Dal 3 al 5 novembre è stato proiettato, nelle sale cinematografiche, il nuovo film d’animazione “La storia della Principessa Splendente” di Isao Takahata, socio fondatore, insieme a Hayao Miyazaki, di STUDIO GHIBLI.
Si narrano le vicende di “Principessa”, una piccola creatura luminosa, proveniente dalla luna, trovata in una canna e cresciuta da un vecchio tagliatore di bambù e dalla moglie. Gemma di bambù, così soprannominata dalla gente della montagna, da piccolo esserino a neonata, cresce a vista d’occhio, fino a diventare una bellissima ragazza dai tratti regali.
Okina, il padre adottivo, convinto, a seguito di ritrovamenti d’oro e dai messaggi della foresta, che la fanciulla sia destinata ad essere una regina, la porta via, insieme alla moglie, dalle montagne e la conduce nella capitale, dopo avere costruito un suntuoso palazzo. Principessa riceve tutti gli insegnamenti necessari per divenire una nobile e aristocratica damigella, ma il suo cuore si riempie di tristezza e nostalgia: la giovane rimpiange la natura, gli amici d’infanzia e comincia a riflettere sulla sua origine e sul motivo della sua presenza nella terra. Divenendo sempre più bella e famosa, riceve le attenzioni di illustri pretendenti e, con i suoi continui rifiuti e scuse, suscita, addirittura, l’interesse dell’imperatore. Tra la libertà e l’imposizione, sarà Gemma di bambù a scegliere il suo futuro, inconsapevolmente doloroso.
Un capolavoro splendente, proprio come la sua protagonista: è come essere catapultati dentro un libro di fiabe, con i suggestivi disegni acquerello e i tratti color pastello di Takahata, uniti alle orientali, regali ed emotive musiche di Joe Hisaishi. Ispirato ad un antichissimo racconto giapponese del X secolo, propone, tra i temi fondamentali, la bellezza e il rispetto della natura, e soprattutto, l’amore per la vita, con la consapevolezza di gioie e dolori.
Tra i 20 film candidati alla nomination per il Miglior Film d’Animazione agli Oscar 2015.