Ci illudevamo che le intimidazione mafiose vecchio stampo, non venissero più utilizzate ma, purtroppo, ci dispiace constatare che i giornalisti che denunciano nei propri articoli malcostume, malaffare, inciviltà e altro, questi atti li continuano a subire.
Non avremmo voluto mai raccontare questa ennesima miserabile minaccia subita dal nostro collaboratore Rosario Lo Cicero Madè.
Ricordiamo che Rosario, è residente da molto tempo a Monreale con la moglie Claudia Scavone, anche lei nostra collaboratrice, e già da anni denuncia l’inciviltà di alcuni monrealesi che continuano ad abbandonare i rifiuti senza rispettare la differenziata, che tra l’altro sembra ben funzionare nel Comune normanno.
Ieri, Rosario è stato convocato dal Commissariato Porta Nuova di Palermo e gli è stato notificato il ritrovamento di una busta sospetta, effettuato lo scorso 11 luglio dall’ Ufficio smistamento di Palermo delle Poste italiane: “Mi hanno notiziato di una busta bianca, recante il mio nome e il mio indirizzo, contenente all’interno un’altra busta in plastica, intrisa di un liquido di odore persistente, nel quale era immerso un proiettile ossidato”.
Certo che un ritrovamento eseguito l’11 luglio e notificato oltre 2 mesi dopo, lascia un po’ perplessi, ma sicuramente i lunghi tempi saranno serviti alle Forze dell’Ordine per effettuare le indagini per risalire al mittente della busta.
“Ho raccontato all’Ispettore – dice Rosario Lo Cicero Madè -, il quale voleva conoscere e appurare quanto da loro in parte già conosciuto, avendo sottomano un fascicolo a mio nome, contenente tante notizie, a cominciare dai processi da me affrontati e vinti per riavere le mie opere indebitamente trattenute dal comune di Monreale, di alcune mie opere sparite e mai ritrovate perché nessuno le ha mai cercate e del mio impegno volto alla riqualificazione di Chiasso Beato Pino Puglisi, dove, nell’ultimo anno, per mano di un privato e per la quasi totale assenza del Comune, si sino verificati piccoli ma sostanziali reati e omissioni”.
Spazio ora alla Polizia Scientifica che il 22 settembre farà delle ricerche sulle, eventuali, impronti digitali lasciate dal mittente sulla busta.
Rosario conclude con un ben preciso messaggio “in via Antonio Veneziano, dove la PM non vuole intervenire sull’abbandono dei rifiuti, anche perché il Comune non trova una soluzione e da ben 16 anni promette le telecamere, la situazione è insostenibile ed i miei oltre 80 articoli, presentati con un centinaio di foto, a corredo di una mia denuncia presenta alla Stazione Carabinieri, sono probabilmente la causa di questa minacciosa lettera che per nulla m’intimorisce e per nulla mi farà arretrare”.
Ricordiamo, anche, che Rosario e Claudia hanno anche subito in passato una aggressione fisica nel momento in cui hanno “rimproverato” alcune persone che stavano abbandonando i rifiuti nella via Antonio Veneziano, atto, anche questo, denunciato dai due nostri collaboratori ai Carabinieri della Stazione di Monreale.
A Rosario, giunge la solidarietà del Primo Cittadino di Monreale, Alberto Arcidiacono, che da noi raggiunto telefonicamente ha dichiarato: «Questo è un episodio che fa ribrezzo. Rosario è innanzitutto un cittadino modello e qualunque sua iniziativa non giustifica nessun tipo di iniziativa contro la persona. Questa è la prova – continua Arcidiacono – che esiste ancora un atteggiamento mafioso che va a colpire la persona e disonorare la città di Monreale. Esprimiamo la piena solidarietà a Rosario – conclude il Primo Cittadino – e saremo al suo fianco, anzi davanti a lui, in qualunque iniziativa a sua tutela».
La solidarietà è pervenuta a Rosario Lo Cicero Madè, anche dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, dal Deputato dell’ARS, Totò Cordaro, dal Presidente della Associazione per onorare i Caduti Vittime di mafia, Carmine Mancuso, dai tanti amici anche appartenenti all’Arma dei Carabinieri.
Da parte della Redazione del giornalecittadinopress.it, esprimiamo piena solidarietà al nostro Rosario e speriamo che le indagini portino alla scoperta del o dei colpevoli di questo meschino atto intimidatorio.