L’Arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, ha presentato ieri mattina il programma di “In Visibilia”, parole, immagini e suoni del sacro” all’interno salone Filangeri del palazzo Arcivescovile. Presenti anche don Giuseppe Bucaro, direttore dell’Ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi e l’assessore alla Cultura del comune di Palermo Andrea Cusumano.
L’iniziativa dell’Arcidiocesi è realizzata in collaborazione con il Dams dell’Università di Palermo, la Fondazione Teatro Biondo, l’Accademia di Belle arti e il Conservatorio di Palermo, ed è inserita in “Palermo Capitale italiana della cultura 2018”.
“Due organi importanti da attivare. A Palermo si trova una via della bellezza – ha detto l’Arcivescovo – che è capace di attivare il cuore attraverso gli occhi. Anzi capace di attivare gli occhi del cuore attraverso quello che percepiamo con l’organo della vista. Vogliamo aiutare, i palermitani e i turisti a ritrovare l’invisibile che è altrettanto concreto vero e arricchente umanamente e spiritualmente e che può essere visto e contemplato con gli occhi del cuore, la Via Pulcritudinis. Vogliamo osare una via dell’estetica teologica attraverso l’arte sacra di Palermo, perché chi vi approda possa esser aiutato a riscoprire l’insita chiamata alla bellezza che porta ogni uomo. La forma visibile non rinvia soltanto ad un mistero invisibile della profondità, ma ne è l’apparizione, lo rivela proprio mentre nello stesso tempo lo nasconde e lo vela”.
Oltre venti saranno gli appuntamenti per un mese di riflessioni, musica, incontri, azioni teatrali e momenti di preghiera che, dal 4 al 31 maggio, ci faranno riscoprire il significato delle tante bellezze d’arte contenute nei monumenti religiosi cittadini.
Nelle chiese, i cicli di affreschi, le pale d’altare, gli elementi decorativi e le statue sono vere e proprie pagine teologiche, ma spesso gli odierni orizzonti culturali non ci consentono di cogliere a fondo il tesoro di spiritualità che contengono. Saperli leggere, decifrarne il valore simbolico e la complessa iconologia, è fondamentale per comprenderli appieno. In visibilia si propone come un vero e proprio viaggio fra percezione e comprensione delle parole, delle immagini e dei suoni del sacro, un percorso di approfondimento del “testo” rappresentato dall’insieme di questi tre elementi, che si fondono negli spazi liturgici e nei conventi svelandone il patrimonio di spiritualità e di preghiera custodito in ciascuno di essi.
Il progetto di In Visibilia prosegue l’itinerario spirituale e culturale iniziato con l’apertura dopo 700 anni del Monastero di clausura di Santa Caterina. “Il nuovo corso che abbiamo dato al servizio dei Beni Culturali dell’Arcidiocesi – ha inoltre dichiarato monsignor Corrado Lorefice – è quello di rivelare e trasmettere i contenuti teologici e spirituali del patrimonio d’arte ereditato dai nostri padri. Con In Visibilia si realizza un altro significativo passo del nostro progetto che intende ricercare la giusta sinergia tra società civile, artisti e Arcidiocesi. Abbiamo iniziato una fruttuosa collaborazione con le istituzioni culturali coinvolgendo tutte le energie disponibili per creare una cultura e nuovi spazi del sacro. In questo senso la valorizzazione della tradizione serve a comprendere il nostro passato, ma anche a dare una dimensione dell’oggi che si proietti nel futuro”.
In Visibilia è, dunque, un momento di quel circuito del sacro che la Diocesi ha in programma. “Stiamo realizzando – anticipa don Giuseppe Bucaro – una serie di manifestazioni, anche in coincidenza con Palermo Capitale Italiana della Cultura, fra queste una grande mostra su Santa Rosalia e la peste in collaborazione con l’assessorato regionale Beni Culturali, la Fondazione Federico II e la Soprintendenza di Palermo e il 28 settembre, in collaborazione con l’Università di Palermo, una mostra degli Ori ed argenti dei monasteri, curata dalla professoressa Maricetta Di Natale a Santa Caterina. La mostra sarà inaugurata dal Cardinale Gianfranco Ravasi. Stiamo allestendo presso il nuovo oratorio Quaroni, di via Maqueda, un front-office della teologia della bellezza ed uno spazio espositivo di arte”.
I luoghi che scandiscono questo itinerario di conoscenza sono fra i più preziosi di Palermo, che adesso la Diocesi vuole consegnare a una più completa fruizione: Casa professa, le chiese di Santa Caterina, di Santa Teresa la Kalsa e della Concezione, del SS. Salvatore, gli oratori di San Domenico, Santa Cita, Santa Caterina d’Alessandria e San Mercurio, la Cappella del Rosario di San Mamiliano e, inoltre, il Politeama e il palazzo Alliata di Villafranca in piazza Bologni.
L’iniziativa costituisce, dunque, una vera e propria via pulchritdunis che guiderà gli spettatori alla riscoperta di significati antropologici e spirituali, che possano arricchire anche il nostro attuale contesto sociale e culturale. “E’ importante la sinergia e la collaborazione tra l’Arcidiocesi, il Comune e le altre Istituzioni – ha detto Andrea Cusumano – che in questo anno di Palermo città della Cultura ci consente di muoverci insieme come città che già si proietta nel 2019 con altre iniziative di notevole spessore”.
Il programma
In Visibilia è una manifestazione articolata in vari momenti con un calendario ricco di appuntamenti, che prevede anche le “visite teologiche” del SS. Salvatore, Casa Professa, Santa Caterina, Ss. Maria della Concezione e degli oratori serpottiani di San Cita, San Domenico, S. Caterina d’Alessandria e San Lorenzo, da venerdì 4 maggio, e per ogni venerdì, sabato e domenica di maggio dalle 16 alle 20.
L’apertura
Il 4 maggio, alle 19 l’inaugurazione dell’itinerario è dedicato alla teologia di Casa Professa a cura di Francesca Paola Massara, docente di Archeologia cristiana e Storia dell’arte alla Facoltà teologica di Sicilia, e il Concerto del Conservatorio di Palermo su musiche di Dietrich Buxteude (Bad Oldesloe o Helnsiborg 1637-Lubecca 1707), compositore e organista che influenzò molti autori, fra cui il giovane Johann Sebastian Bach. Martina De Sensi ed Emmanuel Bravo Martinez (violino), Carmelo Fallea (viola), Giuseppe Montagno (sopranista), Annalisa Di Modica (soprano), Michele Sardo (tenore), Daniela Lopez Quesada (clavicembalo) eseguiranno Herr, wenn ich nur dich hab, Singet dem Herrn, Quemadmodum desiderat cervus. Suguirà, alle 21, a palazzo Alliata di Villafranca, un incontro di arte e teologia dal titolo “Nella virtù degli uomini risplende la bellezza di Dio” a cura di Marcello di Tora P.O. (docente di Teologia delle religioni alla Facoltà Teologica) e ancora di Francesca Massara, modera Maria Lo Presti.
I concerti e gli eventi teatrali
Domenica 6 maggio alle 21 l’Oratorio di Santa Cita sarà il teatro di Musica Luminosa di Curva Minore, opera da ascoltare al buio per favorire una nuova fruizione del suono. Le forme dei Serpotta posseggono in sé una speciale luce che si estende, o meglio, trascende le stesse forme donando agli spazi quel luminoso misticismo che esprime il Divino. Il 19 maggio alle 18 sempre all’Oratorio di Santa Cita la musica de Il mandolino napoletano nel settecento con l’Ensemble Galanterie a plettri. Il 27 alle 20:30 gli Inni a Maria col soprano Nina Alessi e gli allievi delle classi di Canto del Conservatorio nella Chiesa dell’Immacolata Concezione al Capo, autentico capolavoro del barocco fiorito palermitano. Da non perdere il 20 maggio alle 20 nella Chiesa di Santa Caterina il Concerto dell’Orchestra multiculturale infantile Quattrocanti – vero e proprio miracolo nato nel cuore del centro storico di Palermo sul modello didattico del maestro José Antonio Abreu, recentemente scomparso – eseguirà col Coro arcobaleno dei popoli la Sinfonia dei popoli, progetto multiculturale nato a Idomeni, il più grande campo profughi della Grecia, per dare voce alle tante storie di migranti. Ancora, il 30 maggio alle 21 al Politeama, è affidata alla musica la chiusura di In Visibilia con il concerto dell’Orchestra Quattrocanti dal titolo La musica che salva omaggio della formazione alla memoria del suo ispiratore Josè Antonio Abreu che, col suo sistema, ha offerto una via di riscatto culturale ai ragazzi delle favelas brasiliane.
Sabato 5 maggio, alle 18.30, il cinquecentesco Oratorio di San Mercurio ospiterà Canciones del alma della Compagnia teatrale Lenz fondazione di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, performance teatrale ispirata alla Notte oscura dell’anima di San Giovanni della Croce (Juan De la Cruz 1542-1591). Domenica 6, alle 18.30 all’Oratorio di San Domenico è in programma H2O opera della Compagnia teatrale Aloisio, Marullo, Vitrano, Sicurella. Anche questa un’azione performativa che s’innesta nella cornice barocca dell’Oratorio. Il 20 maggio alle 18 all’Oratorio di San Lorenzo è in programma Miracolo#1 della compagnia Sutta Scupa che prende spunto dalle ondate migratorie che attraversano il Mediterraneo per investigare la progressiva disumanizzazione della nostra società. Venerdì 25 alle 21 a S. Cita è in programma Sub specie aeternitatis della Compagnia Civilleri – Lo Sicco. La piéce ha già attraversato prestigiose vetrine del teatro italiano e internazionale. Chiudono il ciclo Angeli in biblioteca (Oratorio di San Domenico, sabato 26, ore 21) della Compagnia teatrale Claudio Collovà, che metterà in relazione il teatro del silenzio e la poesia di Rilke e, domenica 27 maggio alle 22, all’Oratorio di S. Cita, Pragma, un percorso di ricerca del Teatro Akropolis con sede a Genova, basato essenzialmente sui temi del mito (il rapimento di Persefone e il lutto di Demetra) e dell’azione.
Preghiere e musica
Il Seminario arcivescovile curerà 3 momenti incentrati sui misteri del Rosario con la lettura di testi patristici e un intervento musicale dei maestri dell’Orchestra Quattrocanti negli oratori dedicati al Rosario: Oratorio di S. Cita, sabato 12 maggio, Oratorio di San Domenico, sabato 19 maggio, Cappella del Rosario di S. Mamiliano, sabato 26 maggio, sempre alle ore 21.
Parole e musica
Sono 3 serate: a S. Caterina l’11 maggio alle 20.30, a Casa professa il 18 maggio alle 21 e a Santa Teresa la Kalsa il 26 maggio alle 19 – per approfondire la spiritualità dei tre ordini monastici domenicane, gesuiti e carmelitani scalzi, che dimoravano o ancora dimorano in quegli spazi. Gli attori del Teatro Biondo leggeranno testi di Santa Caterina da Siena, Sant’Ignazio di Loyola e San Giovanni della Croce con interventi musicali di allievi e docenti del Conservatorio.
Inoltre, lunedì 14 maggio alle 21, è in programma un viaggio nella spiritualità domenicana del Monastero di S. Caterina a cura di Nicole Oliveri. Ancora sempre a Santa Caterina martedì 29 Andrea dell’Asta SJ, direttore del Centro S. Fedele di Milano, i cui studi sono incentrati sul rapporto tra arte, liturgia e architettura, parlerà de “Luce splendore del vero. Dalla Chiesa di S. Caterina alla Gerusalemme Celeste”.