mercoledì, 20 Novembre 2024
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Nel giorno del 150° anniversario della nascita di Luigi Pirandello, riapre al pubblico la casa natale del drammaturgo.

Pagliacciate, pagliacciate e ancora pagliacciate… così Luigi Pirandellobatteva a macchina, dinanzi a fotografi ed operatori accorsi nella sua casa di Roma alla notizia che il drammaturgo agrigentino aveva appena vinto il Premio Nobel. Insomma, non è stato soltanto Bob Dylan ad accogliere in maniera non ortodossa la notizia del riconoscimento dell’Accademia svedese: 150 anni prima Luigi Pirandello aveva fatto lo stesso. Quel famoso biglietto battuto a macchina, con su scritta 27 volte la parola “Pagliacciate” – e una nota del figlio Stefano a piè di pagina con la data, 1934 – è tra i pezzi più importanti in mostra alla Casa Natale di Luigi Pirandello, in contrada Caos, che mercoledì prossimo (28 giugno) riaprirà al pubblico proprio nel giorno in cui cade il 150° anniversario della nascita dello scrittore, che avvenne tra queste mura nel 1867. Dopo un restyling durato poche settimane, riallestita e sistemata secondo un percorso storico e didattico – e in attesa del grande progetto di riconfigurazione finanziato dal Patto per il Sud – la Casa Natale si prepara anche ad accogliere ilPresidente della Repubblica Sergio Mattarella, il prossimo 6 luglio in visita ufficiale.

Le manifestazioni fanno parte delle iniziative per la celebrazione del 150° anniversario della nascita di Luigi Pirandello promosse dalla Soprintendenza di Agrigento e dal Polo Museale di Agrigento.

 

“Per i 150 anni della nascita di Luigi Pirandello abbiamo promosso, con il Polo Museale e la Soprintendenza di Agrigento – interviene l’assessore regionale ai Beni Culturali e all’Identità sicilianaCarlo Vermiglio – un articolato programma d’iniziative che intende rilanciare e valorizzare le collezioni  e i luoghi legati allo scrittore, a partire dalla Casa Natale, oggi riaperta al pubblico con una nuova esposizione: uno spazio fortemente evocativo e radicato nel territorio in cui si intrecciano in un’efficace sintesi narrativa, parole e immagini, letteratura e paesaggio, emozioni e atmosfere. La presenza del Presidente della Repubblica in questi luoghi non solo ci onora, ma sottolinea la forza e l’attualità del pensiero dello scrittore agrigentino che ancora oggi ci provoca e ci interroga sulle ragioni dell’esistenza umana e sulla ricerca di valori autentici”.

 

“Un appuntamento importante, quello che siamo stati chiamati a celebrare ed al quale abbiamo risposto operando in piena sinergia con la Soprintendenza ed elaborando un fitto programma di appuntamenti culturali che speriamo incontreranno il favore del pubblico – spiega Gioconda Lamagna, dirigente del Polo Culturale di Agrigento –  Eventi di vario genere che coinvolgeranno, per quanto riguarda i siti del Polo culturale, non solo la Casa Natale, luogo pirandelliano per eccellenza, ma anche il Museo archeologico “Pietro Griffo”, in contrada S. Nicola, dove tra l’altro verrà riproposta, nell’originaria ambientazione pensata da Pirandello, la “Sagra del Signore della Nave”.

 

DUE MOSTRE NELLA CASA NATALE DI LUIGI PIRANDELLO

Mercoledì 28 giugno la Casa Natale di Pirandello aprirà dalle 10 con “Novelle per un giorno”, lunga performance-fiume dell’attore Bruno Crucitti che fino alle 18, ininterrottamente, leggerà ed interpreterà le novelle del drammaturgo, le più e le meno conosciute, ma anche brani, lettere, brandelli di opere pirandelliane, nell’intento di ricostruirne il processo creativo. Alle 19, l’attrice Isabella Ferrari leggerà stralci da opere di Pirandello. Saranno inaugurate le due mostre, frutto di un complessivo riallestimento dei materiali disposti secondo un percorso scientifico ragionato: “Viaggio tra identità e memoria attraverso i dipinti della famiglia Pirandello”, a cura della soprintendente ai Beni Culturali di Agrigento, Gabriella Costantino, a piano terra; e “Luigi Pirandello. Informazioni sul mio involontario soggiorno sulla terra”, a cura di Armida De Miro, Cristina Iacono e Stefano Milioto, al primo piano. La prima mostra illustrerà la produzione pittorica della famiglia Pirandello, ovvero di Luigi, Fausto e dei fratelli del drammaturgo, Rosolina, Giovanni ed Innocenzo: prove ed espressioni pittoriche fortemente legate alla storia e all’identità della famiglia; ritratti, paesaggi, interni, ognuno dei quali aggiunge un importante tassello alla conoscenza di originali figure intellettuali: oltre a Luigi e Fausto, ecco Rosolina, precoce e prolifica pittrice per vocazione, autrice di paesaggi e ritratti dallo stile consapevolmente ispirato al grande ‘800 e primo ‘900. Arricchiscono la collezione della “Casa Natale”, oltre a un autoritratto dello stesso Luigi, un bellissimo pastello espressionista del ciclo Bagnanti di Fausto del 1962, un dipinto di Giovanni e due affreschi di tema paesaggistico nel sovraporta dipinti da Innocenzo.

 

“Un programma di eventi di grande valenza culturale, elaborato in proficua collaborazione con il Polo Museale. Mercoledì presentiamo il nuovo ordinamento espositivo e scientifico, ed un efficace allestimento museografico – spiega Gabriella Costantino, Soprintendente ai Beni Culturali di Agrigento – che riguarda l’esposizione permanente, al piano terra della Casa Natale al Caos, della raccolta di dipinti realizzati dalla famiglia Pirandello, acquistata dalla Regione Siciliana nel 2014 da Renata Marsili Antonetti, nipote di Rosolina. Un omaggio dunque, ad una peculiarità culturale della famiglia Pirandello, legata alle arti visive, che intende portare anche alla fruizione del pubblico gli aspetti meno conosciuti dello scrittore, pittore colto e raffinato interprete di intimisti ritratti familiari e di paesaggi evocati secondo un solido stile novecentesco legato alla pittura post-Cezanniana degli artisti toscani e romani”.

 

La seconda esposizione storico documentaria “Luigi Pirandello. Informazioni sul mio involontario soggiorno sulla terra”, trae il suo titolo da un’“autobiografia” del drammaturgo, che non vide mai la luce e della quale si posseggono soltanto alcune carte sciolte, unite a documenti, lettere, componimenti, prime edizioni, per raccontare le diverse tappe della produzione letteraria dello scrittore, dagli anni della giovinezza quando, studente del liceo classico Vittorio Emanuele di Palermo, Pirandello si dedicò alla produzione di componimenti di cui rimangono alcuni quaderni manoscritti conservati alla Biblioteca Museo Luigi Pirandello (il “Canzoniere Conchiglie ed  Alighe” e  il “dramma” in versi senza titolo, forse dedicato all’amico Carmelo Faraci, composti tra il 1884 e il 1886).

 

“Non è stato facile “raccontare” al grande pubblico Luigi Pirandello – sottolinea la curatrice Armida De Miro – la cornice offerta dalla Casa natale è suggestiva, sebbene  gli spazi siano limitati. Tuttavia, crediamo di essere riusciti a sviluppare le tappe fondamentali della vita e della produzione letteraria dell’illustre agrigentino: un percorso narrativo che, tra documenti e apparati didattici, dalle prime opere giunge alla morte del grande scrittore”.

 

Si passa poi alle novelle e ai romanzi: tra questi, il manoscritto del romanzo “Giustino Roncella nato Boggiòlo” – recentemente restaurato dalla Biblioteca Regionale di Palermo – pubblicato postumo nel 1941 dal figlio Stefano, ma già edito nel 1911 col titolo di “Suo marito”: in mostra questa rara edizione che diede vita ad una  polemica con  Grazia Deledda che si riconobbe nelle vicende narrate. Per il teatro: un dattitoscritto della tragedia: “Diana e la Tuda” con la dedica “A Marta Abba per non morire”.  Inoltre, il manoscritto di Luigi Pirandello “L’imbecille: commedia in un atto”, che era appartenuto a Paola Borboni. Tra i saggi, sarà esposto il manoscritto con firma autografa “Teatro Italiano”, pubblicato da Pirandello nel 1918. Musica e cinema: lo scrittore ne era affascinato: ecco  “Liolà” e “La favola del figlio cambiato”, novella musicata da Malipiero nel 1932, come attesta una lettera del compositore allo stesso Pirandello. Per il cinema  numerosi documenti testimoniano l’interesse di L. Pirandello per questa nuova forma artistica. Ed è infine del 1934, il famosissimo “foglio” sul quale Luigi Pirandello il 9 novembre, alla presenza di giornalisti e fotografi, batteva per 27 volte un’unica parola: “pagliacciate!”. Chiuderà la mostra, il racconto della morte e quello della complessa, e per certi versi singolare, vicenda della traslazione delle ceneri dal Cimitero del Verano di Roma ad Agrigento nel 1946. Viaggio semiserio che troverà una degna conclusione solo nel dicembre del 1961, quando – nel rispetto delle ultime volontà del drammaturgo – le ceneri saranno definitivamente deposte all’interno della “rozza pietra posta all’ombra del pino” presso il Caos, dove ancora oggi si trovano. In mostra anche il manoscritto autografo con le ultime volontà di Pirandello che voleva che la sua morte fosse “lasciata passare in silenzio”.

 

Le manifestazioni pensate per le celebrazioni dell’anniversario pirandelliano si snoderanno fino a dicembre; comprendono, tra l’altro, la mostra in programma a novembre 2017, “Luigi e Fausto Pirandello – Itinerari tra critica d’arte, pittura e collezionismo del ‘900”, che riunirà insieme importanti dipinti di tutti i Pirandello, ma soprattutto porterà ad Agrigento tele e sculture di artisti a loro legati, come Giorgio De Chirico, Giulio Aristide Sartorio, Giuseppe Capogrossi, Giuseppe Pellizza Da Volpedo, Mafai Scipione analizzando e ricostruendo attraverso la visione delle opere, i rapporti tra Luigi Pirandello e l’arte del ‘900, tra critica e collezionismo e l’ambito culturale in cui si muoveva Fausto.
In ottobre, a Villa Genuardi, “Pirandello e Agrigento” negli scatti dei maggiori fotografi tra ‘800 e ‘900.  Percorsi culturali e storico-letterari nel centro storico agrigentino”, per raccontare il rapporto di Pirandello con i “sublimi avanzi di Akragas”. Pirandello era talmente legato alla grecità classica che le sue ceneri furono traslate da Roma ad Agrigento all’interno del cratere attico a figure nere (470 – 460) che da uno scatto dell’epoca, risultava parte del suo studio romano. Previsti anche itinerari sulle tracce dello scrittore: un narratore condurrà i visitatori da Porta di Ponte alla chiesa dell’Addolorata nel Rabato, dalla Badia di S. Spirito alla Cattedrale, dalla piazza Vittorio Emanuele alla Passeggiata. A cura della Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Agrigento.

 

La Casa Museo di Luigi Pirandello :

La Casa Natale di Luigi Pirandello si trova in una contrada di campagna, Caos, a strapiombo sul mare, al confine tra i comuni di Agrigento e Porto Empedocle. Si raggiunge percorrendo la strada statale 115 indirezione Villaseta. Costruzione rurale di fine ‘700, la casa apparteneva alla famiglia Ricci Gramitto, avi di parte materna dello scrittore. Caterina Ricci Gramitto, madre di Luigi, si era rifugiata al Caos per sfuggire alla grave epidemia di colera del 1867. Passato in altre mani dopo il tracollo economico della famiglia Pirandello, l’edificio fu danneggiato nel 1943 dallo scoppio di un vicino deposito di munizioni e fu dichiarato monumento nazionale nel 1949. Acquistata dalla Regione Siciliana nel 1952, fu sottoposta a restauro. Le stanze del primo piano con vista sulla campagna, ospitano oggetti personali, fotografie, onorificenze, recensioni, lettere, manoscritti e prime edizioni di libri con dediche autografe, locandine delle opere più famose e il famoso cratere attico servito per traslare le ceneri di Pirandello dal cimitero del Verano a Agrigento. Un vialetto porta al luogo del famoso Pino di Pirandello, abbattuto da un nubifragio nel 1997. Qui, per esaudire il desiderio espresso dallo scrittore nelle sue ultime volontà (esposte nella mostra), un cippo di pietra ritoccato dallo scultore Marino Mazzacurati ospita l’urna con le ceneri. Dal 1987 la Casa Natale forma un unico istituto con la Biblioteca Luigi Pirandello di Agrigento.

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