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Minacce, intimidazioni e feriti: lotta per i rifiuti tra Monreale e Palermo

Palermo 14.08.2018 – Ci siamo casualmente imbattuti in una vicenda che ha del surreale, dell’incredibile, se questa non fosse accaduta davvero e se non l’avessimo personalmente verificata, una vicenda che conferma quanto evidenziato, nei giorni scorsi, dal Sindaco di Palermo e dal Comandante della Polizia Municipale del Capoluogo: è in atto, tra la Provincia e Palermo, appunto, una vera lotta per il conferimento selvaggio dei rifiuti.

Intorno alle 10 di domenica 12 agosto, transitando da Via Saitta Longhi, una stradina stretta che conduce da Mezzo Monreale alla Via Paruta, la mia attenzione viene inevitabilmente attratta dal cumulo enorme di rifiuti, superiore di gran lunga a quello che solitamente lì ignobilmente staziona. Decido di bloccare il scooter per consentire a mia moglie, Claudia Scavone, autrice degli scatti fotografici allegati, di riprendere quando inverosimilmente vediamo e, purtroppo, avvertiamo all’olfatto.

Mentre siamo lì ad osservare il degrado, si presenta una giovane Signora dall’aria avvilita che mi inizia volontariamente a raccontare «vede in quali condizioni viviamo? vede il ristorantesala trattenimenti che sta qui accanto a noi in quale situazione delle lavorare?», mi presento, le dico subito di essere un giornalista e lei non si scompone, anzi, mi declina, senza paura e titubanza, le sue generalità, peraltro da me, per motivi di privacy, non richieste.

Dal racconto della Signora che chiameremo, benché questo non sia il suo vero nome, Angela, ne viene fuori una storia d’incredibile degrado «vede questo bernoccolo che ho sulla testa? – mi dice Angela invitandomi a guardarlo – Me lo ha procurato un sacchetto di rifiuti, con dentro alcune bottiglie di vetro, piovuto all’improvviso all’interno del mio giardino. E’ stato lanciato – prosegue Angela – da una vettura o da uno scooter in corsa, ero lì con i miei bambini e mi ha beccato sulla testa».

Esterrefatto ascolto il racconto della giovane donna alla quale chiedo come mai non avessero mai pensato ad installare un sistema di video-sorveglianza: «le abbiamo messe le telecamere – racconta Angela – le abbiamo più volte spostate e più volte ce le hanno distrutte, hanno minacciato mio padre, mio marito e mio fratello, ci hanno detto di badare ai fatti di casa nostra e di non impicciarci del conferimento dei rifiuti. Il gestore di un esercizio commerciale della zona, in particolare – dice ancora Angela – mi ha più volte minacciata di stare attenta, visto che lui sa dove risiedo e quindi persevera indisturbato, quasi ogni giorno, con il conferimento di rifiuti di ogni genere e questo benché la sua attività ricada nel territorio di Monreale e non in quello di Palermo».

Ecco il punto dolente toccato da Angela “rifiuti provenienti da Monreale conferiti a Palermo”, è la sintesi e la conferma fatta, nei giorni scorsi, dal Sindaco Leoluca Orlando e prontamente recepita dal Comandante della PM del Capoluogo Gabriele Marchese,  i quali hanno apertamente denunciato, visto il numero di soggetti multati e denunciati, il conferimento di rifiuti su Palermo, da soggetti provenienti dalla Provincia limitrofa ed in particolare, torniamo tristemente a sottolinearlo, da Monreale.

Angela a conferma, ci dice «molti sono monrealesi che ci hanno apertamente dichiarato che il sindaco della Città normanna Pietro Capizzi, ha tolto i cassonetti e che loro, pertanto, non hanno altra soluzione che venire a conferire qui, in Via Saitta Longhi, all’inizio o alla fine di questa strada, dove c’è l’altro cumulo di rifiuti, oppure in Via Paruta. Siamo sempre più preoccupati – conclude Angela – per la nostra incolumità e per la nostra salute, visto che respiriamo sempre questa puzza di rifiuti marci, lasciati al sole ad imputridire per giorni e giorni, a nulla sono serviti i divieti, a nulla sono servite le piante che avevamo posizionate nei luoghi dove conferiscono, hanno sempre sfasciato tutto, senza paura, sia di giorno che di notte».

Per dovere di cronaca dobbiamo precisare che il Sindaco di Monreale, non ha tolto deliberatamente i cassonetti, come raccontano i monrealesi che conferiscono in via Saitta Longhi ma che questi li ha tolti perchè ha da tempo introdotto, anche se con metodi ed informazione, a nostro avviso, insufficiente, la raccolta differenziata, una metodologia alla quale molti abitanti di Monreale, appunto, non vogliono assolutamente far propria e rifiutano di acquisirla come stile di vita civile, moderno e normale.

 

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