Da oggi, a Palermo, sarà sospeso il servizio navetta Free Express, che collega il parcheggio Basile con piazza Indipendenza.
Ridimensionato invece a due bus su quattro il servizio navetta Free Centro storico (arancione), con itinerario all’interno della zona a traffico limitato (Ztl).
L’azienda di trasporto pubblico è arrivata a questa decisione dopo la riduzione di oltre un milione di euro di risorse finanziarie comunali destinate ai servizi speciali di trasporto.
“Le navette gratuite del Centro storico e quelle di collegamento col parcheggio Basile sono necessarie per rendere sostenibile la ZTL, sia dal punto di vista ecologico che trasportistico – hanno dichiarato i consiglieri comunali di Sinistra Comune (Giusto Catania, Barbara Evola, Katia Orlando, Marcello Susinno) -. Una diminuzione dei bus, con il conseguente aumento della frequenza, rischia di vanificare i risultati raggiunti in questi anni e cioè il miglioramento della qualità dell’aria e della mobilità urbana. La rimodulazione di questo servizio rappresenterebbe un passo indietro sulla mobilità sostenibile. Il Sindaco si attivi immediatamente al fine di impedire il taglio alle navette che rappresentano ormai un patrimonio della città e un servizio utile per i palermitani e per i turisti”.
Ieri, intanto, l’amministratore unico dell’Amat, Michele Cimino, ha incontrato i sindacati di categoria per illustrare il piano industriale, il piano di risanamento e il piano del fabbisogno di personale per il prossimo triennio.
L’incontro ha rappresentato la prima fase del tavolo di concertazione, che si aggiornerà non appena sarà risolta la questione che riguarda l’improvviso taglio del 30 per cento delle risorse da destinare al trasporto pubblico locale, previsto nella finanziaria regionale.
I tagli, se attuati, metterebbero in crisi le aziende di Tpl, condizionando la mobilità dei cittadini.
“E’ necessario recuperare queste risorse, abbiamo chiesto un incontro urgente con la commissione bilancio dell’Ars – afferma Cimino – E’ impensabile per l’Amat realizzare il piano di risanamento se a mancare sono le risorse. In questo modo tutto viene rimesso in discussione e tutto dovrà essere ricalcolato. Non voglio credere che dall’Ars o dal governo regionale ci sia la volontà di uccidere il trasporto pubblico – conclude Cimino – immagino invece che si voglia tentare il rilancio del settore”.