Le isole dell’Isola: a pochi chilometri da Trapani
Le Egadi, conosciute come le isole delle Tonnare, si stagliano di fronte alla costa siciliana tra Erice e Marsala. Cinque sono le isole che formano l’arcipelago delle Egadi e cioè Favignana, Levanzo, Marettimo, Formica e Maraone Ma le più conosciute, anche perché Formica e Maraone sono piccoli isolotti disabitati, sono le prime tre. Raggiungere le isole è abbastanza facile da Trapani in quanto sono collegate da un servizio di traghetti e vi si arriva in circa un’ora con partenza proprio dal porto di Trapani . Prima si raggiunge Favignana mentre è necessario un po’ di più di tempo per raggiungere la più lontana isola di Marettimo. Favignana è la più grande delle Egadi. al primo impatto si presenta al visitatore che arriva dal mare con la sua montagna brulla e con la visione delle mura squadrate del Castello di Santa Caterina posto sul punto più alto della stessa omonima montagna. Più in basso, al livello del paese si evidenzia subito il forte San Giacomo altra costruzione di età medievale. Nessuno dei due edifici è visitabile in quanto il primo e utilizzato dai militari e il secondo è tutt’oggi adibito a carcere.
Sempre arrivando dal mare sulla sinistra del porto si trova palazzo Florio, oggi sede del Municipio, progettato per l’omonima famiglia del famoso architetto Giuseppe Damiani Almeida ( progettista del teatro Politeama di Palermo). Sulla destra del porto si trovano i vecchi impianti per la lavorazione del tonno con il ricoveri per le grandi barche: sono impianti non più in uso perché ormai non si lavora più il tonno pescato, ma le barche vengono tutto oggi utilizzate. Nel 1991 lo stabilimento fu acquisito dalla Regione Siciliana. I lavori, avviati dai tecnici della Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Trapani, si sono conclusi nel 2010, facendone uno splendido esempio di archeologia industriale. Ancora oggi la pesca del tonno con la sua spettacolarità, la sua crudezza la sua e il suo indiscutibile fascino attira nei mesi di maggio e giugno un considerevole flusso di turisti Durante i mesi estivi poi il turismo rappresenta una delle fonti più importanti dell’economia isolana. Ma le vere bellezze dell’isola sono sicuramente quelle offerte dalla natura: calette, scogliere in arenili disseminati lungo la costa e lambiti da un mare cristallino e freddo. Macchie Mediterranee verdeggianti con fichi d’india e Agavi che danno un fascino straordinario al territorio dell’entroterra. Vecchie cave di tufo che con le loro profonde pareti verticali danno un fascino particolare al paesaggio.Un giro in barca lungo il perimetro dell’isola permetterà di scoprire e di gustare le numerose grotte che si affacciano sul limpido mare tra cui la grotta dell’uccellie dell’uccerie e L’antro del Bue Marino così nominato Perché Ha abitato un tempo dalla foca monaca prima di essere sterminata. per gli amanti della spiaggia la località più famosa è il Lido burrone con sabbia fine e dorata. la pescosità del mare, le bellezze naturali, L’ospitalità dei locali, la cucina a base di pesce e la tranquillità dei luoghi fanno di Favignana uno dei posti più ambiti per il turista che non ricerca i Fasti dei luoghi di villeggiatura alla moda. Per quanto riguarda la cucina si sottolinea quella legata al tonno; è una festa di sapori che il visitatore deve necessariamente gustare: si può scegliere tra decine di ricette tipiche tra cui tonno a sfincione con la cipolla, alla matalotta, al ragù e stufato. Infine, se vi recate a Favignana non mancate di visitare lil giardino museo di del Mastro Benito Alessandra; uno scultore autodidatta molto noto nell’isola che lavora Il tufo e che vi permetterà con una spesa modesta di portare con voi come souvenir un piccolo pezzo di Isola. Marettimo, la più lontana delle Isole Egadi, più delle altre isole minori della Sicilia, fa sentire il fascino dell’isolamento: un piccolo centro abitato in prossimità dello Scalo nuovo percorso da una strada asfaltata e nient’altro; niente strade, solo qualche mulattiera: niente macchine; niente alberghi (se si esclude residence aperto circa qualche anno fa) e tutte le case dei pescatori che in estate si trasformano in alloggi per turisti. La rinomata ospitalità degli abitanti e la selvaggia bellezza dell’ambiente naturale rende Marettimo un luogo meta di appassionati in cerca del contatto diretto con la natura e il mare. Classico è il giro dell’isola con le barche dei pescatori che permette di godere appieno delle bellezze delle coste e delle numerose grotte marine tra cui ricordiamo quella del cammello, quella del tuono quella della pipa e quella della bombardata. Particolare è la grotta della percita ricca di stalattiti e quella del presepe così denominata per via dei depositi calcari che ricordano le figure della Natività. Se avete voglia di escursioni è d’obbligo effettuare una visita alle case romane resti di un presidio militare di epoca romana, che si possono raggiungere con una mulattiera e al Castello spagnolo di punta Troya. Caratteristica di Marettimo sono anche le calette tra le quali ricordiamo Cala Bianca che si può raggiungere solo via Mare. I fondali sono ricchissimi ed è facile incontrare branchi di spigole e saraghi nonché pesci di ogni genere che peraltro possono essere comprati (dopo che naturalmente sono stati pescati) direttamente dai pescatori la mattina presto sul Moletto dello Scalo vecchio. Aragoste polpi e pesce di scoglio sono offerti a prezzi abbastanza abbordabili. Levanzo è stata dichiarata dal Ministero dell’Ambiente sito a protezione speciale per essere valorizzata e tutelata dal punto di vista ambientale e paesaggistico.
Levanzo è situata di fronte a Favignana. Si tratta di un’isola solitaria, piccola e silenziosa. Le poche case che costituiscono l’abitato sono concentrate in prossimità dell’approdo di Cala dogana. Oggi è un piccolo paradiso con circa 200 abitanti frequentato in estate da tranquilli e solitari amanti della natura della pesca subacquea e del male limpido e incontaminato.
Levanzo si può attraversare da una punta all’altra soltanto con una mulattiera che permette di raggiungere gli spazi che offrono una visione incantevole dell’orizzonte. La costa è disseminata da grotte una delle quali quella del Genovese, ha fatto assurgere Levanzo alla conoscenza internazionale. Si tratta di una caverna circa 30 metri sul livello del mare, a cui si accede da uno stretto incavo, in cui sono stati ritrovati graffiti risalenti al Paleolitico e precisamente 33 figure di cui 29 animali come bovini ed equini e quattro umane. Raggiungere la grotta è abbastanza difficoltoso in quanto si va a dorso di mulo e poi a piedi attraverso un impervio sentiero, oppure via mare con una barca, ma L’emozione che suscitano le immagini tracciate da uomini vissuti 10.000 anni fa ricompensano ampiamente dei sacrifici a cui ci si sottopone per raggiungerla. Più di un ventanni fa, precisamente nel maggio del 2000, con un decreto del Ministero dell’Ambiente, Levanzo è stata inserita tra i siti a protezione speciale che in base alle direttive della Unione Europea devono essere valorizzati e tutelati dal punto di vista ambientale e paesaggistico.