Un’opera dedicata alla Chiesa che reca il nome della prima patrona della città di Palermo, Santa Cristina la Vetere, nel periodo antecedente al culto barocco in onore di Santa Rosalia: un singolare edificio turriforme che, nel corso dell’ultimo decennio, palermitani, visitatori e turisti hanno imparato a conoscere e amare grazie all’infaticabile azione di valorizzazione e fruizione del bene condotta dall’associazione culturale Itinerari del Mediterraneo, presieduta dall’architetto Antonella Italia.
È proprio lei l’autrice del libro La torre normanna, Santa Cristina e i pellegrini sulla Via Francigena a cura di Qanat Edizioni: un excursus che, sinteticamente ma con dovizia di particolari, racconta i misteri e le atmosfere di una parte della città baciata dalla bellezza della Cattedrale, racchiusa tra le suggestioni del fiume Papireto e il vicolo dei Pellegrini, dove, a pochi passi dalla via Matteo Bonello, sorge l’edificio di età normanna la cui origine è, molto probabilmente, legata all’antica sede arcivescovile della quale faceva parte.
Arricchita dalla prefazione dal presidente della sezione di Palermo di Italia Nostra Piero Longo e dalle immagini di Lorenzo Mercurio e Toni Saetta, la pubblicazione conduce il lettore attraverso il periodo storico che si snoda dal Regno nel Sole (1130 1194), ovvero dall’incoronazione a re di Sicilia di Ruggero II d’Altavilla fino alle vicende dei pellegrini e dei cavalieri che videro la Chiesa di Santa Cristina la Vetere quale luogo deputato alla loro accoglienza, quando nel medioevo Palermo fu una delle tappe principali del percorso che conduceva da Messina a Roma, Santiago de Compostela e Gerusalemme.
Italia descrive con accuratezza l’utilizzo della trama viaria quale strada di pellegrinaggio e parte integrante della via Francigena, lungo la quale sorgevano le hospitalia, strutture dove i viandanti uomini coraggiosi che, per raggiungere i luoghi sacri della salvezza dell’anima, abbandonavano lavoro e famiglia per condividere fraternamente le loro esperienze – trovavano cibo e cure dopo avere attraversato strade e luoghi insicuri e impervi.
La Chiesa di Santa Cristina la Vetere spiega l’architetto Italia rappresenta una testimonianza della cultura dei pellegrinaggi a Palermo, dimostrata dallantico toponimo: chi la visita, ha la possibilità di compiere un’esperienza emotiva di raccoglimento interiore, in sintonia con i dettami delle nuove frontiere del turismo relazionale.
Il libro che sarà possibile acquistare presso la Chiesa in occasione delle visite che ricadono nell’ambito de Le Vie dei Tesori è la sintesi, precisa, l’autrice, di un lavoro condotto sinergicamente nel tempo con studenti universitari, giovani impegnati in stage formativi, associazioni, soggetti privati, enti pubblici e istituzionali.
Tutti sottolinea l’architetto hanno contribuito, lavorando a fianco di ItiMed, alla conoscenza storica e artistica del monumento architettonico, congiuntamente ai soci che, con dedizione, amore e passione, hanno reso possibile la fruizione, nonché la piena restituzione alla città di questo piccolo gioiello.
Un tesoro affidato alla gestione di ItiMed grazie alla piena collaborazione conclude Italia da parte di don Silvio Sgrò, rettore del Seminario Arcivescovile di Palermo.
La Chiesa di Santa Cristina la Vetere, al civico 6 del cortile dei Pellegrini seconda traversa a destra di via Matteo Bonello è visitabile da aprile ad ottobre tutte le domeniche dalle 10:00 alle 13:00 e tutti gli altri giorni su prenotazione al numero 348.3394617 oppure inviando una mail a info@itimed.org.
Cenni sull’autrice
Architetto specialista in restauro dei monumenti, Antonella Italia svolge la propria attività professionale soprattutto nel campo dello sviluppo locale e dell’animazione territoriale, con particolare attenzione rivolta al centro storico di Palermo e al Parco delle Madonie.
Esperta in home staging e feng shui, è impegnata da anni nella promozione di modelli di sviluppo turistico sostenibile e relazionale, valorizzazione dei beni culturali e ambientali in Sicilia e nell’area mediterranea, nella qualità di presidente di ItiMed.
Tra i suoi lavori più importanti, il coordinamento del progetto interregionale Itinerari di Fede Cammini di Fede, una mappatura degli itinerari dedicati al turismo religioso in Sicilia. Alla professione di architetto, ha affiancato pubblicazioni quali Solunto, volume della collana Itinerari a cura del MIBAC nel 1994 e prodotto dell’Editore Poligrafico dello Stato e Palazzo Pecoraro Maggi a Vicari. Dalle trame del costruito le tracce del vissuto edito da Kalos nel 2011.