Il Mondello Mudd Festival, il cui nome deriva dall’etimo arabo di Mondello (unità di misura equivalente a circa 273 mq e 4 lt), è un festival diffuso ed interdisciplinare, realizzato in sinergia con istituzioni, realtà culturali, associazioni e aziende private, che vede quest’anno, come terza edizione, dal 9 al 16 giugno anche la collaborazione speciale dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Si tratta di un progetto partecipato, con un forte coinvolgimento del territorio, capace di attrarre nuovi stimoli esterni. Gli eventi del festival (simposi, performance, esposizioni artistiche) vengono portati nei luoghi più suggestivi che raccontano la cittadina di Mondello.
Il festival vuole dare un contributo concreto allo sviluppo della borgata marinara, che ha in sé le qualità e le potenzialità per diventare un nuovo polo attrattore di flussi di turismo culturale.
L’ambizione del Mudd è di dare forma ad un progetto culturale collettivo e di condividerlo, facendolo affiorare, per qualche giorno, dal brulicante rumore di fondo della stagione estiva mondelliana.
Quest’anno, il progetto artistico e sociale si svolgerà sul pontile della piazza di “Mondello paese” a partire dal 9 giugno con un intervento innovativo di “street art ecosostenibile”, poi continuerà nell’Art hotel U’Nico, per seguire nell’ex Stabilimento Balneare e in spiaggia presso l’Albaria, in particolare nei luoghi inquadrati dalla diretta h24 delle webcam.
Il filo conduttore della terza edizione del Mudd 2019 sarà il lìmes–lìmen. Il limite inteso come ciò che divide (nell’accezione di confine, der. del lat. limes -mĭtis), ma al tempo stesso mette in comunicazione (nell’accezione di soglia, der. del lat. limen -mĭnis). Che significato ha nel mondo contemporaneo la parola limite? La cultura contemporanea è onnivora ed ha un assetto trasversale, i fenomeni culturali possono essere compresi a fondo solo se osservati contemporaneamente da più punti di vista, ovvero esplorandone il confine.
Il Mudd di quest’anno prenderà spunto dall’esigenza di interrogarsi su quali siano i nuovi limiti e le nuove barriere da abolire nell’ “era dell’accesso” (cit. J. Rifkin) e quali, invece, quelli da rispettare, come l’equilibrio degli ecosistemi ambientali il cui limite, punto di non ritorno, è stato ormai superato. Un limite che può derivare dai mezzi di trasporto anche in epoca passata come il carretto o le barche, così come il rispetto dell’ambiente circostante o la valorizzazione del territorio da tutti i punti di vista sia ambientale che culturale, ed ancora artistico-sociale.