Spesso ci poniamo la domanda: “dall’informazione e dal cinema, possono scaturire effetti positivi?” E’ notorio che, i mezzi di comunicazione sociale, si pongono come missione, quella di far conoscere, diffondere e divulgare, messaggi significativi, carichi di valori dissimili. La comunicazione di massa, utilizza metodi e tecniche di trasmissione, di natura diversificata: scrittura, televisione, radio, cinema, stampa, Internet. Attraverso questi metodi e tecniche, si giunge ad una formazione intellettuale che, si edifica in linea di massima, sui contenuti dei messaggi.
Il mezzo cinematografico, consente di esprimere emozioni intense, instaurando con lo spettatore, relazioni emotive forti. Si tratta di una forza, capace di rendere il cinema, uno straordinario mezzo di condivisione di valori e sentimenti. La sfida della cultura dell’informazione, risponde a uno dei bisogni fondamentali dell’uomo e costituisce una delle più importanti forme di comunicazione sociale. La missione dell’attore è quella di esplorare l’animo umano, di disegnare un futuro possibile e trasmettere sensazioni positive e messaggi di speranza. E’ importante quindi, prestare attenzione agli attori, per comprendere meglio i loro messaggi. Questo lo scopo che, mi ha spinto a scavare nel percorso artistico, dell’attore Gianluca Magni, noto anche per la sua partecipazione alla serie della fiction de “Il bello delle donne ” per canale 5 e “Incantesimo” per la Rai.
Le sue tematiche sono mirate a far riflettere lo spettatore e a suscitare un groviglio di emozioni. Gianluca si definisce un sognatore, un romantico e un positivo per eccellenza. Vede la speranza, mentre guarda il cielo e ringrazia il suo angelo custode, per avergli donato l’arte.
“Prigioniero della mia libertà”- diretto da Rosario Errico – è la pellicola girata in tutta Italia, nella quale Gianluca Magni, interpreta il ruolo di un poliziotto che, affianca l’attore Giancarlo Giannini, in una indagine delicata. Il film affronta il tema scottante e attuale degli errori giudiziari, con l’intento di portare alla luce la sofferenza interiore dell’uomo che subisce un’ingiustizia. Il lungometraggio vede la partecipazione di Giorgio Molla, Martina Stella e Lina Sastri, oltre che del popolare e poliedrico Giancarlo Giannini.
«Affrontare questa tematica cosi delicata, affiancando grandi attori del cinema – dichiara Gianluca Magni -, per me è stato motivo di orgoglio e di grande arricchimento umano. Cerco sempre di dare il massimo. Credo fortemente che un artista debba essere un portatore sano di felicità e debba far riflettere lo spettatore. Non rinuncerei mai ai miei principi, al mio modo di essere, alla mia libertà di espressione. Mi lascio guidare dall’istinto, per andare dove mi porta il cuore. A mio avviso – conclude l’attore -, noi artisti dobbiamo essere come un’aquila che vola alta nel cielo e guarda il mondo dall’alto, per poi trasformarsi in un giaguaro felpato che, scatta per cogliere al volo l’occasione».
E in effetti Gianluca Magni, l’occasione la coglie al volo. Un volo da Roma in Sicilia, da Palermo a Partinico, per un incontro progettuale, con il produttore Piero Melissano, del quale però mantiene il massimo riservo.
«Ad attendere l’attore – dice Melissano – oltre a me, lo staff giornalistico, formato da Francesca Currieri, Marina Brugnano e Pippo Carollo ci saranno anche le telecamere della TV locale».
«Il mio è un progetto ambizioso – continua il produttore – che, al momento opportuno avrà la giusta risonanza. Incontrare Gianluca Magni, per pianificare un’idea progettuale, vuol dire, trovare il giusto supporto, per proseguire il cammino tracciato. Ho la consapevolezza – conclude Melissano – che Gianluca è un attore pronto ad accettare le sfida e a viverle intensamente, dando un senso e un significato alle cose che è chiamato a fare».
«Dal punto di vista sociale ed economico, stiamo vivendo un momento delicato – dichiara la giornalista Marina Brugnano -. Trasmettere messaggi positivi ai giovani, è significativo. Gianluca Magni, da tempo, si occupa dei problemi che attanagliano la società contemporanea, con particolare riferimento alle tematiche della socializzazione. Questo suo interesse trova il giusto riferimento, nella sceneggiatura de “La forza Di Cambiare”, nella quale racconta e porta alla ribalta problemi attuali, come il mondo dello spaccio della droga, del degrado sociale e familiare, col fine ultimo di lanciare un messaggio di speranza. Infatti – conclude la Brugnano -, grazie all’amore e alla fede, il protagonista, malvagio e violento, cambierà vita e aiuterà chi, come lui in gioventù, ha avuto problemi familiari».
Per smuovere dei massi occorre la forza di tutti, per cambiare questa nostra società, occorre una coscienza civile, capace di trasformare gli incubi in sogni e i sogni in realtà. Questa la ragione per la quale, gli artisti e l’informazione, ognuno per il proprio ruolo, devono rivolgere il loro impegno, al sociale e il loro sguardo, alle nuove generazioni.
Come dice lo stesso Magni: «Bisogna alzarsi la mattina con la convinzione che l’unico modo per ottenere l’impossibile, è pensare che sia possibile. Ecco che la nostra vita avrà un senso».
Trailer “Prigioniero della mia libertà”