Dopo aver presentato alla città di Palermo e alle istituzioni “Dai barconi all’università”, libro che corona un progetto avviato tre anni fa e volto all’inclusione linguistica dei minori stranieri non accompagnati, l’impegno della Scuola di Lingua italiana per Stranieri per i giovani migranti non si ferma.
Così, grazie ad un accordo con l’Università per Stranieri di Siena, che ha concesso l’iscrizione gratuita alle prove di certificazione, sei giovani provenienti da Bangladesh, Tunisia e Gambia che frequentano ormai da tempo i corsi di lingua e cultura italiana della Scuola dell’Ateneo avranno l’opportunità di sostenere la certificazione Cils di livello B1.
La prova per conseguire la Certificazione di italiano come lingua straniera si terrà giorno 11 giugno a ItaStra, ormai da anni sede ufficiale dell’esame. Il certificato Cils sarà utile ai ragazzi per ottenere il permesso di soggiorno CE di lungo periodo, per accedere al mondo del lavoro con una ‘carta’ in più e per l’iscrizione all’università.
I sei minori della Scuola ItaStra potranno accedere alle prove di ascolto, di strutture della comunicazione e di comprensione scritta e orale gratuitamente, affrontando un test di livello B1.
Si tratta del raggiungimento di un risultato importante, l’ennesimo traguardo della Scuola di italiano che da sempre si muove per una integrazione reale della popolazione migrante di Palermo. Ma è, soprattutto, un traguardo importantissimo per questi giovani sbarcati senza famiglia sulla coste della Sicilia, che per raggiungere tale traguardo hanno dovuto faticare di più rispetto ai loro compagni di banco (studenti del progetto Erasmus, Marco Polo, dottorandi), perché giunti in Italia con un basso livello di scolarizzazione e perché provenienti da situazioni di privazione.
“Il possibile superamento delle prove Cils sarebbe la dimostrazione che l’incontro tra universitari e minori migranti non è solo possibile ma anche doveroso – commentano Mari D’Agostino, direttore della Scuola e Marcello Amoruso, docente di ItaStra referente del progetto minori – E noi sentiamo il dovere di includere tutti, soprattutto i più deboli, all’interno dei nostri corsi di lingua e cultura italiana. Se adeguatamente seguiti, anche i minori che hanno vissuto storie di povertà e di stenti possono raggiungere livelli di conoscenza della lingua italiana che li colloca sullo stesso piano linguistico di futuri medici, ingegneri, architetti o agronomi”.
Per maggiori informazioni sul progetto www.minorinonaccompagnatialluniversita.wordpress.com
Foto di Antonio Gervasi