Dall’8 all’11 ottobre le reliquie della Beata Pina Suriano, la giovane partinicese morta nel 1950 e proclamata beata da san Giovanni Paolo II nel 2004 saranno nella parrocchia di Sant’Ernesto a Palermo. Nel corso dei 4 giorni di permanenza sono previste alcune concelebrazioni eucaristiche, la prima giovedì 8 alle ore 18 con Mons. Miche Pennisi, Arcivescovo di Monreale e l’ultima domenica 11 alle ore 11,15 con il Cardinale Paolo Romeo.Vi saranno poi una conferenza tenuta sabato 10 alle ore 16,30 dal giornalista Salvatore Falzone, una mostra in 22 pannelli che illustra la vita e l’opera della Beata, ed altre iniziative utili per conoscere meglio la figura di questa giovane.
Il parroco don Carmelo Vicari, ha illustrato così le ragioni di tale avvenimento nella lettera indirizzata a tutti gli abitanti del quartiere: “Conoscere le tappe della sua vita e pregare dinnanzi alle sue reliquie possa aiutare tutti nell’affidare la nostra vita personale e familiare, le sorti della nostra città e del mondo intero alla Beata Pina Suriano perché interceda per tutti noi presso il Padre, il Padre della Misericordia”.
CHI ERA PINA SURIANO
Pina Suriano nacque a Partinico, il 18 febbraio 1915 ed ivi morì dopo 35 anni trascorsi quasi sempre nello suo paese. Tutta la sua vita si svolse tra l’impegno nell’A.C. e quello in famiglia. Vivendo intensamente secondo i dettati dell’A. C. giunse liberamente e convintamente il 29 aprile del 1932, a fare il voto di castità, con grave dispiacere dei suoi genitori che avevano pensato per lei un altro tipo di futuro. Pina tenne duro a costo di sacrifici, di umiliazioni e di pubbliche scenate. Tuttavia grazie alle sue incessanti preghiere e opere di misericordia, riuscì il 15 febbraio del 1940 ad entrare tra le Figlie di Sant’Anna a Palermo. Ma quando le sembrò di aver finalmente raggiunto compiutamente il disegno che il Signore aveva previsto per lei dovette prendere atto che Lui voleva ben altro. Infatti, dopo solo otto giorni, dovette tornare a casa perché le sue condizioni di salute erano incompatibili con la vita monastica. Iniziò allora un lungo e faticoso percorso ascetico, senza rinunciare all’impegno ecclesiale nell’A. C. e ad altri 18 tentativi per entrare in convento, per comprendere che il Signore la voleva tutta per sé, indipendentemente e a prescindere dal progetto buono che lei si era costruito. Giunse così al marzo del 1948 quando rinnovò la sua totale consegna al Signore rinunciando non solo alla sua vita religiosa, ma anche alla sua stessa vita.
Nel 1948 fece in tempo a recarsi a Roma per partecipare al XXX della Gioventù Femminile di Azione Cattolica. Morì il 20 maggio del 1950. Il 18 maggio del 1969 la sua salma fu traslata dal cimitero alla parrocchia del sacro Cuore di Partinico. Il 5 settembre del 2004 fu beatificata da San Giovanni Paolo II, nel contesto del “grande evento” del pellegrinaggio a Loreto di tutta l’Azione Cattolica.