Palermo 24.10.2016 – Un gioiello della natura, la riserva naturale di Capo Gallo, che oggi con il suo mare azzurro, riscaldato dai raggi del sole e circondato da un verde rigoglioso, ha ospitato nella Baia del Corallo la liberazione di Elisa, una Caretta caretta. Trovata nel mese di agosto con una lenza in bocca, la tartaruga è stata subito trasferita nei laboratori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale in via Marinuzzi, a Palermo, dove dall’esame diagnostico è stata individuata anche la presenza di un amo nell’intestino.
Repentino l’intervento, a cui è seguito, un periodo di cure e riabilitazione. Dodici chili di tenerezza per una bellezza del mare d’amare: Elisa ha solcato l’onda della libertà all’insegna di una grande festa, tra i sorrisi dei grandi e la curiosità dei piccoli presenti. Al ritorno della tartaruga nel suo habitat naturale, infatti, evento organizzato dal “Centro nazionale di monitoraggio e recupero di tartarughe marine”, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, in collaborazione con l’associazione You Dive Club Capogallo, hanno partecipato un centinaio di studenti delle scuole elementari, che sono stati coinvolti in lezioni sui fondali e sugli organismi marini. Di fronte ai più piccoli, presi dall’entusiasmo di poterla osservare da vicino, la Caretta caretta ha mostrato un carattere tranquillo. La vista del mare, invece, se inizialmente ha fatto sorgere in Elisa qualche attimo di breve incertezza, è divenuta poi motivo di grande gioia: incoraggiata e aiutata dai alcuni subacquei della You Dive Club Capogallo, la testuggine si è immersa con vitalità nell’acqua salata, intraprendo così la strada della libertà.
“La tartaruga torna a casa!” , hanno esclamato felici i bambini, osservando le immagini della liberazione in diretta. «In questa giornata così significativa – ci ha spiegato Vincenzo Di Gangi, uno dei soci della You Dive Club Capogallo – abbiamo deciso di coinvolgere alcuni studenti delle scuole elementari, organizzando anche il “Mare in diretta”: grazie ad un sub, che si immerge in mare con un granfacciale, munito di un accurato sistema di trasmissione audio e di una telecamera subacquea, vengono infatti trasmesse in un monitor le immagini della liberazione della tartaruga. I ragazzi, dunque, vengono coinvolti in maniera attiva e possono anche interagire con il subacqueo.
Successivamente, – ha aggiunto – il “Mare in diretta” dà la possibilità agli studenti di conoscere, osservando semplicemente lo schermo, tutto ciò che c’è nel mare: fondamentale, in questo caso, è la spiegazione delle biologhe, che illustrano le caratteristiche e le proprietà dei fondali e degli organismi marini. L’iniziativa di oggi, così come le tante che organizziamo con costanza, rientra nel progetto “La Riserva di Capo Gallo tra Terra e Mare”, volto alla valorizzazione della riserva, sia della parte marina che di quella terrestre. La partecipazione delle scuole è chiaramente finalizzata alla promozione delle attività di educazione ambientale e divulgazione naturalistica, per la sensibilizzazione dei giovani alla tutela e alla difesa dell’ambiente».
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