Apertura di due Centri genitori-bambini, l’istituzione di 3 nuove sezioni primavera completamente gratuite per i bambini tra i 24 e i 36 mesi (che si vanno ad aggiungere a quella attivata già quest’anno), 6 spazi gioco pomeridiani, 1 spazio gioco con turno antipomeridiano e pomeridiano e 2 nuove strutture accreditate per ridurre al minino le liste d’attesa degli asili nido.
E’ il piano per l’infanzia dell’assessorato alla Scuola di Palermo contenuto in una guida data alle stampe per il convegno nazionale “Narrare le Infanzie. Differenze, diversità, diritti/doveri”, organizzato dal Gruppo nazionale Nidi e Infanzia in collaborazione con il Comune di Palermo e con il patrocinio dell’Università.
Giunto alla XXI edizione, il convegno in programma dall’11 al 13 maggio, è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Villa Niscemi dal sindaco Leoluca Orlando, dall’assessora alla Scuola Giovanna Marano e dalla presidente del Gruppo Nazionale Nidi e infanzia, Nice Terzi. Realizzato con cadenza biennale, il convegno è un’attesa occasione di confronto per amministratori pubblici, operatori ed esperti di tutta Italia.
Oltre seicento gli accreditati attesi in città dove l’appuntamento torna dopo 18 anni in occasione di Palermo Capitale Italiana della Cultura. Al centro dell’attenzione la fascia d’età dai 0 ai 6 anni e le tante questioni aperte: dai problemi finanziari dei Comuni per la gestione delle strutture alle differenze di offerta formativa che costellano il Paese, alle recenti novità legislative (Legge 107/2015 e decreto attuativo 65/2017) che danno nuovo protagonismo ai servizi educativi dell’infanzia, per finire alle buone pratiche realizzate dal nord al sud.
“Per i bambini tra zero e sei anni applichiamo il principio ‘Io sono persona’. Un principio che vale per chi nasce qui, per i migranti, per chi arriva come turista. Questo è un cambio culturale importantissimo che si accompagna all’impegno nel costruire la comunità – dice il sindaco Leoluca Orlando – Siamo convinti che l’educazione si promuove anche a scuola, direi quasi invertendo il luogo comune che confina e delega l’educazione alla scuola e la vita alla famiglia”.
“Finalmente i servizi educativi sono stati trasferiti al Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca – aggiunge Nice Terzi, presidente del GNNI – e viene riconosciuta l’importanza dell’investimento nei primi anni di vita per il futuro di ogni bambino e per superare disfunzionalità derivanti dal contesto famigliare e sociale.
La condizione indispensabile è però la qualificazione dell’offerta formativa e il convegno vuole immettere nel circuito dei servizi e delle scuole dell’infanzia approfondimenti, idee innovative, confronto di esperienze e di culture educative diverse”. Per questo, durante la tre giorni di lavori arriveranno contributi interdisciplinari e punti di vista diversi: dall’antropologo al documentarista, dal pedagogista al legislatore, dal pediatra al filosofo, passando anche attraverso il racconto di chi opera quotidianamente nei servizi educativi e nelle scuole dell’infanzia.
La guida del Comune di Palermo che sarà presentata ufficialmente proprio nei giorni del convegno, si innesta su questo percorso e fotografa le scelte più recenti realizzate dal Comune e quelle che entreranno in vigore dal prossimo anno, alcune delle quali da considerarsi innovative nell’ambito regionale come l’attivazione dei Centri bambini – genitori, previsti dalla normativa regionale dal 2013 e finora rimasti lettera morta.
“Vogliamo offrire opportunità educative che garantiscano ai bambini, alle bambine e alle famiglie della nostra città esperienze di pluralismo culturale e sociale che già caratterizzano Palermo come città dell’accoglienza – dice l’assessore alla Scuola, Giovanna Marano – Servizi la cui qualità è determinata dall’ascolto attivo del punto di vista dei piccoli, delle loro preziose scoperte, di cui educatrici e educatori diventano interpreti”.
Ad essere mutato è anche l’accreditamento dei privati nel sistema dei servizi che si basa oggi su un modello di collaborazione tra pubblico e privato in cui il Comune non mantiene solo il ruolo di cabina di regia sui temi amministrativo-contabili ma gestisce il sistema dei controlli rispetto all’adeguatezza degli standard strutturali ed organizzativi e costruisce, insieme ai privati, un vero e proprio Sistema Integrato anche dal punto di vista pedagogico.
Anche le famiglie hanno un ruolo importante. Non a caso la strategia adottata dall’amministrazione tiene conto anche del sondaggio realizzato nelle strutture comunali lo scorso anno su un campione di 830 genitori intervistati (225 papà e 604 mamme). A tutti sono state fatte le stesse domande dalle ragioni della scelta di inviare la figlia/o alla scuola dell’infanzia al grado di soddisfazione dei servizi, alla richiesta di suggerimenti su come migliorarli.
Il risultato ha promosso gli operatori e l’organizzazione delle strutture direttamente gestite dal Comune suggerendo di aumentare la disponibilità degli spazi verdi (considerata limitata da 381 intervistati), l’organizzazione di incontri sulle tematiche educative (443 intervistati) e di potenziare sia il materiale informativo sulle attività (472 intervistati) che i servizi nelle ore pomeridiane (53 intervistati).
Spunti a cui la programmazione per il prossimo anno proverà a dare le prime risposte: tra le novità c’è infatti l’apertura di 6 spazi gioco dalle 15,30 alle 18,30 per i bambini tra i 18 e i 36 mesi (presso i nidi La Coccinella, Grillo Parlante, Maria Pia di Savoia, Allodola, Topolino e Peter Pan). Uno spazio gioco con due turni – uno antimeridiano e l’altro pomeridiano, presso la struttura di via Fileti.
I Centri per bambini e genitori – avviati in modo sperimentale con l’obiettivo di allargare l’offerta a chi attualmente è escluso dai servizi per l’infanzia – saranno invece due: Aquilone e Palagonia per un’accoglienza totale di 35 bambini.
Ancora: è prevista l’apertura di 3 nuove sezioni primavera per bambini dai 24 ai 36 mesi ad accesso gratuito e l’incremento di buoni servizio da utilizzare presso nidi/micronidi privati accreditati per i bimbi che si trovano nelle liste d’attesa dei nidi comunali e le cui famiglie appartengono alla prima e alla seconda fascia di reddito.
Il nuovo piano permetterà di dare risposte a ulteriori 285 bambini nella fascia d’età 0-3. Complessivamente il Comune accoglierà nelle sue strutture 1330 bambini tra 0 e 3 anni e 1040 nelle classi della scuola dell’infanzia dedicata ai bambini tra 3 e 6 anni.
Infine, un’ultima novità attivata insieme al Dipartimento Educazione di Manifesta 12: il progetto “La mia città è un grande giardino” che prevede 13 laboratori creativi in 8 tra asili nido e scuole dell’infanzia. “A partire dal concept di questa edizione – Il giardino Planetario— dice il direttore di Manifesta, Roberto Albergoni – il progetto riflette sul rapporto che ogni bambino ha con il mondo attorno a lui, quello privato della sua casa e di ciò che la circonda, luoghi per lui familiari e vicini, fino ad arrivare alla costruzione – allargandone la prospettiva, della propria città – giardino che rappresenterà così un insieme di microcosmi che convivono in uno scenario più ampio”.
Le scuole coinvolte sono: I.C. Sperone Pertini (2 sezioni), I.C. Arenella (2 sezioni), I. C. Sferracavallo (2 sezioni), Coccinella nel quartiere Zen (1 sezione) , Domino al Villaggio Ruffini (1 sezione), Morvillo nel quartiere Sferracavallo (1 sezioni), D.D. Orestano nel quartiere Brancaccio (2 sezioni), Strauss in Via P. di Paternò (2 sezioni). Nel corso del convegno il dipartimento Educazione di Manifesta realizzerà anche un’installazione utilizzando le tessere gioco create dalla illustratrice Giada Fuccelli per i laboratori con i più piccoli e un video che racconta il percorso attivato.