mercoledì, 25 Dicembre 2024
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Salviamo le case medievali di Palermo: grande mobilitazione sui social e aumentano le firme per la petizione online

Le tre case sono una accanto all'altra, contigue, ed è proprio questo aspetto che le rende uniche a differenza di altre testimonianze in città. Il complesso si trova a ridosso del Cassaro

E’ stato pensato come uno strumento ulteriore per fare ”rumore” e sollecitare le istituzioni, il Ministero dei Beni Culturali, e non solo loro, a prendere a cuore il destino delle case medievali di Palermo, a pochi passi dal Cassaro e piazzetta marchese Arezzo, testimonianza del XIII secolo, già da anni oggetto di attenzione del gruppo Facebook SALVIAMO le CASE MEDIEVALI di PALERMO (salita S. Antonio). Un crollo o la loro stessa perdita sarebbe una menomazione per il capoluogo siciliano ricco di storia e monumenti normanni, finora sopravvissuti a dominazioni, danni, e soprattutto all’incuria.

Gli ultimi interventi di messa in sicurezza risalgono ormai a circa dieci anni fa, dopo l’emanazione di un’ordinanza sindacale e dalla chiusura della strada per pericolo crolli, ma il degrado non si è mai fermato. Nel 2012, poi, furono lanciati appelli a enti e istituzioni, però senza alcuna risposta.

Da qualche settimana, su change.org è stata lanciata una petizione, a cura dell’archietto Beppe Cosentino, anche fondatore del gruppo Facebook, che ha ad oggetto proprio le case medievali di salita S. Antonio a Palermo che versano in una grave situazione di pericolo.

Parliamo di una testimonianza unica e significativa di epoca medievale, costituita da tre fabbriche, meglio conosciute come “casa del beneficiale di S. Matteo” e per molti secoli in uso ai chierici di S. Matteo (oggi Compagnia dei Miseremini di S. Matteo). La proprietà sarebbe della Curia di Palermo che, qualche tempo fa, aveva provveduto all’installazione di gabbie metalliche per contrastare eventuali movimenti, con conseguenti rischi crolli. 

Le tre case sono una accanto all’altra, contigue, ed è proprio questo aspetto che le rende uniche a differenza di altre testimonianze in città dove spesso troviamo tracce o piccoli elementi di edifici medievali, inoltre questo “speciale complesso” è posizionato su un asse stradale che si trovava all’interno del perimetro cittadino, entro le mura, e che era denominato “Shera settentrionale” che dal porto giungeva fino alla Cattedrale.

Pronta anche una lettera indirizzata a Papa Francesco affinché possa sensibilizzare monsignor Lorefice, arcivescovo di Palermo. Ma, il tema “case medievali di Palermo” è giunto sino all’Ars. Il M5S ha infatti avviato degli atti parlamentari per la tutela degli edifici storici. “Le ultime testimonianze della Palermo medievale stanno per sparire: sono le case sulla salita Sant’Antonio, al Cassaro, tre edifici risalenti al XIII secolo, inagibili e con i tetti in parte crollati. Anche la vicina torre medievale, distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, non è mai stata ricostruita. Abbiamo il dovere di intervenire, perché se dovessero crollare, con esse crollerà purtroppo la memoria di questa città e non dobbiamo permetterlo – lo ha detto la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Angela Foti, che ha presentato un’interpellanza sul caso.

Sull’argomento, tra gli altri, è intervenuto anche il deputato Giampiero Trizzino: “C’è una volontà convergente – ha aggiunto – affinché il bene venga vincolato, così da garantirne sia il recupero che la valorizzazione. Visto il grave degrado in cui versano le case medievali e la valenza storica indiscutibile, non vediamo ostacoli perché la nostra azione possa essere presto accolta dal governo regionale, con i provvedimenti conseguenti”.

Le case medievali, inoltre, sono state inserite nella lista rossa dei monumenti in pericolo a cura di ItaliaNostra; anche l’associazione Salvare Palermo ha lanciato l’appello per il recupero dei tre edifici del XIII secolo, e lo ha fatto in occasione di un partecipato incontro all’auditorium del Conservatorio Bellini di Palermo. Mentre sui social, le iniziative di solidarietà e la vicinanza di tecnici, restauratori, e semplici cittadini alla problematica si moltiplicano di giorno in giorno.

L’auspicio è quello che si intervenga, quanto prima, con misure speciali di salvaguardia, e non attraverso le vie ”più facili” delle ordinanze di demolizione.

Attraverso questa petizione si sta cercando di sensibilizzare le Istituzioni pubbliche ad intervenire alla tutela del Bene Monumentale (sottoposto a vincolo ai sensi del D.Lgs. 42/2004) e di porre in essere tutte le procedure sancite dal Codice dei Beni Culturali anche in sostituzione della proprietà inadempiente.

A seguire il link per chi volesse firmare la petizione on line:

https://www.change.org/p/diocesi-di-palermo-salviamo-le-case-medievali-di-palermo-salita-s-antonio?recruiter=50117072&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=petition_dashboard&recruited_by_id=25858820-9b2e-0130-ebff-3c764e04dd47&utm_content=starter_fb_share_content_it-it%3Av7

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