11.10.2013 – Ieri, allo stadio “Barbera”, durante lo svolgimento della VIII Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico abbiamo incontrato alcuni studenti che partecipavano all’evento.
Roberto Vitrano, Emanuele Schilleci e Renato La Bara, di 19 anni, hanno accompagnato il loro compagno Bibì: “Siamo sorpresi, abbiamo visto che ci sono degli sport che non avremmo mai pensato che i disabili potessero praticare. Per esempio il ciclismo, di per se difficile da praticare per un normodotato, vederlo praticare ai disabili con queste biciclette adattate lo fa sembrare semplice e lascia stupiti. Manifestazione come questa ce ne vorrebbero tante. Oggi è un momento di gioia per Bibi ed anche per noi. Stiamo cercando di fargli provare tutte le discipline nella speranza che ne possa praticare una. Avere un compagno di classe con un handicap inizialmente è stato difficile. Bibi era molto diffidente e noi non sapevamo come comportarci. Adesso, per noi è la persona più importante e speciale. È affettuoso ed allegro ed è molto legato a noi. Bibi resterà il nostro amico anche dopo la scuola. Da questa esperienza scolastica abbiamo capito che non esistono diversità. Ognuno ha un proprio carattere con i lati positivi e negativi e va rispettato come persona a prescindere che sia normodotato o disabile.”
“Ho potuto provare il ciclismo, il basket in carrozzina e la scherma – ha detto Giusepppe G. di 13 anni – non credevo che fosse così bello. Sono abituato a giocare a calcio e non pensavo che i ragazzi in carrozzina potessero fare sport. Ho capito che quando giocano si divertono più di me.”
Francesca L.M. e Sonia S., entrambe di 16 anni, sono intervenute con una scuola di ballo a cui sono iscritte: “Questa è una bellissima giornata. E’ la dimostrazione che lo sport superare le barriere. Speriamo che sempre più persone si avvicinino allo sport. Lo sport che abbiamo provato è il basket in carrozzina ed è difficile. Non riusciamo a fare canestro in piedi figuriamoci sedute in carrozzina. I disabili sono atleti straordinari con tanta forza di volontà.”
Ninni Ricotta