Disponibile nelle librerie e online il libro curato da Antonio La Torre Giordano, storico del cinema e direttore di ASCinema – Archivio Siciliano del Cinema, che restituisce l’identità cinematografica di un secolo di cinema alla “capitale” siciliana in modo minuzioso, dalla genesi alla fine del Novecento. Obiettivo dell’opera è quello di diffondere la conoscenza del cinema a soggetto che ha visto Palermo (e dei territori compresi all’interno della sua provincia) come set
cinematografico, per un intero film o solo per una scena.
Il volume è un viaggio all’interno di un’analisi da diverse prospettive nuove ed originali. Una narrazione lunga un secolo, che inizia dal cinema muto – agli albori del secolo scorso –
per concludersi nel 2000.
Dopo più di cinque anni di ricerche, questo libro rappresenta un vero e proprio “atlante cinematografico relativo al binomio Palermo-Cinema, attraverso oltre 400 pagine di grande formato, 15 capitoli, oltre 700 location, più di 300 immagini, spesso inedite, e 165 film censiti, dei quali vengono forniti, a chiusura del libro, i dati tecnico-scientifici, gli incassi e l’elenco ragionato delle location, a beneficio di un’interpretazione didattica, scientifica e cine-turistica.
“La conoscenza non è più un’opzione, ma una necessità…” – dichiara Antonio La Torre Giordano ai microfoni del TG3 Sicilia, preseguendo – “… e Palermo si riappropria di un secolo di identità per tabulas, attraverso un lascito permanente come un’opera così vasta e necessaria e ponendosi accanto a città come Roma, Torino o Milano, così dinamiche nella settima arte. La narrazione della Palermo nel cinema è paradigma e metafora che dal passato volge al futuro, diminuendo il golfo tra la gente e il Sapere, evitando la stasi e la rimozione storica, punctum dolens così esiziale”.
I testi svelano l’epopea dei set palermitani sin dall’arrivo del cinematografo Lumière in città e la creazione della prima casa di produzione siciliana, la Lucarelli Film, e lo sviluppo delle imprese di produzione di Pino Mercanti e Francesco Alliata; e poi, dall’arrivo del sonoro alle trasposizioni letterarie, dalla Palermo nei cineromanzi ai film di “cappa e spada” e risorgimentali, continuando con le commedie, i mafia movie, i grandi cineasti (Blasetti, Germi, Visconti, De Sica, Rossellini, Rosi, Lattuada, i Taviani, Coppola, etc) che hanno scelto questa città-set, e poi gli “anni di piombo”, la “primavera” del cinema palermitano, fino a Tornatore, Ciprì e Maresco, Pasquale Scimeca, Roberto Andò etc., fino ad un’analisi del maestro Marco Betta sulla musica nel cinema palermitano, quindi la conclusione del Secondo millennio.
Pubblicato dall’Edizioni Lussografica, collana Cinefocus, prologo e prefazione sono di Goffredo Fofi e Nino Genovese, mentre la copertina di Antonella Granata.