venerdì, 15 Novembre 2024
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Le Orestiadi di Gibellina ospitano il Premio CittàLaboratorio

Osservatorio artistico rivolto ai giovani artisti under 35 in collaborazione con Comune di Palermo e Teatro Biondo di Palermo.

Alle Orestiadi di Gibellina, il 3 e il 4 agosto, sarà il momento dei giovani artisti siciliani under 35, grazie al premio teatrale #CittàLaboratorio promosso dal Comune di Palermo e il Teatro Biondo di Palermo le cui selezioni si sono svolte a Palermo a dicembre 2017.

Verranno infatti presentati, in anteprima nazionale, i progetti che hanno rispettivamente vinto il premio e ricevuto una menzione speciale: “ELLE life show” della Compagnia Quatriatri (venerdì 3 agosto), vincitore del premio, e “CON TUTTO IL MIO AMARE” di Gabriele Cicirello (Sabato 4 agosto), menzione speciale.

ELLE life show”, con la compagnia Quartiatri Dario Mangiaracina, Chiara Muscato, Marcella Vaccarino, Gisella Vitrano, per la regia di Dario Muratore e le musiche di Dario Mangiaracina, di nuovo insieme dopo 4 anni in cui ognuno ha sentito l’esigenza di coltivare il proprio percorso per ritrovarsi oggi più forti,è uno spettacolo che racconta di un concerto, di una cantante, di un produttore e delle sue collaboratrici. Un’opera nera sugli insidiosi tranelli celati dietro al mito dell’individualismo occidentale, un life show costruito a doppio binario tra il testo teatrale “La chiave dell’ascensore” di AgÖta Kristof e una drammaturgia originale sui rapporti di potere e l’incontro con l’Altro.

“Con tutto il mio amare”, con Federica Aloisio, Gabriele Cicirello e Valeria Sara Lo Bue, è scritto e diretto da Gabriele Cicirello: siamo intorno agli anni 80′. Alfredo, giovane padre vedovo, smarrisce la figlia Rosalia di cinque anni sulla spiaggia di Mondello, a Palermo, una domenica mattina. Da quel momento la sua vita si trasforma in un dolore che non trova pace.  Come si reagisce all’assenza? In una dimensione surreale, come fosse un gioco, il protagonista proietta davanti a sé la sua famiglia, la sua serenità, la sua ideale normalità. È proprio restando aggrappato alla bellezza dei ricordi che Alfredo riesce a ribellarsi alla sofferenza. Saranno quelle proiezioni, che sembrano possedere un’anima propria, ad aiutarlo a confrontarsi con il dolore, nonostante il tutto appartenga alla mente.

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