Palermo 10.11.2016 – Nere, calde, lisce come il vellutino: sono le orecchie di Leo, un cane corso, nuovo protagonista 4 zampe. Un dettaglio, la morbidezza delle sue orecchie, al tatto non trascurabile, da apprezzare mettendo da parte quel repentino timore, che potrebbe scaturire alla vista della sua grande dimensione: Leo, infatti, esteriormente un gigante, nasconde un temperamento leale e tranquillo.
Il Cane Corso, discendente diretto dell’antico molosso romano, il cui nome deriva dal latino “cohors”, in passato veniva utilizzato per sorvegliare il bestiame e contrastare l’abigeato, il furto che consiste nella sottrazione di bestiame. Generalmente è un cane dalla taglia medio-grande a volte erroneamente confuso con il mastino napoletano, presenta una struttura vigorosa ed elegante, i suoi contorni netti rivelano una muscolatura potente.
«Ha le orecchie a cotoletta», dice scherzando Marco Mineo, che, nel corso del nostro incontro, immersi nel verde di Parco Uditore a Palermo, ci presenta il suo fedele amico.
«Leo è un cane Corso di sette anni, è stato mio padre a chiamarlo così perché da cucciolo gli dava l’impressione di un leoncino. Se da piccolo era tenerissimo, ora è un “affettuoso sbavone gigante”. – aggiunge ridendo – Nonostante la sua mole, non ha mai dato in casa problemi di alcun tipo, l’unico inconveniente è la sua coda: un colpo è una frustata e se c’è la tavola apparecchiata, ne basta uno per sparecchiare tutto all’istante».
«Esce molto, gli facciamo fare lunghe passeggiate tra i parchi della città e in centro e, tra i suoi giochini preferiti, adora particolarmente le palline, che però durano ben poco! In passato ha partecipato anche a diverse gare ed esposizioni, raggiungendo dei buoni risultati in classifica. Per quanto riguarda l’alimentazione – spiega – gli diamo esclusivamente croccantini ed evitiamo l’umido, perché, avendo lo stomaco delicato, c’è il rischio che poi stia male».
Coccolone, affettuoso e pigro: sono questi i tre aggettivi con cui Marco descrive Leo. «In generale nel relazionarsi con gli altri, sia uomini che animali, è pacifico e buono, ostenta una leggera aggressività solo per difesa, quando c’è qualche cane di mole grande che si mostra a lui ostile. Per il resto, tende ad ignorare cani di piccole dimensioni o gatti».
Leo, inoltre, è una chiara testimonianza di come i cani riescano a percepire gli stati d’animo, immedesimandosi con una certa empatia nelle circostanze degli uomini.
«Quando mia sorella era in dolce attesa – racconta Marco – lui le osservava la pancia, la sorvegliava e la seguiva con lo sguardo. Il giorno in cui la bambina è arrivata in casa, Leo l’ha accolta scodinzolando e facendo una grande festa per darle il benvenuto, si è piantato davanti la culla, si è accucciato per ore e non si è mosso un attimo. Oggi guarda la piccola con occhi protettivi e se lei piange, Leo piange, se lei è allegra, lui lo è altrettanto: è come se vivessero in simbiosi e percepisse le sue stesse emozioni».