venerdì, 22 Novembre 2024
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Le iniziative a Palermo per il 25 novembre, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Da giovedì 24 novembre, in piazza Francesco Crispi (Piazza Croci) a Palermo, i presidenti di Zonta International, Rotary International e InnerWheel presenteranno alla cittadinanza il “bus in livrea”, per dire insieme NO alla violenza nei confronti delle donne. L’autobus, completamente sponsorizzato e sostenuto nei costi dalle tre organizzazioni, circolerà per 30 giorni in città per ricordare le tante vittime di femminicidi e per sensibilizzare la cittadinanza al tema dei diritti e della dignità delle donne. Sullo stesso bus, per volontà dell’Amat, ci saranno due sedili rossi in memoria delle donne vittime di violenza. A conclusione della presentazione il mezzo avvierà la corsa di servizio. L’iniziativa si inserisce nell’ambito della campagna internazionale ZONTA SAYS NO!

La Women Orchestra diretta dalla giovane siciliana Alessandra Pipitone il 24 novembre, a partire dalle ore 16.30 nella Sala Martorana di Palazzo Comitini, a Palermo, organizza un evento musicale dedicato alle donne vittime di violenza e diritti negati. La Women Orchestra si esibirà con un suo repertorio ad hoc intorno alle ore 18 del 24 novembre, a seguito del dibattito sul femminicidio a cui interverranno: la Professoressa Alessandra Dino, autrice del libro “Femminicidi a processo”, Monica Genovese, Avvocato per la difesa delle vittime di violenza, e la giornalista Marina Turco. L’iniziativa è organizzata dal “Pool Antiviolenza e per la Legalità” presieduto da Angela Fundarò e da Inner Wheel Palermo Normanna, con il patrocinio della Città Metropolitana di Palermo. Presenzierà anche il Sindaco Roberto Lagalla. A conclusione della serata, verrà inaugurata nell’atrio di Palazzo Comitini una panchina rossa in cui verrà apposta la frase dell’ex Segretario generale delle Nazioni Unite e Premio Nobel per la Pace 2001 Kofi Annan: “La violenza sulle donne è una delle più vergognose violazioni dei diritti umani”. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Il Coordinamento contro la tratta di esseri umani e violenza sulle donne della Consulta comunale per le Culture, in occasione della Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, organizza un’iniziativa di sensibilizzazione che si terrà il 24 novembre, alle 18.30, nella sede della Consulta a Palazzo Cefalà (vicolo Sciara angolo via Alloro 99). Insieme ai membri della Consulta, all’incontro saranno presenti: Lorenzo Ferrante, professore associato di sociologia al DEMS, dipartimento di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell’ateneo di Palermo; Antonella Vinciguerra, docente e scrittrice; Cleo Li Calzi, docente Leadership/Manager e dirigente PNRR PD Sicilia; Osas Egbon, presidente dell’associazione “Donne del Benin City”; Valeria Minà, avvocato, consigliere dell’Ordine degli avvocati di Palermo; Luca dirigente Scittarelli, commissariato Oreto della Polizia Di Stato. Modera la giornalista Gioia Sgarlata.

Lo spettacolo “Occhi belli” di Elisa Parrinello con Annandrea Vitrano andrà in scena, inserita nella Stagione Opra Nova del Teatro Ditirammu, il 26 e 27 novembre alle ore 21.30 alla Bottega 5 dei Cantieri culturali alla Zisa; repliche il 3 e 4 dicembre alle ore 21.30. «Lo spettacolo, pensato per la Giornata mondiale contro il femminicidio, dà voce a cinque storie di donne nate dall’immaginazione di Elisa Parrinello ma ispirate a figure femminili realmente esistite. Partendo dalla parola A.M.O.R.E., cinque protagoniste, Anita, Mariella, Ornella, Roby e Elena, attraverso l’interpretazione di Annandrea Vitrano, vivono nella scena, si rivelano, raccontano le proprie dolorose vicende, le violenze subite. Vittime sopravvissute o scomparse, pezzi di una tragedia che sembra non avere fine, anime fragili che chiedono, ancora una volta, di essere ascoltate. Le musiche sono di Umberto Porcaro, il tema d’amore è di Serena Ganci».

Già dallo scorso 18 novembre, con il convegno “Non permettere a nessuno di spegnere i tuoi sogni”, organizzato ai Cantieri Culturali alla Zisa dall’Associazione culturale della Polizia Municipale di Palermo, le iniziative promosse dalle associazioni della Rete antiviolenza e patrocinate dal Comune di Palermo, hanno fatto da apripista a tutte le altre attività che continueranno fino al 5 dicembre, quando si concluderanno con alcuni incontri seminariali rivolti alle studentesse e agli studenti dell’Università di Palermo, al plesso 16 di viale delle Scienze.

Venerdì 25 novembre, alle ore 10,30, presso la Sala Belvedere della Camera di commercio di Palermo, in via Emerico Amari, 11, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, sarà presentato il “Microcredito di libertà”, un finanziamento a tasso zero con garanzia di Mediocredito centrale, di importo fino a 50mila euro, messo a disposizione delle donne vittime di violenza, ospitate presso le Case rifugio o assistite dai Centri antiviolenza e segnalate dai Centri della Caritas, che vogliano avviare un’attività imprenditoriale con l’assistenza di un tutor. Interverranno Marco Paoluzi, Responsabile e Coordinatore dell’Area Credito e Banche dell’Ente nazionale per il Microcredito; Alessandro Albanese e Guido Barcellona, rispettivamente commissario straordinario e segretario generale della Camera di commercio di Palermo ed Enna; Fabio Montesano, A.d. di Fidimed, fra i primi intermediari finanziari in Italia e il primo in Sicilia ad avere aderito al progetto; Angela Pisciotta, presidente del Comitato imprenditoria femminile della CamCom di Palermo ed Enna; Sabrina Musacchia, coordinatrice del Comitato pari opportunità dell’Ordine dei commercialisti ed Esperti contabili di Palermo. L’iniziativa, finanziata nel 2021 dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è regolata a livello nazionale da un protocollo d’intesa fra lo stesso Dipartimento, l’Ente nazionale per il Microcredito che gestisce il Fondo per il Microcredito di libertà, l’Abi, Federcasse-Federazione nazionale delle Bcc, e la Caritas italiana. L’obiettivo è quello di offrire un’occasione di emancipazione economica e di riscatto da forme di sudditanza economica alle donne che denunciano le violenze subite e si allontanano dai contesti familiari e sociali nei quali le violenze si sono manifestate.

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