Per la rassegna “Accendiamo una luce“, promossa dal Comune di Palermo, mercoledì 6 gennaio dalle ore 18, in streaming, avrà luogo il concerto narrato “Luce d’Oriente“.
La chiesa di Sant’Alessandro di Comana, ex chiesa dei Carbonai, a Palermo nell’antico quartiere della Loggia, è oggi sede della comunità ortodossa, ed è frequentata da persone di diverse nazionalità, russi, bielorussi, ucraini, serbi, georgiani, eritrei e italiani di tradizione greca. All’interno di questa comunità si è formato nel 2013 il coro svete tikhij “Luce gioiosa” per gli uffici
liturgici, che con l’acquisizione di nuovi membri, sia russi, sia italiani, professionisti, svolge un’attività concertistica volta a far conoscere repertori liturgici e paraliturgici di tradizione ortodossa.
Nella tradizione cristiana d’oriente il canto liturgico, rigorosamente “a cappella” è lo strumento della preghiera, un servizio offerto alla comunità, un ministero nei confronti di dio; esso è
inseparabile dal rito. Affinché il canto divenga preghiera è necessario che ciascun cantore superi il compiacimento nell’ascoltare la propria voce e la faccia diventare voce della propria anima.
Il concerto narrato è uno spettacolo nato dalla collaborazione tra Irina Nedoshivkina Nicotra, direttrice del coro svete tikhij e l’etnomusicologa palermitana Maria Rizzuto, al fine di trovare una
modalità dialogica con la città, per condividere repertori di straordinaria bellezza poco conosciuti in occidente. La struttura dello spettacolo prevede che parola e canto si alternino, rafforzandosi reciprocamente, all’interno del più ampio contesto narrativo evocato dai canti eseguiti secondo l’iter dell’azione rituale.
Durante il concerto narrato il narratore accompagna gli ascoltatori nelle atmosfere musicali, simboliche e linguistiche dell’oriente cristiano, infatti, nel mondo bizantino un unico corpus
testuale è stato tradotto in molte lingue, e quindi i canti sono in slavonico, georgiano, greco aramaico. Questa peculiarità amplifica le sollecitazioni musicali che il pubblico riceve e che, attraverso la narrazione, ciò che inizialmente sembrava estraneo, alla fine del concerto narrato, diventa intimo.
Una dolcezza particolare tocca il cuore del pubblico, la narrazione ha proprio questa funzione: accompagnare gli ascoltatori, coinvolgendoli, permettendo loro di comprendere ciò che accade e di intuire la profondità dei canti altrimenti inaccessibili al pubblico italiano che ne sconosce i repertori. Proprio il suono del canto e quello della parola narrata divengono così due mani che accompagnano gli ascoltatori in un’esperienza emozionante alla scoperta di universi inaspettati.
Il repertorio concerne canti di natale bizantini e canti paraliturgici che evocano le atmosfere della Russia. L’associazione Antonio il Verso propone l’esecuzione di questo concerto in questa piccola chiesa che fu costruita grazie ai fondi della ricca confraternita dei carbonai; i lavori furono avviati nel 1725 e la chiesa fu consacrata nel giorno dell’epifania del 1737. L’edificio fu
dedicato al santo Alessandro di Comana, detto anche “il carbonaio”. Una storia travagliata ha caratterizzato il destino della chiesa: nel corso del XIX secolo l’edificio fu trasformato in un magazzino e venne riaperto al culto nel 1870. Nel 2000, fu sottoposto ad un intervento di restauro, nel corso del quale fu scoperta un’ampia cripta. Divenne poi sede distaccata dell’accademia di Belle arti di Palermo, ospitando un corso sperimentale di arte sacra e pittura. Dall’8 settembre 2013 l’edificio è stato affidato ai fedeli della chiesa ortodossa russa divenendo
parrocchia di Sant’Alessandro del patriarcato di Mosca, in quel giorno, con la benedizione dell’arcivescovo di Egor’evsk Mark Golobkov ed alla presenza del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, è stata celebrata la prima divina liturgia.
Nell’abside centrale nell’anno 2014 è stata installata una grande icona della santissima trinità donata dal celebre iconografo russo Aleksandr Sokolov. Ciò che lega particolarmente questa piccola chiesa russo ortodossa alla storia di Palermo sta nell’iconostasi in legno intagliato che è la fedele riproduzione di quella originale della prima cappella russo-ortodossa di Palermo, di villa Olivuzza che ospitò nel 1845 lo zar Nicola I, la sua famiglia e la sua corte. Lo stesso villino dell’Olivuzza, acquistato nel 1898 dai Florio, divenne sotto il progetto dell’architetto Ernesto Basile, una delle opere più emblematiche dell’architettura liberty, conosciuto oggi come villino Florio.
L’iconostasi originale attualmente si trova nella locale chiesa ortodossa russa di Vevey in Svizzera.
Il link per collegarsi e assistere al concerto:
https://www.facebook.com/tvmpalermo/
Per chi fosse impossibilitato a connettersi alla rete, TVM, sul canale 18 del digitale terrestre, manderà in onda sempre mercoledì 6 gennaio il concerto alle ore 21,30.