Marevivo si mobilita con due importanti azioni. Una concreta sul territorio, con l’installazione di un sistema di raccolta della plastica alla foce del fiume Platani nella Riserva Naturale Orientata, tra i comuni di Ribera e Cattolica Eracle. E con un’azione legislativa: una petizione per chiedere che la legge Salva Mare venga approvata subito e contenga un emendamento mirato alla pulizia dei corsi d’acqua e all’installazione di sistemi di raccolta alla foce per intercettare i rifiuti.
L’iniziativa del Platani è stata possibile grazie al progetto Halykòs – Prevenzione Ambientale e Valorizzazione della Foce del fiume Platani, realizzato con il sostegno della Fondazione CON IL SUD, che sostiene l’infrastrutturazione sociale per favorire lo sviluppo del Mezzogiorno.
Il progetto, inoltre, rientra in pieno nelle priorità proposte a Bruxelles nell’ambito della Missione “Mari oceani ed acque interne” della Commissione europea finalizzata a prevenire, mitigare, diminuire la presenza di plastica in mare.
“Accolgo la petizione di Marevivo, – dichiara il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – e faccio appello al Senato affinché si possano calendarizzare al più presto i lavori per la “Salva mare”, già approvata dalla Camera a ottobre scorso. In questo modo potremo mettere più rapidamente sotto maggiore tutela i nostri mari, i fiumi e i laghi e attivare campagne mirate alla loro pulizia”.
«Dobbiamo fare tutto il possibile per preservare i nostri mari, i nostri fiumi e le nostre spiagge. Spero che il Ddl “Salva Mare”, già approvato alla Camera e adesso all’esame del Senato, diventi presto legge. La tutela della salute passa per la tutela dell’ambiente». Queste le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, sull’appello di Marevivo.
“Sicuramente dobbiamo fare la nostra parte e impegnarci nel ridurre, riusare e riciclare la plastica…ma nel frattempo? Cosa aspettiamo ad intervenire? Quanta plastica può sostenere il corpo umano? – si chiede la presidente di Marevivo Rosalba Giugni -. Oltretutto i rifiuti si spiaggiano sulle coste dove, con ingenti investimenti di denaro pubblico, devono essere rimossi. Facciamo una spending review ambientale: oltre che risparmiare plastica al mare, risparmiamo soldi nelle casse dei Comuni”.
“Partiamo dai fiumi, perché sono il più importante nastro trasportatore di rifiuti in mare – dichiara Fabio Galluzzo delegato regionale di Marevivo Sicilia e direttore del progetto Halycòs – questa azione consentirà di raccogliere materiale plastico galleggiante per poi essere correttamente smaltito e riciclato”.
La plastica visibile in superficie rappresenta solo il 15%, il resto è disperso nei fondali ed è più difficile da recuperare. Col tempo si frammenta in microplastiche e crea problemi alla fauna, alla flora marina e…a noi che indirettamente la ingeriamo. Infatti, le microplastiche sono state trovate nei pesci, nel sale, nell’acqua del rubinetto e ancor di più nell’acqua imbottigliata.
Vari studi hanno calcolato che mediamente ingeriamo fino a circa 5 grammi di plastica ogni settimana, il peso equivalente di una carta di credito (Università di Newcastle, Australia), e che una donna può ingerire oltre 4400 particelle di microplastica all’anno mentre gli uomini oltre 5800 (National Academy of Medicine).
L’azione di fermare la plastica prima che arrivi in mare è stata già sperimentata con successo sul Po, sul Sarno e attualmente sul Tevere. Marevivo chiede che diventi legge dello Stato. Cominciamo dall’Italia, per dare l’esempio agli altri Paesi.
Sostengono il progetto Halykòs in qualità di partner, oltre al Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale della Regione Siciliana e la società Castalia S.r.l, i Comuni di Ribera (AG) e Cattolica Eraclea (AG), la Cooperativa Sociale Arcobaleno di Sciacca, gli istituti comprensivi “Ezio Contino” di Cattolica Eraclea (AG), “V. Navarro” e “F. Crispi” di Ribera (AG) l’I.I.S. Francesco Crispi di Ribera (AG).