giovedì, 26 Dicembre 2024
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Lettera aperta di un cittadino ai concittadini palermitani

Caro concittadino palermitano,

diciamocela tutta, senza giri di parole inutili, e ammettiamolo “semu ‘ngrasciati”, per i non palermitani: “siamo sudicioni”.

La parola ‘ngrasciati potrebbe fare pensare in un primo momento alla mitica trattoria Ngrasciata di via Tiro a Segno, ma nel nostro caso non mi riferisco a cose mangerecce, ma a cose un tantino più terra – terra, o per meglio dire per terra.

Per ‘ngrasciati mi riferisco ai palermitani tutti, senza escludere nessuno e nello specifico a coloro che, per abitudine consolidata, contribuiscono a sporcare la città. Camminando per le splendide vie di Palermo si nota sempre la “munnizza” – immondizia – varia abbandonata per terra, dove capita, il che non sfugge ad un visitatore attento. Questo certamente non è un bello spettacolo a vedersi. I turisti, che per fortuna in questi ultimi anni e fino ad oggi c’è ne sono stati parecchi, e gli stessi cittadini sono costretti a zigzagare tra un rifiuto e l’altro. Alcuni fotografano, divertiti, queste opere d’arte spontanea, per poi riportarle sul web e quindi rendere visibile in tutto il mondo questa non bella pubblicità per la nostra splendida Palermo.

Perché, caro concittadino palermitano, hai questa cattiva abitudine di gettare per terra carta, oggetti ed oggettini vari? Perché non li conferisci nei cestini là dove ci sono? Quando non ne trovi, evita di disperderli per terra, portali via con te e poi gettali nella spazzatura di casa tua. E mi raccomando la tua spazzatura conferiscila rispettando le regole previste per la tua zona. Nella zona dove vige la raccolta differenziata rispetta i giorni e la tipologia di rifiuto da conferire, mentre per quelle zone dove ancora non è in vigore la raccolta differenziata conferiscila nei cassonetti nelle ore dedicate.

Non capisco perché ti ostini a sporcare la tua città, a casa tua fai lo stesso? Non credo. La strada è di tutti ed è pure casa tua, rispettala. Quando ti rechi in altre città ti sai immediatamente adattare e non fai lo sporcaccione, fallo anche qui a casa tua.

A tal proposito mi vengono in mente alcuni episodi occorsomi:

  • primo episodio, un giorno mentre passeggiavo in centro città, una bambina in compagnia della madre, avendo finito di consumare una coppetta di gelato chiese alla mamma “mamma di questo cosa ne faccio?”, indovinate un po’ cosa rispose prontamente la mamma? Risposta esatta, sono sicuro che avete indovinato, “certo a mammina questa coppetta non la puoi mangiare e quindi cosa ne vuoi fare? Gettala”, disse lapidaria. Detto fatto, la bambina ubbidendo alla sua mamma gettò per terra la coppetta con il cucchiaino e il relativo tovagliolino. Indignato raggiunsi la gentile signora e feci notare che li vicino c’era in bella mostra un cestino getta rifiuti. Secondo voi qual è stata la reazione della gentilissima mammina? Esatto, anche questa volta avete indovinato, mi diede un’occhiataccia e senza profferire parola agitando la mano mi fece capire  – ma lei cosa vuole da me? – sottinteso si faccia i fattacci suoi. Io rimasi allibito, non mi rimase altro che chinarmi, raccogliere l’arma del reato e gettarla nel cestino. Questo episodio l’ho voluto raccontare usando termini in lingua italica ma il tutto si svolse nella lingua dei nostri padri;
  • secondo episodio, ero in macchina e stavo guidando in una via semi periferica della città, d’avanti a me una bella fuoriserie di ultima generazione che andava lentamente. Alla guida una signora e accanto a lei un’altra persona che, in un primo momento, non distinguevo se fosse un adulto o un bambino. La signora che era alla guida, si intuiva che stava parlando con voce concitata e ogni tanto girava il suo sguardo verso la persona che le stava accanto. Guardando meglio, accanto a lei c’era sicuramente una bimba o un bimbo. Visto che avevo un po’ fretta segnalai con gli anabbaglianti di farmi strada, verificato che lo spazio c’era, non ricevetti nessun cenno di riscontro e lei  imperturbabile, proseguiva nel suo lento incedere. Mi dissi “calma Peppino, al solito siamo, pazienza, prima o dopo o io o lei cambieremo direzione”. Lei era intenta a fumare e la cenere naturalmente la gettava fuori dell’abitacolo. Ad un tratto la bambina o il bambino allungò il braccio fuori dal finestrino e lasciò cadere per strada un involucro. A questo gesto non ho saputo trattenermi allora cominciai a lampeggiare ripetutamente con gli anabbaglianti, al fine di fare notare alla signora il gesto che aveva appena compiuto il suo viaggiatore. La signora vide il mio lampeggiare dallo specchietto retrovisore, prontamente indicai con la mano cosa era avvenuto qualche attimo prima. Quale fu la sua risposta? Esatto, ancora una volta avete indovinato, alzò il braccio destro, strinse il pugno e fece emergere il suo dito medio e lo agitò ripetutamente in aria, un gesto gentile verso la mia persona. Io non feci in tempo a rispondere che lei pigiò sull’acceleratore e andò via di corsa. Rimasi di sasso lì inebetito mentre il suono del clacson della macchina dietro di me, mi fece tornare alla realtà.

Cari concittadini palermitani, or dunque che dobbiamo fare? Semplicissimo dobbiamo sforzarci a contribuire fattivamente affinché la nostra splendida Palermo – Città dell’accoglienza – rimanga pulita e basta poco per il decoro della nostra città. Mi rivolgo infine pure ai signori commercianti sia dei mercati storici, sia dei mercatini rionali, anche voi, sforzatevi e non lasciate tutti quei residui e/o scarti del vostro lavoro per strada, ma raccoglieteli in dei contenitori che siano facili da trasportare. Infatti  intervenire per toglierli, ha un costo non indifferente per la collettività. E’ notorio che, gli interventi di pulizia che, gli operatori del settore sono costretti a svolgere, costano, mentre se venissero raccolti ed imbustati avrebbero un costo molto inferiore.

Qualcuno mi dirà ma non è poi tutta colpa del cittadino palermitano, se il servizio di raccolta della monnezza non è dei migliori? Certo, rispondo io, è vero, infatti il mio appello voglio estenderlo anche a chi effettua questo servizio a partire dai responsabili fino a scendere agli operatori manuali, cercate di effettuare un servizio migliore ed efficiente al fine di preservare il decoro di questa nostra bella Palermo.

Questo mio scritto, tra il serio e il faceto, non vuole essere offensivo, ma vuole essere da stimolo per un miglioramento della qualità della vita. Ho la consapevolezza che i palermitani amano Palermo e che sperano in un cambiamento fattivo. Fiducioso, porgo un abbraccio caloroso a tutti i miei concittadini al grido “VI VOGLIO BENE E FORZA PALERMO”, sono sicuro che c’è la possiamo e dobbiamo fare.

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