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Museo Guttuso. Torna al suo posto il quadro di Madè: “Attendiamo le scuse”

Palermo. 07.03.2017 – Sono passati solo pochi giorni e finalmente il dipinto, olio su tela, del pittore palermitano Pippo Madè “Barricate a Palermo 1848” è tornato al suo posto nel Museo Guttuso di Bagheria. La querelle nasce quando alcuni amici dell’artista palermitano, in visita al museo, non hanno trovato esposto il quadro e lo hanno comunicato al maestro Madè. Ad attivarsi immediatamente è stato il presidente dell’Associazione Festina lente, Rosario Lo Cicero figlio del maestro Madè, che organizza le mostre, gli eventi e cura l’immagine dell’artista palermitano, per capire che fine avesse fatto l’opera  concessa al muso Guttuso in “comodato d’uso” con la clausola espressa che il dipinto dovesse essere visionabile dal pubblico. Nessuno sapeva cosa fosse successo e il perchè l’opera fosse stata spostata al piano superiore che, tra l’altro, non è visitabile.

Forti le rimostranze di Madè, contemporaneo del maestro Renato Guttuso e suo grande amico, nei confronti dell’amministrazione comunale al punto di chiedere la restituzione del quadro vista la scarsa attenzione attribuita  alla sua opera. Il GCPress, per capire meglio le ragioni che hanno spinto “ignoti” a compiere tale gesto, ha più volte cercato di contattare telefonicamente l’assessore alla cultura e ai beni culturali, Romina Aiello, senza mai raggiungerla.

Ma, come dicevano all’inizio, è di oggi, la comunicazione di Rosario Lo Cicero della “ricomparsa” del quadro nella originaria collocazione. “Ciò che è successo nei giorni scorsi è incomprensibile ma siamo felici di apprendere che l’opera sia tornata al posto lì dove il Presidente Fabio Carapezza Guttuso e la già Direttrice del Museo Dora Favatella Lo Cascio, con l’avallo dello stesso Sindaco Patrizio Cinque, lo avevano designato. Il dipinto -continua Lo Cicero – venne scelto a casa nostra, direttamente dagli allora vertici artistici del Museo Guttuso perché ritenuto una sorta di continuazione del famoso dipinto “Battaglia sul ponte Ammiraglio” dell’Artista bagherese. Resta l’amarezza e se ci è consentito anche il danno d’immagine procuratici da chi a due mesi dell’inaugurazione e dopo gli apprezzamenti avuti, ha deciso, a nostro avviso, indebitamente, di mandarlo in soffitta, visto che il secondo piano non si sa quando sarà fruibile al pubblico. Adesso – conclude Rosario Lo Cicero – attendiamo le scuse da parte dell’amministrazione“.

 

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