giovedì, 19 Dicembre 2024
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HomesocialeMinacce a Scarpinato: manomesse riprese videocamere. Sparite immagini circuito sorveglianza,

Minacce a Scarpinato: manomesse riprese videocamere. Sparite immagini circuito sorveglianza,

Il Comitato Provinciale per la Sicurezza Pubblica ha potenziato le misure di sicurezza per il procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato. La decisione è stata presa dopo la scoperta che nelle immagini delle videocamere del suo ufficio mancavano proprio quelle dei giorni in cui si era verificata una delle intimidazioni.

Le intimidazioni subite da Scarpinato – tra le quali una pesante lettera di minacce fatta trovare sulla scrivania del suo ufficio al palazzo di giustizia di Palermo e una scritta lasciata su una porta davanti alla stanza del magistrato – hanno indotto gli inquirenti a visionare le immagini delle videocamere che si trovano nel corridoio della Procura generale. I tecnici si sono immediatamente accorti che mancavano le riprese relative a 10 giorni su 15 (la memoria dell’impianto è tarata per riprendere per due settimane). Al momento della visione dei file, poi, un’altra sorpresa: tutto sparito tranne 24 ore di riprese. Completamente cancellate le registrazioni dei giorni che interessavano agli inquirenti: quelli in cui qualcuno è entrato in tribunale e, indisturbato, ha lasciato la scritta intimidatoria sulla porta.

“Occorre fare rapidamente piena luce sulle minacce al procuratore generale di Palermo, assicurando al tempo stesso al dottor Scarpinato tutta la sicurezza necessaria”. Lo afferma il presidente Commissione Antimafia Rosy Bindi che sottolinea come sia ” inquietante e gravissimo che siano sparite le immagini videoregistrate relative ai giorni in cui è stata recapitata la lettera di minacce, già di per sé molto grave per i contenuti e le modalità di ritrovamento”. “Nel corso dell’audizione della scorsa settimana avevamo assicurato al Procuratore Scarpinato tutta la nostra vicinanza e attenzione, la ribadiamo ma – conclude Bindi – chiediamo anche di intensificare le indagini per non lasciare il Tribunale di Palermo esposto a veleni e sospetti”. (ANSA).

 

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