lunedì, 23 Dicembre 2024
spot_img
HomeappuntamentiLe opere raccontano Palermo... con il Touring Club Italiano e Salvare Palermo,...

Le opere raccontano Palermo… con il Touring Club Italiano e Salvare Palermo, a piazzetta Bagnasco

La manutenzione e il restauro delle opere d’arte in genere e di Palermo in particolare. Se ne parlerà alle 18.30 di giovedì 4 novembre in piazzetta Bagnasco nel corso dell’appuntamento promosso dal “Il Club di Territorio di Palermo” del Touring Club Italiano in collaborazione con “Salvare Palermo”,  l’associazione “Piazzetta Bagnasco” e Cappadonia Gelati come sponsor.

Nell’evento, curato da Fabio Rocca e Silvana Lo Giudice, i restauratori Franco Fazzio, esperto di pittura medievale, e Ambra Giordano dell’Accademia delle Belle Arti di Palermo, presenteranno le loro esperienze, anche con l’aiuto di immagini, soffermandosi sullo stato di salute di due opere d’arte prima e dopo gli interventi di restauro. 

Federico II e la “Pupa” del Mercato del Capo, infatti, sono i protagonisti di due straordinarie opere d’arte novecentesche recuperate dalla “Fondazione Salvare Palermo” grazie alla partecipazione di numerosi sostenitori.

La tela che raffigura Federico II e la sua corte imperialeche si trova nella sala Luigi di Maggio della Società Siciliana per la Storia Patria, all’interno del Convento di San Domenico, è stata restaurata con il contributo di Storia Patria.

Al restauro dei pannelli del Panificio Morello con la “Pupa”, oggi temporaneamente ospitati all’interno degli spazi della Sovrintendenza per i Beni Culturali e ambientali di Palermo, invece hanno contribuito il Club Canottieri Roggero di Lauria, la Banca Euromobiliare, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, Sicily by Car, nonché la campagna di crowdfunding promossa dal Gruppo Social Influencer di Palermo.

La maestosa opera di Storia Patria è stata restaurata in loco, utilizzando per la pulitura una tecnica messa a punto per la prima volta dalla professoressa Ambra Giordano, l’agar-agar nebulizzato, gel estratto da alghe rosse che ha offerto sorprendenti risultati. Questa tecnica, oggi, è richiesta da numerosi enti e musei nazionali e internazionali come il Getty Conservation Institute – GCI, Tate Modem, Grimwade Conservatio Services, Faculty of Arts Università di Melbourne ed altri.

La “Pupa”, a causa dei crolli di parte del Palazzo dove l’opera era collocata, è stata staccata insieme agli altri due pannelli che decorano il fronte della bottega ed stata trasferita presso la Sovrintendenza. Un intervento delicato, ma necessario, mai eseguito prima. La superficie esterna dei pannelli è in mosaico con tessere di pasta vitrea, in parte ricoperte da uno strato di smalto che in parte lasciano intravedere il fondo a foglia d’oro.

Tutte le fasi dell’intervento, curato dal professore Franco Fazzio, si sono svolte a cantiere aperto, ivi compresa la reintegrazione delle lacune per le tessere in mosaico mancanti, seguendo rigorosamente le scelte filologiche del restauro odierno.

CORRELATI

Ultimi inseriti