Qualche giorno fa in una riunione conviviale con un gruppo di amici, ci siamo chiesti qual era l’ultimo libro letto. Un mio caro amico ha esordito: «perché voi ancora leggete libri?» In un primo momento, sono rimasto allibito, «ma come, proprio tu che in altri tempi mi hai incitato a leggere di più, adesso butti li una battuta del genere?» Ci siamo fatti una risata. «Adesso c’è internet – continua lui -, ci sono i social network, che bisogno c’è di spendere soldi per sfogliare e consumare ancora carta. La natura è grata se non compriamo più libri».
«Ma che stai blaterando – interviene un altro – vuoi mettere lo scorrere delle dita sulla carta, sentirne il profumo e il calore a preferire il freddo computer o tablet?» «Eresia – dice attonito un altro amico – la carta è carta noi che siamo di una certa età da sempre apprezziamo il valore della carta, la sua ruvidità o la sua consistenza e poi, vuoi mettere i testi antichi con quell’odore di stantio che ti inebria, che ti fa sognare, dove li metti?»
Insomma, in un batter d’occhio si è scatenata una bagarre e il mio povero amico, che si è pronunciato a favore dell’uso delle nuove tecnologie rispetto i libri, si è ritrovato solo e le uniche parole che è riuscito a proferire, sono state: «antipatici, vecchiardi e retrogradi».
Ragionando a mente serena devo ammettere a denti stretti che il mio amico tanto torto in effetti non ha. Così, tornato a casa ho dato uno sguardo alla mia modesta biblioteca, che ho sempre ritenuto esigua, e mi sono detto che finché potrò continuerò a comprare libri. Chiaramente, con la crisi economica che persiste, non compro più la stessa quantità di libri di prima, mi limito ad acquistare solo i testi dei miei autori preferiti e ogni tanto qualcuno di autori sconosciuti o emergenti dal titolo ammiccante, cioè che attirano la mia attenzione e/o suscitano interesse leggendo la recensione.
Fatta questa considerazione mi sono chiesto e successivamente ho indagato, ma gli italiani leggono?
Dalle ultime statistiche dell’ISTAT emerge che dal 2010 al 2016 ci sono oltre 4 milioni di lettori in meno, quasi il 60 per cento della popolazione non legge. Nel 2016 sono circa 33 milioni le persone con più di sei anni che non hanno letto nemmeno un libro in un anno, ovvero il 57,6 per cento della popolazione. Le donne è risultato che leggono di più degli uomini (48,9 contro 35,5). Tra i bambini quelli che leggono meno sono quelli tra 6 – 10 anni. Andando avanti con l’età si legge sempre meno: i non lettori sono il 46,8% nella fascia 11-14 anni, diventano il 61% tra 65-74 anni e il 73,5% degli oltre 75enni. La propensione alla lettura è fortemente condizionata dall’ambiente familiare, naturalmente si legge di più nelle famiglie in cui i genitori sono lettori. Nel mezzogiorno la lettura continua ad essere molto meno diffusa rispetto al resto del paese. Poi seguono altri dati che scendono nel dettaglio, che per non tediare non riporto.
L’unico dato positivo riguarda la quota di famiglie che possiede libri: nel 2016 erano l’89,4 per cento, ma dal 2009 in poi il 10 per cento di famiglie ha dichiarato di non avere libri in casa. I lettori di libri elettronici sono circa 4 milioni, il 7,3 per cento della popolazione con più di sei anni.
Il fatto che molte famiglie non hanno neanche un libro, mi ha lasciato molto perplesso, possibile che ciò sia dovuto solo alla mancanza della vile pecunia o ci sono altri motivi ostativi? Un bel quesito.
Possibile che ci sono persone che non sentono il bisogno di leggere e di possedere un libro? Capisco che ci sono delle esigenze primarie che possono portare alcune famiglie a ritenere superfluo possedere un libro. In questo caso dovrebbero dare una mano le istituzioni incentivando nelle scuole la lettura fin da piccoli fornendo a chi non se lo può permettere i testi di lettura.
Le vecchie biblioteche scolastiche che fine hanno fatto? Se non si comprende fin dalla tenera età questa importanza poi succede che l’ignoranza regna sovrana, esempi nel mondo ne abbiamo innumerevoli. Ricordiamoci che alcune culture, soprattutto quelle autoritarie, hanno spinto la popolazione a bruciare libri, hanno fatto si che venissero cancellate culture preesistenti, chiediamoci, perché? Perché si è fatto questo scempio? La risposta è semplice perché un popolo colto è difficile da sottomettere invece un popolo ignorante è più facile da condizionare.
La mia esortazione è leggere, leggere, leggere, di pasoliniana memoria.
E per finire: ecco alcuni pensieri di noti scrittori:
- Pier Paolo Pasolini: «Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quella esperienza speciale che è la cultura»;
- Marcia Garvey: «Un popolo senza la conoscenza della propria storia, origine e cultura, è come un albero senza radici»;
- Umberto Eco: «Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro».
Se libero vuoi stare, la lettura non ti fare mai mancare.