Da venerdì 6 ottobre (e per cinque weekend fino al 5 novembre) ritornano a Palermo Le vie dei tesori alla scoperta di palazzi nobiliari, terrazze segrete, monasteri, chiese e cripte, giardini, musei scientifici: luoghi in gran parte di solito chiusi o non raccontati, e quest’anno aprono anche cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura.
I LUOGHI INEDITI
Per la prima volta si entrerà nelle grotte dei giganti di san Ciro o Maredolce citate dal Fazello, dove furono ritrovate le ossa fossili di elefanti e ippopotami oggi al Museo Gemmellaro; e poco lontano, la chiesetta di San Ciro, abbandonata e restaurata più volte, immortalata da Houël nel suo Voyage pittoresque. Si entrerà a Palazzo Sclafani, coetaneo dello Steri; nell’enorme Palazzo Ex Ministeri, dove è ancora in corso un importante restauro e si ritornerà dopo un anno anche nei sontuosi saloni di Villa Niscemi. Riapre le porte la Manifattura Tabacchi (anni fa fecero spontaneamente da guida gli ex operai), si visita dopo tempo l’enorme necropoli punica che dai Danisinni arriva a corso Tukory. Saranno aperti alle visite per la prima volta in assoluto la sede della LUMSA, ex monastero delle Carmelitane in stile neogotico, e si potrà gettare uno sguardo al cantieri dell’ex Stazione Lolli; e l’IRFIS, dove si racconterà la storia economica delle piccole imprese e industrie siciliane tra documenti e arredi d’epoca.
Aperte in tutto una trentina tra chiese e oratori, ma sarà sicuramente una sorpresa lo splendido e sontuoso Carminello della fine del ‘500, sede della Compagnia della Madonna del Carmine, oggi gestito dalla confraternita di Maria SS. del Rosario al Carminello, è un trionfo di stucchi dei Serpotta (visto che ci lavorò gran parte della famiglia). La chiesa di Santa Teresa alla Kalsa con l’altare tappezzato interamente di lapislazzuli, ametiste, agate. E, praticamente di fronte, Santa Maria della Pietà, chiesa del convento delle Domenicane, sede della Veneranda Confraternita di Santa Rosalia dei Sacchi e dei Pellegrini, nata nel 1635, che raccoglieva varberi e scarpari (barbieri e calzolai). Nella chiesetta di Sant’Onofrio al Papireto si venera il santo che fa ritrovare cose e persone; alla chiesa della Mazza vi mostreranno le due pale d’altare di Adrian Ghenie, profondamente e violentemente contemporanee. Nella cappella della Guadalupe, alla chiesa della Gancia, sono sepolti i famosi inquisitori spagnoli, tra cui quello ucciso da Fra’ Diego La Matina, secondo il racconto di Sciascia. E ancora, il Boccone del Povero nel convento medievale di San Marco, il sogno di padre Giacomo Cusmano; il tempio razionalista della Casa del Mutilato, oggi sede della sezione penale del Giudice di Pace. E infine, a Villa Magnisi c’è un giardino di piante officinali; e sul tracciato di una Ruga cinquecentesca, sorge palazzo Oneto di San Lorenzo, che divenne famoso nel 1860 perché il suo proprietario, fervente patriota, lo mise a disposizione delle truppe garibaldine come ospedale militare. Vi arrivò il colonnello ungherese Lajos Tukory, braccio destro di Garibaldi, ferito ad un ginocchio nello scontro a ponte dell’Ammiraglio. Fu necessario amputare la gamba ma questo non impedì la morte di Tukory per la cancrena.
I luoghi della legalità
Apre le porte il giardino di Palazzo Jung, destinato a divenire la collezione d’arte en plein air del Museo del Presente. Si visitano anche quest’anno il carcere Ucciardone, la Questura, la sede monumentale della Prefettura, il Giardino della Concordia, la Camera dello Scirocco (confiscata alla mafia e recuperata) e la Casa di Padre Puglisi, il Museo della Sicilianità di Villa Adriana con una forte valenza antimafia.
ESPERIENZE
Porta Nuova, che un vicerè trasformò in alcova e che ospitò Garibaldi; poi la Palazzina dei Quattro Pizzi di Vincenzo Florio che tanto piacque allo Zar; il sontuoso palazzo Francavilla affacciato sul Teatro Massimo (di cui si visiterà il palcoscenico scoprendo tutto ciò che avviene dietro le quinte), poi, Palazzo Santamarina dove c’è un bunker trasformato in Spa; e non mancheranno, tra gli altri, anche i qanat arabi.
Visite alle Stanze al Genio con la collezione da 5000 formelle di ceramica; la collezione di abiti di Raffaello Piraino; persino il Museo del Risorgimento, chiuso da troppo tempo, con una visita esclusiva del suo direttore Salvatore Savoia, che sarà anche la “voce” narrativa del Castello a Mare, a fianco dell’archeologa Elena Pizzino. A proposito di visite, Palazzo Abatellis propone un itinerario importante dedicato a Santa Rosalia. E come non affidarsi a guide appassionate: Pierfrancesco Palazzotto per il Museo Diocesano, Caterina Greco per il Salinas, che verrà “rivoltato” alla ricerca dei suoi dei e dee; e – ovviamente nell’ultimo weekend per le feste dei Morti – il “mummiologo” Dario Piombino Mascali guiderà alla cripta dei Cappuccini.
MOSTRE E VISITE TEATRALIZZATE
Due le mostre inserite nel programma del festival: la grande esposizione immersiva su Banksy, in esclusiva per la Sicilia, che trasformerà Palazzo Trinacria, sede della Fondazione Pietro Barbaro, in uno spazio multimediale per scoprire il mondo dell’artista più controverso e sovversivo del momento. Inside Banksy Unauthorized Exhibition sarà un racconto di immagini, suoni e musiche, che per 35 minuti, catapulteranno nei vicoli underground di Bristol. E il lavoro che il sivigliano Miki Leal sta conducendo all’Istituto Cervantes, nel cuore della Vucciria, seguendo le suggestioni del viaggio di Goethe in Italia, e l’inventiva eclettica di Carlo Mollino.
Non teatro ma visite teatralizzate, immersioni narrative suggerite dai luoghi: a partire dai cult del festival: Stefania Blandeburgo ritornerà nella Cripta delle Repentite per trasformarsi nell’ultima cortigiana amata dal vicerè; poi al rifugio antiaereo sotto la biblioteca regionale negli stracci neri di Margheritina, la vedova del poeta Peppe Schiera; e a Villa Pottino per l’ironica e sulfurea zia Mimmi. A Palazzo Villafranca un cunto farà rivivere le nobildonne della dimora, Oria Maria Amelia “Sonia” Ortúzar Ovalle de Olivares e la figlia, la ribelle Topazia, moglie di Fosco Maraini e madre di Dacia, colei che fece rinascere la cantina Duca di Salaparuta. Da un’idea di Italia Messina, testo di Francesca Picciurro che lo reciterà con Laura Longo e Marzia Cillari. La stessa Picciurro interpreterà i versi civili e di denuncia di Roberto Trapani della Petina al Giardino della Concordia. A Villa del Pigno le visite si chiuderanno con recital classici di piano, uno diverso per ciascun weekend; al Museo delle Marionette, cinque diversi capitoli della Chanson, ma anche un Pinocchio molto molto monello. E sarà il Museo del Risorgimento ad ospitare i “fantasmi” di Garibaldi e dell’abate Vella, autore della famosa “impostura” narrata da Sciascia.
Ed ancora: I LUOGHI DEL GUSTO, IL PROGRAMMA KIDS, LE PASSEGGIATE, I FUORI PORTA.
Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul sito web o negli infopoint allestiti durante il Festival. Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso. Per le passeggiate è previsto un coupon da 6 euro. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile. Consigliata la prenotazione on line. Ogni info e dettaglio su: www.leviedeitesori.com.