Tante le critiche e le opinioni contrastanti, ma intanto un intergruppo con già sessanta parlamentari di differenti schieramenti politici è concorde alla proposta di Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri: legalizzare la cannabis. Aderiscono alla stessa corrente d’opinione Umberto Veronesi, Roberto Saviano e deputati di movimenti politici differenti e addirittura opposti: se da una parte troviamo esponenti del PD e del M5S, dall’altra spicca il nome dell’ex ministro della difesa Antonio Martino di Forza Italia.
“Il problema – ha dichiarato Della Vedova – non è più dichiararsi favorevole o contrario alla legalizzazione, piuttosto è regolare un mercato che è già libero. Occorre disciplinare, limitare e penalizzare l’uso delle droghe leggere, sul modello di quanto si fa per alcol e tabacco. Perché la repressione, finora, ha avuto costi altissimi. E non è servita a contenere i consumi di hashish e marijuana”.
Anche la Direzione Nazionale Antimafia ha sottolineato l’insensatezza di ogni atto repressivo, suggerendo l’eventuale ricorso alla depenalizzazione ed evidenziando anche i dati legati al consumo di cannabis proveniente dal mercato illegale. Si parla, infatti, di “quantità che soddisfa una domanda di mercato di dimensioni gigantesche”.
La legge che pare avere tutti i presupposti per essere approvata ha suscitato in alcuni riflessioni e polemiche circa la tutela e la salvaguardia del diritto di salute dei cittadini, ma sono i più a sostenere una battaglia contro il proibizionismo. E dunque, la cannabis, sulla base delle recenti valutazioni e opinioni, potrebbe essere effettivamente legalizzata.