lunedì, 23 Dicembre 2024
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HomesocialeLavoro. Cgia: la "febbre del lunedì" per 1 dipendente malato su 3

Lavoro. Cgia: la “febbre del lunedì” per 1 dipendente malato su 3

Nel 2012 (ultimo anno in cui i dati sono a disposizione) sono stati 6 milioni i lavoratori dipendenti italiani che hanno registrato almeno un evento di malattia. Mediamente, ciascun lavoratore dipendente italiano si e’ ammalato 2,23 volte ed e’ rimasto a casa 17,71 giorni: complessivamente sono stati quasi 106 milioni i giorni di malattia persi durante tutto l’anno. Oltre il 30 per cento dei certificati medici che attestano l’impossibilita’ da parte di un operaio o di un impiegato di recarsi nel proprio posto di lavoro e’ stato presentato di lunedi’. In altre parole, tra quelli che hanno presentato un certificato medico nel corso del 2012, quasi un lavoratore dipendente su 3 ha iniziato la malattia il primo giorno della settimana. E’ quanto emerge da una ricerca effettuata dall’Ufficio studi della Cgia. Su oltre 13 milioni e 365 mila eventi di malattia registrati due anni fa, oltre 4 milioni (pari al 30,7 per cento del totale) sono stati denunciati a inizio settimana. Nel pubblico ci si ammala piu’ spesso, ma mediamente si perdono meno giorni di lavoro che nel settore privato. Sempre nel 2012, i giorni di malattia medi registrati tra i lavoratori del pubblico impiego sono stati 16,72 (con 2,62 eventi per lavoratore), nel settore privato, invece, le assenze per malattia hanno toccato i 18,11 giorni (con un numero medio di eventi per lavoratore uguale a 2,08). A livello territoriale spiccano i risultati della Calabria. A causa delle precarie condizioni di salute, nel 2012 ogni lavoratore dipendente calabro e’ rimasto a casa mediamente 34,6 giorni. La media sale addirittura a 41,8 nel settore privato. Tra i lavoratori dipendenti piu’ cagionevoli troviamo anche i siciliani (con 19,9 giorni medi di malattia all’anno), i campani (con 19,4) e i pugliesi (con 18,8). Gli operai e gli impiegati piu’ robusti, invece, li troviamo a Nordest. Se i lavoratori dipendenti dell’Emilia Romagna rimangono a casa mediamente 16,3 giorni all’anno, in Veneto le assenze per malattia scendono a 15,5 per toccare il punto piu’ basso nel Trentino Alto Adige, con 15,3 giorni. ”I dati vanno letti con grande attenzione. Sarebbe ingiusto e sbagliato strumentalizzare alcuni risultati che emergono da questa ricerca. Al netto dei casi limite, le nostre imprese possono contare sull’affidabilita’ di impiegati e operai che sono considerati tra i migliori lavoratori al mondo”, ha affermato Giuseppe Bortolussi, Segretario della Cgia. Perche’, allora, i lavoratori dipendenti si ammalano soprattutto di lunedi’? ”Nel fine settimana – ha spiegato Bortolussi – si concentrano le attivita’ conviviali e quelle legate al tempo libero. Con l’avvento della crisi, inoltre, sono sempre di piu’ coloro che per risparmiare eseguono piccoli lavori di manutenzione nel proprio giardino o nell’abitazione in cui vivono. Iniziative che, in qualche modo, contribuiscono ad aumentare gli acciacchi degli italiani. Tenendo conto che molti medici di base il sabato e la domenica non svolgono la normale attivita’ ambulatoriale, l’elevato numero di certificati che si riscontra al lunedi’ e’ in gran parte riconducibile a queste situazioni”. Ovviamente, i lavoratori anziani sono piu’ a rischio dei giovani. Dalla rilevazione emerge che le assenze aumentano in misura corrispondente al crescere dell’eta’. Se fino a 29 anni il numero medio di giorni di malattia per lavoratore e’ pari a 13,2, nella classe di eta’ tra i 30 e i 39 anni sale a 14,9, per toccare il valore massimo sopra i 60 anni, con 27,4 giorni medi di assenza all’anno. La durata media degli eventi di malattia e’, comunque, relativamente breve. Nel 71,7 per cento dei casi la guarigione avviene entro i primi 5 giorni dalla presentazione del certificato medico. (asca)

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