Mentre il Festino si caratterizza per le luci, le luminarie e i grandi fuochi d’artificio, l’Acchianata è un momento di grande suggestione, di preghiera, di conforto e anche di culto. Un pellegrinaggio sacro accompagnato da un enorme sentimento popolare, tra bisogno di fede e abbandono, di chi consegna al cielo la propria sorte e alla Santa i propri desideri, di guarigione, salvezza e salute, per sé o per chi si ama, un esodo delle anime alla ricerca di una preghiera consolatrice. Tra i più antichi culti della città di Palermo, la celebrazione della Santuzza Rosalia rimane, tra tutti, il più suggestivo e acclamato. Un evento straordinario capace di emozionare e accogliere il desiderio di rinnovamento e riscatto sociale, proprio attraverso un antico rituale, che si attende per un intero anno, di grande attrattiva per la cittadinanza e i numerosissimi turisti.
Sono molte le motivazioni che spingono ad affrontare un pellegrinaggio spirituale: dalla fede religiosa alla ricerca di se stessi; dalla richiesta di una grazia alla sfida personale. Ma qualunque siano le motivazioni, quello che unisce i camminatori, che spesso si avventurano in percorsi non facili e faticosi, è la voglia di arrivare fino alla fine a qualunque costo. Tra questi percorsi spirituali vi è appunto l’Acchianata a Monte Pellegrino. In dialetto siciliano acchianata vuol dire salita, ed il percorso in questione porta in cima a Monte Pellegrino, la montagna di Palermo, definita da Goethe “il più bel promontorio del mondo”. Qui si trova il Santuario di Santa Rosalia, costruito attorno alla grotta dove sono state ritrovate le ossa della Santa, nell’ormai lontano 1624. In quel periodo la città di Palermo stava attraversando un momento non facile: un’epidemia di peste aveva decimato la popolazione e sembrava non volersi arrestare.
Le ossa della Santa, poco dopo essere state ritrovate, vennero portate in processione lungo le strade della città e lì avvenne il miracolo. Da quel momento in poi più nessuno si ammalò e la città fu finalmente liberata dalla peste. Da allora Santa Rosalia è divenuta la santa protettrice di Palermo, chiamata da tutti la Santuzza. Ogni anno migliaia di palermitani salgono a piedi lungo l’antico percorso dei pellegrini, per raggiungere il santuario.
Le iniziative a Palermo in onore alla ricorrenza del 4 settembre
L’acchianata delle Rosalie
Mercoledì 4 settembre, lungo il percorso della Scala Vecchia che, dai piedi di Monte Pellegrino (Largo Antonio Sellerio), porta al Santuario di Santa Rosalia, avrà luogo la seconda edizione de L’acchianata delle Rosalie, prodotto dalla cooperativa Le Baccanti e patrocinato dal Comune di Palermo.
Come lo scorso anno, saranno 4 le postazioni lungo il percorso in cui si alterneranno oltre 100 artisti tra musicisti, cantanti, attori, comici e ballerini che daranno vita ad un programma ricco di performances. Ognuno di loro eseguirà un cameo, una preghiera alla Santuzza, ognuno con le loro arti: Ottoni Animati, Compagnia danze storiche, Manutsa, Elena Pistillo, Lucina Lanzara e Mauro Cottone, Marco Manera, Giuditta Perriera, Ivan Fiore, Daniela D’Amico, Trio Gino Carista e Caterina Vitale, Michele Piccione, Moschella e Mulè, Lello Analfino, Daria Biancardi, Bataria Siciliana di Giovanni Parrinello, Toti e Totino, Emanuela Fai e Duilio Virzi, Enzo Mancuso, Compagnia Giuseppe Provinzano (con ‘Va ‘Va Luci di Franco Scaldati), Compagnia Daniela Pupella, Compagnia Città laboratorio, Compagnia Le Rosalie, Compagnia Angelo Butera e tanti altri.
Quattro le postazioni lungo il percorso, che per l’occasione prenderanno il nome di stazioni: Stazione del Giglio alle falde, Stazione delle Ginestre alla panoramica, Stazione delle Rose al Santuario e Stazione delle Stelle al Belvedere. La prima sarà all’inizio della Scala Vecchia che porta al santuario, altre due sempre lungo la scala vecchia distanziate tra loro e l’ultima nella parte antistante il santuario.
Ogni postazione vedrà esibirsi uno gruppo di artisti che si alterneranno nel corso della serata, a partire dalle 20.30 fino alle 23.00, ripetendo ciclicamente la propria performance, il loro omaggio alla Patrona, ogni 60 minuti. A dare il via all’iniziativa, proprio alle 20.00, il Sindaco Roberto Lagalla. Presentano l’evento Massimo Minutella e Licia Raimondi.
Il servizio bus navetta hop on/hop off dalle 19.30 alle 24 consentirà ai viaggiatori di arrivare al belvedere di Monte Pellegrino, salendo e scendendo dai bus a ciclo continuo dal santuario fino al belvedere della grande statua, per assistere agli spettacoli in programma nella quarta stazione.
La Santa e la Città – Effetti visivi e sonori sul prospetto di Palazzo Bonocore
Dal 2 all’8 settembre, dalle ore 20.00 alle 23.00, sul prospetto di Palazzo Bonocore, avrà luogo un project on mapping a cura di Odd Agency, che celebra il profondo legame tra Santa Rosalia e Palermo. La Santa e la città unisce idealmente i palermitani e la sua patrona in un dialogo architettonico, simbolico e spirituale.
Attraverso dei suggestivi effetti visivi e sonori, Palazzo Bonocore si trasformerà, infatti, nella tela di una narrazione che evoca “l’Acchianata”, la grotta di Santa Rosalia, la scoperta delle reliquie e l’energia del Festino, supremo atto di sinergia tra la Santuzza e la città di Palermo.
“La Santa e la Città”, fa parte del Corollario degli eventi legati al Festino di Santa Rosalia ed è promosso dal Comune di Palermo.
‘U cuntu ri santa Rusulia, di Vincenzo Mancuso
Toccherà allo spettacolo del cuntista Vincenzo Mancuso il compito di salutare l’inizio di settembre e di proseguire l’intenso anno di celebrazioni in onore del 400mo anniversario dal ritrovamento delle spoglie di Santa Rosalia, che ha visto il museo delle Marionette tra i maggiori protagonisti.
Domani, martedì 3 e giovedì 5 settembre alle 21 al Pasqualino andrà in scena lo spettacolo ‘U cuntu ri santa Rusulia, un classico firmato da Vincenzo Mancuso.
La storia della patrona di Palermo verrà raccontata attraverso un’antica e affascinante tecnica, sapientemente padroneggiata dai cuntisti, eredi degli antichi rapsodi, declamavano a memoria, a puntate lungo l’intero arco dell’anno, le chanson de geste del ciclo Carolingio, filtrate attraverso i poemi e i romanzi italiani del Quattro e Cinquecento. Un folto pubblico pagante si radunava in piazze, ville o mercati per ascoltare la narrazione del giorno: ‘u cuntu, cioè “il racconto” per eccellenza.
Il cunto è inserito nella manifestazione Rosalia di Palermo, organizzata dal Comune di Palermo.
L’ingresso è libero.
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Si inaugura giovedì 5 settembre a Palermo nella sala mostre della Galleria d’Arte Moderna e apre al pubblico venerdì 6 Palermo rifiorisce con Santa Rosalia. La mostra, un percorso fotografico narrativo ed emozionale che permetterà di rivivere i festeggiamenti del 14 e 15 luglio 2024, in occasione del 400° Anniversario del Festino Santa Rosalia, con l’ambizione di essere testimonianza di una grande celebrazione che rende omaggio a Palermo.
Sarà visitabile fino al prossimo 8 dicembre a ingresso libero.
Al centro dell’esposizione le fotografie dei 13 autori, giornalisti e fotografi, che hanno partecipato al Concorso fotografico “Palermo rifiorisce con Santa Rosalia” accompagnate da alcune immagini tratte dalle “Prove” del Festino, scattate dalla fotografa Marcella Consuelo Giuffrè, alcuni video.
I vincitori del Concorso saranno comunicati nella serata dell’inaugurazione.
Info:
www.ilfestinodisantarosalia.it
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In occasione delle iniziative organizzate e promosse dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo per il 400° anniversario del Festino di Santa Rosalia, va in scena, venerdì 6 e sabato 7 settembre al Nuovo Montevergini alle ore 21 (ingresso libero fino ad esaurimeto posti), lo spettacolo “Rosalia, donna tra le donne” regia di Silvia Ajelli, testi di Dacia Maraini, in omaggio alla Santa patrona di Palermo. La performance prende spunto dalla storia di Rosalia, donna che si ribella al sistema patriarcale e maschile del tempo che le imponeva la scelta del suo destino attraverso il matrimonio, per intrecciarsi con una parte dell’universo femminile raccontato dalla scrittrice Dacia Maraini nei suoi romanzi e racconti. Lo spettacolo era stato presentato in forma di Primo studio nel Festival delle Orestiadi 2022.
Quattro storie, quattro donne, che attraversano il tempo, ma che sono tutte legate da un destino comune. Quattro monologhi a cui si intreccia la musica composta per l’occasione ed eseguita dal vivo in scena da Gianni Gebbia. Attorno alla figura di Isolina (interpretata da Silvia Ajelli), profilo appena intravisto di una giovane donna tragicamente uccisa agli inizi del 1900, di cui Dacia Marini ricostruisce un ritratto indimenticabile, raccogliendo personalmente i pochi documenti rimasti sul suo caso, prendono vita altre figure femminili scelte dal variegato mondo narrativo dell’autrice: Suor Attanasia (interpretata da Stefania Blandebrugo), vittima di abuso sessuale in una missione in Africa che, nonostante il velo, e l’opposizione del mondo maschile della Curia, dà alla luce il frutto dei quell’abuso; Serena (interpretata da Simona Sciarabba) che il giorno delle nozze, di fronte ad un matrimonio non voluto, trova il coraggio di dire no, esattamente come Rosalia.
Lo spettacolo, nel suo adattamento teatrale, si chiuderà con un epilogo in omaggio a Santa Rosalia, una Rosalia “contemporanea” (interpretata da Eletta Del Castillo), dal testo che Dacia Maraini ha scritto per la Fondazione Sicilia in occasione della mostra Rosalia 400 a cura di Laura Barreca.
Alla figura di Isolina, vittima di violenza maschile, che ci ricorda il tragico destino toccato a molte donne nel corso della storia fino ad oggi, fanno da eco e contraltare le figure delle altre donne, che reagiscono alla violenza, trovando una personalissima via verso la libertà. La tragica storia di Isolina, morta ai primi del ‘900, raccontata oggi sotto forma di indagine, fa da sfondo alle altre figure di donne, che nel presente si confrontano in prima persona con le difficoltà della vita. Quattro storie di donne che, come quasi sempre accade con i personaggi di Dacia Maraini, provocano quel turbamento che genera il pensiero “anche a te sarebbe potuta andare così”.
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“L’Acchianata”, l’omaggio alla Santuzza al Cineteatro Colosseum di Palermo
Un omaggio alla Santuzza e alle tradizioni a lei legate. Cosa accade quando una ragazza straniera, turista novella della città di Palermo, si è persa tra le vie della città? Ecco, allora, che si ferma a chiedere informazioni su come raggiungere il famoso Monte Pellegrino, luogo di riposo della nostra Santa Rosalia.
Il resto lo si può scoprire sabato 7 settembre, alle 21:15, al Cineteatro Colosseum di Palermo, in via Guido Rossa, 7 (Bonagia), con la nuova commedia teatrale nata dalla penna di Orazio Bottiglieri, dal titolo “L’Acchianata”.
La giovane turista chiede informazioni ad una grande famiglia scalmanata e poco pratica con le lingue straniere che, però, con l’immenso cuore che contraddistingue noi Palermitani, cerca in tutti i modi di aiutare la ragazza e di spiegare le varie tradizioni che circondano Santa Rosalia e Palermo dando il via a gag comiche e situazioni a dir poco esilaranti.
Sul palco: Eleonora Randazzo, Jessica Romano, Davide Cardinale, Rachele Cardinale, Sofia Cardinale, Clara Pitarresi, Francesco Pitarresi, Franco Facella e Giovanna Schimmenti.
Il biglietto d’ingresso ha un costo di 8 euro.
Per info e prenotazioni, basta chiamare il numero 3926393204.