Al Fresco giardino, pizza e bistrot si trova all’interno del complesso monumentale di Casa San Francesco, dove oggi coesistono diverse attività di natura sociale.
Una struttura che fa della Cura la sua missione sin dal 1546 quando viene istituita l’Infermeria dei frati cappuccini, subito diventata punto di riferimento per tutto il territorio cittadino, per la sua farmacia in cui operavano laboriosamente i frati.
All’interno della farmacia venivano preparati unguenti miracolosi e medicine anche per l’Ospedale Grande (oggi l’adiacente Palazzo Sclafani). In questi spazi si lavorava a supporto dell’intera Comunità: non era un luogo propriamente di ricovero, ma qui si creavano le fondamenta affinché la popolazione potesse “guarire”, stare bene.
In queste dinamiche si crea il forte legame con il lavoro attuale svolto dalla Fondazione Don Calabria per il Sociale, insieme alla Cooperativa Rigenerazioni, in questo stabile, centinaia di anni dopo.
Oggi Casa San Francesco ospita diverse attività di natura sociale, ruotando attorno ai valori di promozione umana e inclusione socio-lavorativa di soggetti a rischio di marginalità sociale.
Le attività seguono sì le logiche delle imprese, ma in cui l’etica, in ogni aspetto, è al centro.
L’obiettivo ultimo è sempre quello di educare e responsabilizzare gli avventori, rendendoli testimoni attivi e consapevoli di un processo di cambiamento per la comunità e per l’intera società.
Il 9 marzo alle ore 18 verrà inaugurata la mostra permanente “L’antica farmacia dei frati. Viaggio nella storia di Casa San Francesco”, disseminata nelle diverse sale al piano terra che un tempo ospitavano la farmacia.
La mostra è dedicata al recupero degli antichi registri dei frati cappuccini dove è possibile apprezzare i nomi degli antichi medicamenti, gli ingredienti utilizzati, le formule utili alle preparazioni; un vero viaggio nel tempo fatto di ricerca, studio, meticolosità.
Un lavoro di recupero voluto fortemente dalla Fondazione Don Calabria per il Sociale e dalla Cooperativa Rigenerazioni Onlus, e grazie al supporto della Soprintendenza Archivistica della Sicilia – Archivio di Stato di Palermo, allo scopo di ritrovare la memoria di un’attività così antica quanto attuale e di portare alla luce il valore storico dell’intera struttura.
La mostra, visitabile gratuitamente, si colloca all’interno dell’itinerario arabo – normanno di Palermo, a pochi passi dalla Cattedrale e nel cuore dello storico mercato di Ballarò, diventando un ulteriore interessante tappa per i turisti che visitano la città e vogliono scoprire ciò che nasconde il più intimo tessuto cittadino.