Custonaci. Letture sotto le stelle del cielo di Custonaci. Nell’ambito della rassegna letteraria “Un borgo di libri e autori – Letture sotto le Stelle 2021″, organizzata dal Centro studi “Dino Grammatico”, giovedì 29 luglio, alle 21.30, l’autore best seller della Dario Flaccovio Editore, Gaetano Basile presenta ai lettori il suo fortunato libro “La vita in Sicilia al tempo degli Emiri”. L’incontro, tra riflessioni sulla Sicilia multiculturale e letture, avrà luogo all’interno della Grotta Mangiapane di Custonaci (Contrada Scusarti Grotta Mangiapane). Insieme all’autore dialoga, Valentina Pipitone, del Centro studi “Dino Grammatico”.
Ingressi contingentati nel rispetto delle disposizioni anti-covid è, pertanto, obbligatoria la prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili alla mail csdinogrammatico@gmail.com
Gaetano Basile, col suo stile sapientemente arguto e con grande ricchezza di dettagli poco noti o del tutto originali, si spinge ben al di là della storia tramandata e riflette sull’importanza che ha avuto la dominazione islamica – usualmente ma impropriamente definita “araba” – in Sicilia, influenzandone per sempre mentalità e cultura. E narra contaminazioni e origini di un connubio tra popoli che ha portato nell’isola una ricchezza inestimabile.
“Sulle sue «spiagge dolci da toccare con lo sguardo, ove l’ombra si scosta dalla luce» – come scrive Basile – come le vide un poeta libanese, avvennero incontri, scambi, commistioni di razze e di religiosità. I viaggi, i commerci, la pesca, le vicende di tante guerre e di mille paci, il ritrovarsi, gli sposalizi, le ambizioni e le passioni qui si confusero al punto da diventare inestricabili. Divennero lingua e cucina, arte e musica, architettura e poesia, modo di vivere e di intendere la vita. Eccezione culturale. Ma per favore, non parlate mai di civiltà mediterranea“.
L’autore
Gaetano Basile è giornalista, scrittore, autore televisivo e teatrale, nonché enogastronomo appassionato e narratore avvincente. Sa parlare alla memoria e al cuore della gente prescindendo da stereotipi e luoghi comuni. Profondo studioso della storia dei cibi tipici isolani, è accademico onorario dell’Accademia Italiana della Cucina e membro del Comitato studi sulla cucina siciliana. È anche maître ad honorem dell’Associazione dei Maîtres Italiani AMIRA. Nel 2011 è stato premiato dall’Associazione della Stampa Estera in Italia come “Miglior divulgatore culturale della gastronomia italiana”. Per la casa editrice Dario Flaccovio Editore ha pubblicato diversi testi, tra cui “Sicilia, l’Isola che c’è” (nuova edizione), “Palermo è…”, “Palermo felicissima”, “Tonnare indietro nel tempo”, “Viva Palermo”.
A TERRASINI, invece, appuntamento con “Un Mare Di Libri” e la presentazione del libro “Lo Scordabolario” di Salvo Piparo
Nell’ambito della rassegna letteraria “Un Mare di Libri” a Terrasini, giovedì 29 luglio, alle 19, Salvo Piparo presenta al pubblico il libro “Lo Scordabolario” (Dario Flaccovio Editore): dopo le numerose presentazioni in streaming, durante la pandemia, l’autore ha iniziato il suo tour dal vivo per un ciclo di presentazioni estive all’insegna della riscoperta della lingua siciliana. Il suo, è un dizionario insolito e creativo delle “palore” palermitane – come le chiama – perdute e riattualizzate dall’attore e cuntista. Dialoga con l’autore il glottologo e docente di linguistica Giovanni Ruffino.
Nato tra uno spettacolo e l’altro, quasi per gioco, Lo Scordabolario di Salvo Piparo, attore e cuntista palermitano, mette insieme vocaboli di ogni sorta, per ripensarli, rinominarli e dargli allora un nuovo valore. Nasce così un breve dizionario emozionale delle parole della tradizione siciliana.
Perché i palermitani una cosa la sanno: cu avi lingua passa u mari (letteralmente: “chi ha lingua attraversa il mare”), questo perché il palermitano non è padrone manco a casa sua, ma della sua lingua lo è, eccome. Ma tra le parole più usate, c’è la semplice “cosa”: “Sei cosa da prenderti a legnate”, “Sei una cosa inutile”, “C’è cosa?”, “Cosa fitusa!”. Oppure a chi chiede un favore: “Assessò, ma quella cosa?”, e alla risposta lapidaria: “Quella cosa sta camminando!”. Che poi da noi la mafia si chiama Cosa Nostra! Nel tempo, certe parole si sono impossessate di nuovi pubblici, altre invece sono state dimenticate, come calzini sporchi in fondo al bucato. In questo libro, Piparo diventa affabulatore e linguista, mischiando vocaboli antichi e moderni, il suo “Scordabolario” è il nuovo vocabolario delle “palore” palermitane scordate.
L’autore
Salvo Piparo è custode delle più antiche memorie, rilette con comicità e crudo realismo. Da anni racconta la Sicilia e le sue mirabili storie di vita e leggende popolari. Ricercatore attento delle tradizioni, rievoca la storia attraverso la tecnica del cunto. Da sempre interprete dei testi di Salvo Licata, divide la scena con la figlia di lui, Costanza, oltre a essere egli stesso autore di numerose produzioni teatrali. Testimonial per UNICEF, da anni è impegnato in un progetto laboratoriale di teatro sociale dal titolo: La città raccontata, rivolto a tutti coloro che hanno una storia da raccontare.