Rifiuti, sempre rifiuti e ancora rifiuti, una situazione insostenibile, inqualificabile, indegna, quella del pieno centro storico di Monreale, la città un tempo normanna.
Non sono bastati gli esposti e le denunce, la situazione, specie dal venerdì sera sino al lunedì mattina, è vergognosa. Basta transitare in alcune strade del centro storico e in particolare dalla Via Antonio Veneziano, in cui c’è un anfratto schifoso, dove un tempo, prima dell’entrata in vigore della raccolta differenziata porta a porta, erano collocati i cassonetti.
Lì si trovano accatastati rifiuti di ogni genere e i ratti di fogna danzano davanti le porte dei residenti e di qualche attività commerciale, i cui titolari non si ribellano per evitare di ricevere insulti, minacce o addirittura di perdere la clientela. Una situazione di degrado ambientale veramente riluttante.
Tutto questo si somma all’impazzare della polemica tra alcuni Consiglieri comunali appartenenti allo sparuto Gruppo di Opposizione, tra i quali i due di Forza Italia, Domenico Vittorino e Silvio Terzo, i quali chiedono le dimissioni dell’Assessore ai rifiuti Salvatore Grippi, rappresentante della Maggioranza “bulgara” del Sindaco Alberto Arcidiacono.
Il motivo del contendere è il mancato inserimento del Comune di Monreale, da parte della Regione Siciliana, tra i 167 Enti virtuosi in tema di “differenziata” per l’anno 2020 e le apparenti poco veritiere dichiarazioni, rilasciate nei mesi scorsi, dal già citato Assessore con delega ai rifiuti, il quale aveva sbandierato che la percentuale di differenziata si attesta al 75% e addirittura con punte vicine allo 85%.
Un successone, sulla carta e a parole, ma poi, pare che nei fatti sia tutto smentito. La Regione Siciliana, almeno per quanto riguarda il 2020, ha, invece, attestato che la raccolta differenziata per il Comune di Monreale si è attestata intorno al 40%, non inserendolo tra quei 167 Comuni che si spartiranno un premio di circa tre milioni di euro, un benefit che avrebbe probabilmente portato alla riduzione della tassa sui rifiuti, che per molte famiglie risulta insostenibile.
La Polizia Municipale, almeno sino ad oggi, sull’argomento rifiuti abbandonati ha sonnecchiato, compiendo solo sporadici interventi a partire dalle Frazioni, ma non rispondendo alle sollecitazioni che gli inoltrano i Cittadini nonostante le stesse siano avallate da esposti e corredate da fotografie circostanziate. Fatti che, presumibilmente, sono anche valse ai mittenti diverse minacce, alcuni tentativi di aggressione e l’invio di una busta contenente un proiettile, intercettato dalle Poste Italiane e consegnato alla Polizia di Stato.
Risale ad anni addietro, un fattivo intervento che fu compiuto dal Funzionario Castrenze Ganci, il quale si sporcò in prima persona le mani, frugando tra i sacchetti alla ricerca di dati che gli avrebbero consentito di risalire a colori i quali gettavano per strada. Ma fu un episodio isolato e quindi ben poca cosa!
Ad oggi, risulta molto difficile raccogliere dichiarazioni in merito alla questione della differenziata e si continua ad assistere a un abbandono della Città nelle mani di quegli indegni che deturpano il centro storico e, come nel caso del tratto di competenza della SP186 che congiunge Pioppo a Trappeto e Partinico, il panorama che risulta desolante e la campagna devastata da ogni tipo di rifiuti, eternit e materassi compresi, benché ci siano diversi allevamenti.
Se non bastasse, secondo quanto pubblicato dalla stampa monrealese, le modalità di controllo effettuate dalla PM di Monreale appaiono assolutamente singolari. Sono state pubblicate delle foto (riteniamo scattate da fotografi e non diffuse dall’Amministrazione, in quanto mai pervenute a questa Testata) che riprendono i Vigili Urbani, con tanto di guanti in lattice, e gli Operatori dell’Azienda Mirto-rifiuti, intenti ad aprire i sacchetti della spazzatura, e rovistare dentro, riteniamo in cerca di “indizi” che possano far risalire al colpevole dell’”abbandono”. Questa azione è assolutamente meritoria ma quello che ci lascia perplessi sono le foto che ritraggono i documenti “estratti” dai sacchetti, sistemati sul cofano di un mezzo e fotografati con il cellulare degli Operatori, indubbiamente per poi inviarli alla PM.
Ci chiediamo: il contenuto dei documenti, fotografati da soggetti non appartenenti alle forze dell’ordine, possono contenere anche dati sensibili e quindi tutelati dalla Privacy? A noi spetta sollevare il dubbio e rilevare il fatto. La valutazione sull’operato spetta esclusivamente ai Carabinieri i quali avranno visto, come noi, le immagini pubblicate sui media e decideranno se farle vagliare dalla Magistratura”.
Tornando alle situazioni a dir poco scomode che ci si trova a vivere allorquando si “ritraggono” i fatti: alle 20 circa del 20 marzo è stata, ancora una volta, scattata una foto che ritrae il solito cumulo di rifiuti abbandonati, dai soliti sporcaccioni, in Via Antonio Veneziano, e nell’inquadratura, casualmente, appare un tizio, probabilmente uno dei tanti che “collaborano” a sporcare la Città. Il nostro dubbio (o forse una certezza) che sia proprio uno degli sporcaccioni deriva dal fatto che il tizio, accortosi dello scatto fotografico, ha rivolto al fotografo (me – ndr) una serie di improperi e una paio di minacce ben precise, che puntualmente sono state denunciate agli organi competenti.
L’unica consolazione è che la giustizia fa il suo corso. Infatti, sappiamo per certo, che in Procura, la Polizia Giudiziaria incaricata da un Magistrato, sta indagando e che dell’accaduto sono stati informati il Presidente della Regione Siciliana, nonché S.E. il Sig. Prefetto di Palermo. I fatti sono stati denunciati anche al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, in quanto le minacce sono state rivolte ad un iscritto all’O.d.G. Sicilia.