Che impatto hanno i processi di produzione ed erogazione dei pasti nelle mense universitarie sull’ambiente? Il cambiamento diffuso delle abitudini alimentari con un consumo maggiore di alimenti vegetali unito a determinati criteri di preparazione e somministrazione su larga scala possono contribuire a contenere i mutamenti climatici? Con un bacino di utenza giornaliero di oltre due milioni tra studenti, docenti, personale tecnico e amministrativo, le mense universitarie italiane possono davvero fare la differenza per ridurre l’effetto che un certo modo di consumare il cibo ha sull’ecosistema?
Ai quesiti cercheranno di rispondere esperti ed operatori del settore chiamati a confrontarsi in occasione di “Ma che cavolo! – la ristorazione universitaria che si (s)batte per l’ambiente”, una giornata di riflessioni e proposte sul tema della sostenibilità nella ristorazione universitaria che si svolgerà a Firenze il 17 maggio presso l’Auditorium di Santa Apollonia, in via San Gallo.
All’iniziativa, promossa dall’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana e l’Associazione Nazionale degli Organismi per il Diritto allo Studio Universitario (ANDISU), sarà presente anche una delegazione di ERSU Palermo.
La manifestazione prevede interventi di ricercatori del settore che faranno da cornice ad una sessione di lavoro finalizzata all’istituzione di un gruppo di lavoro tecnico multidisciplinare incaricato di redigere le linee guida nazionali per la gestione dell’intero processo di erogazione dei pasti, dalla redazione delle ricette al controllo degli appalti. Verranno inoltre presentate e condivise con gli stakeholders le opportunità che determinate scelte possono offrire per rendere le mense universitarie maggiormente ecocompatibili e attente alla salute dei fruitori, prendendo spunto dall’analisi dello scenario esistente per formulare delle proposte e adottare buone pratiche condivise.
Dopo i saluti istituzionali del Presidente ANDISU Alessandro Ciro Sciretti, del Presidente del DSU Toscana Marco Del Medico e del Presidente della Regione Eugenio Giani sarà il turno degli interventi fra cui quello del Direttore del programma Mediterraneo Global Footprint Network, Alessandro Galli, sull’impatto ecologico globale dell’alimentazione, quello della ricercatrice IRES Piemonte Federica Laudisa che presenterà i dati della ristorazione universitaria in Italia e quello del professor Egidio Dansero dell’Università degli Studi di Torino sul rapporto tra le istituzioni e lo studente come fulcro delle politiche alimentari.
Nella sessione pomeridiana spazio al workshop con la discussione tra i soggetti interessati su esperienze positive e criticità da condividere insieme per offrire spunti di riflessione al gruppo di lavoro nazionale
Parteciperanno rappresentanti degli enti per il Diritto allo Studio Universitario di tutta Italia, delle Università, RUS, di associazioni che operano nell’ambito della “sostenibilità” e operatori privati di ristorazione collettiva.
La scelta di svolgere il convegno a Firenze è consequenziale agli investimenti attuati dal DSU Toscana per ridurre l’impatto di tutta la filiera sull’ambiente con un approccio sistemico nell’elaborazione dei menù e la somministrazione dei cibi. Un impegno che ha permesso all’azienda di ottenere importanti riconoscimenti come la menzione speciale del Premio Compraverde Buygreen 2023, sezione Mensa Verde 2023 ed il posizionamento nelle prime tre posizioni del Ranking della ristorazione universitaria report Mense per il Clima – promosso dall’associazione Essere Animali.
E’ possibile seguire in streaming gli interventi della sessione mattutina del convegno collegandosi al seguente link: https://youtube.com/live/LxiSjbobsuQ?feature=share
Per quanto riguarda il workshop pomeridiano è possibile partecipare tramite la piattaforma webex che permette di intervenire/interagire, collegandosi al seguente link: https://tinyurl.com/2mhvb9jv