Palermo, 30.12.2016 – Nell’arco dei 365 giorni che compongono l’anno, le notizie che rimbalzano dalle radio, dalle tv, dai giornali, ci parlano di una economia in continua regressione, con in evidenza una perdurante scarsa propensione agli acquisti da parte dei consumatori. Una situazione che viene motivata dalla carenza di liquidità e dalla percezione negativa del futuro da parte dei cittadini, che ancora non vedono ben chiara l’uscita dal tunnel della crisi di cui tanto si parla da anni.
Quando arriva il mese di dicembre e con esso le feste di fine anno sembrerebbe che tutto si risolva e le immagini proposte dai media dipingono un quadro diverso: volti sorridenti, negozi pieni e affari d’oro per i commercianti, viaggi in Italia e all’estero. Sarà vero?
É questa la domanda che ci siamo posti all’interno della redazione del GCPress e per dare una risposta ai nostri lettori abbiamo interpellato alcuni commercianti della nostra città.
Cominciamo con Massimo Cannatella storico esponente di una famiglia che vive da protagonista la storia delle biciclette in città: “rispetto ai natali precedenti, a partire da otto anni fa, la situazione è cambiata non in meglio; un generale calo delle vendite c’è stato. In questi giorni leggevo un articolo dove si parla di un incremento del 2% delle vendite in Italia, ma va anche detto che un cliente su tre ha acquistato su internet. Quindi la situazione dei piccoli negozi non è florida, ma anche all’interno dei grandi centri commerciali ci sono negozi che soffrono parecchio. La media di spesa dei regali è diminuita di molto. Per quanto riguarda la bicicletta, se oggi vediamo che sempre più persone la utilizzano, dipende dalla difficoltà delle famiglie di mantenere l’automobile e le moto. In conclusione non sono affatto soddisfatto dall’andamento delle vendite di un genere, la bicicletta, che a mio parere ha bisogno di una consulenza specifica per ogni singolo acquisto che l’utilizzo del web non può garantire”.
Dal centro città ci spostiamo in periferia dove incontriamo Maurizio Consiglio titolare del bar Oriol. Alla nostra domanda risponde: “penso che la crisi c’è ed è reale. Nei mesi di agosto e dicembre le persone tendono a spendere di più, a non pensare ai problemi e a essere più ottimiste. I palermitani come tutti i meridionali, sono in generale più ottimisti rispetto agli abitanti del nord. Ricordo il periodo di recente crisi che ha coinvolto anche il settentrione d’Italia, che ha lasciato conseguenze non indifferenti. In un certo senso il sud è più abituato a barcamenarsi e quindi ha maturato maggiori ‘anticorpi’ contro le situazioni di difficoltà.”
Tanino Vasari indimenticato beniamino dei tifosi del Palermo Calcio negli anni novanta, oggi è titolare del panificio Caldopane a Palermo. Anche lui nella sua funzione di imprenditore può toccare con mano la situazione economica dei palermitani: “rispetto agli altri anni continuo a percepire una crisi persistente anche se nel mio settore, quello alimentare, la si sente un poco meno. Per superare questo momento cerco di offrire ai miei clienti delle offerte soprattutto a pranzo. Nel periodo natalizio in effetti registro un aumento delle vendite, grazie alle tradizioni dei palermitani che si riuniscono per i pranzi e le cene in famiglia. Di contro abbiamo maggiori spese riguardo la gestione del personale, le tredicesime in particolare”.
Fin qui abbiamo parlato della piccola distribuzione, del negozio della porta accanto con i commessi e tante volte il titolare che interagiscono con il cliente. Sarebbe stato interessante sentire in via ufficiale il parere della grande distribuzione, ma in questo settore evidentemente vigono regole ferree, per cui abbiamo registrato una certa riluttanza a rilasciare dichiarazioni ufficiali, ma qualche considerazione siamo riusciti a registrarla. Ha dichiarato al telefono il responsabile di un punto vendita a Palermo di una grande catena commerciale che ha preferito non essere citato: “non è assolutamente vero che nel periodo natalizio tutto si risolve, insomma che le cose migliorano. Si fa la guerra dei prezzi fra le varie catene riducendo i margini di guadagno al minimo. I clienti sono diventati esperti e vanno in giro per i negozi acquistando soltanto ciò che è in offerta, quindi il consumatore non sceglie in base al prodotto o alla marca, ma in base al prezzo in promozione. Di conseguenza il fatturato dei grandi centri commerciali tende a scendere. A Palermo fino a poco tempo fa c’era la tradizione dei grandi pranzi di famiglia, specialmente nel periodo natalizio, oggi si tende a riunirsi presso i ristoranti, quindi la spesa al supermercato incide meno. Registriamo un forte calo anche nel consumo del salmone, alimento tipico di questo periodo”.
Chiediamo al nostro interlocutore se vede un cambiamento all’orizzonte: “una evoluzione in positivo, può avvenire soltanto se ci sarà maggiore liquidità, in quanto il potenziale di spesa dei consumatori è diminuito del 50% da quando è entrato in circolazione l’euro. Se non cambia l’economia di tutto il paese e il potenziale di spesa non ci saranno nel breve termine grossi miglioramenti. Lo si capisce anche per il fatto che si dà sempre più spazio al vintage e al riciclo”.
Infine riportiamo l’analisi autorevole di Salvatore Bivona, presidente regionale della CIDEC, confederazione italiana degli esercenti e commercianti: “Non vi è stato neppure quest’anno un boom di acquisti in termini di regali – precisa il presidente – anche se l’abitudine a fare spese durante il periodo di Natale non è certo venuta meno, a Palermo come nel resto dell’isola. Se dieci anni fa i palermitani erano soliti comprare regali i cui costi oscillavano tra i 40 e i 50 euro, oggi la cifra stanziata per ogni cadeaux è scesa tra i 2 e i 20 euro. Nessuna rinuncia al piacere del regalo fatto e ricevuto, dunque, ma tanta più oculatezza nella spesa, per via della crisi e dell’incertezza occupazionale”. Secondo Bivona negli ultimi dieci anni, il cambiamento avrebbe pertanto riguardato non gli acquisti in sé, bensì il costo dei regali, calato drasticamente fino all’80%.
In conclusione pensiamo si possa affermare che anche i palermitani, così come nel resto d’Italia, stanno facendo di necessità virtù, ovvero stanno rimodulando il modo di fare gli acquisti in funzione di questa perdurante crisi che è reale, ma anche legata alla percezione che abbiamo del nostro futuro. Di certo il periodo natalizio continua a dare un poco di ossigeno ai commercianti, ma questa incidenza positiva sembra essere sempre più blanda, soprattutto se consideriamo che con l’avvento degli acquisti on-line tante cose stanno cambiando.