie certe da parte dell’Amministrazione, la quale, unitamente all’Ufficio Tecnico, non si preoccupa di far riparare, come chiedo ormai da anni, l’illuminazione a fibra ottica, presente nella pavimentazione”.
“Ed infine preciso che, al Comune per nulla al mondo omaggerei qualcosa, poichè reo di non aver custodito ed essersi fatto sottrarre, probabilmente dalla Galleria Civica Giuseppe Sciortino, ben tre disegni di Pietro Buttitta e una litografia di Tono Zancanaro di mia proprietà e di aver sfregiato permanentemente, come attestato da perizia giurata disposta dal Tribunale di Palermo, un dipinto, sempre di mia proprietà, realizzato dal pittore spoletino Manuel Campus. I furti e i danneggiamenti citati, sono stati da me denunciati, senza esito e dall’Amministrazione di ieri, così come da quella di oggi, negati, nonostante le testimonianze rese, da alcuni ex Amministratori, in sede processuale. Ma questa è un’altra storia“.
Ovviamente, se qualcuno mi vuole smentire con dei fatti diversi o vuole aggiungere qualcosa al mio racconto, sono sempre disposto al “dialogo” costruttivo per la risoluzione dei problemi che ho evidenziato.