domenica, 24 Novembre 2024
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L’arte di Jan Fabre tra Monreale e Agrigento

In mostra le opere dell’artista fiammingo

Fino al 4 novembre 2018 Agrigento e Monreale ospitano l’esposizione “Jan Fabre – Ecstasy & Oracles”, una sorprendente selezione di lavori sia noti che inediti realizzati dall’artista visivo, creatore teatrale e autore fiammingo. La mostra si snoda tra siti archeologici, luoghi di culto, monumenti e biblioteche di queste due splendide città siciliane. Curato da Joanna De Vos e Melania Rossi in continuo dialogo con il maestro Jan Fabre, il progetto è organizzato da Mondo Mostre e promosso dalla Regione Siciliana – Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo, Polo Culturale di Agrigento – in collaborazione con la Città di Palermo, l’Arcidiocesi di Monreale, il Comune di Monreale, il Comune di Agrigento e l’Arcidiocesi di Agrigento.

La mostra è tra i Manifesta 12/Collateral Events e si inserisce nel cartellone di eventi di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, durante il quale, nel corso di tutto l’anno, si svolgerà un ricco programma che coinvolgerà non solo il capoluogo ma tutta l’isola. Il catalogo della mostra sarà edito da Skira.

A Monreale Jan Fabre rappresenta il ciclo continuo di vita, morte e rinascita utilizzando lo scarabeo gioiello, animale sacro e simbolo della resurrezione per moltissime civiltà antiche, molto spesso al centro delle riflessioni artistiche dell’artista. Nell’ex Dormitorio dei Benedettini, adiacente alla Cattedrale di Monreale, una particolare selezione di monumentali mosaici interamente realizzati con corazze cangianti di scarabeo gioiello, dal titolo “Vanitas vanitatum omnia vanitas” (2016), richiama alle originali tessere dei mosaici bizantini che decorano l’interno della Cattedrale.

Nel Chiostro di Santa Maria Nuova svettano i tre scarabei in bronzo che recano sul dorso rispettivamente una croce latina, un albero di alloro e un bastone vescovile. All’interno della Cattedrale di Santa Maria Nuova, nella Cappella di San Benedetto (eccezionalmente aperta al pubblico per tutta la durata dell’esposizione), è collocato “L’uomo che porta la croce” (2015), scultura in bronzo a grandezza naturale che ritrae l’artista mentre tiene in bilico una croce di quattro metri sul palmo della mano (nella foto d’apertura, ndr).

 

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