lunedì, 23 Dicembre 2024
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La Stazione del Vino di Pachino rivive grazie alla Festa della Vendemmia

A ridosso della ferrovia, in disuso dal 1986 e in fase di riqualificazione, tornano a splendere le botti Un palmento a cielo aperto per rivitalizzare un territorio ricco di natura e storia: così l’associazione Vivi Vinum presenta la terza edizione dell’evento

Ci sono luoghi che custodiscono memoria e sapori, spazi indimenticabili per la storia e l’evoluzione di una comunità produttiva da sempre dedita alla celebrazione e alla condivisione dei beni più preziosi. La Stazione del Vino di Pachino (in provincia di Siracusa) è uno di questi luoghi, e dal 20 al 22 settembre ospiterà la 3° Festa della Vendemmia, ritornando ad essere vivace crocevia dell’enogastronomia dell’Isola.

La Piazza Pietro Nenni, affacciata sulle ferrovie della storica linea Noto-Pachino, nel passato è stata attraversata da centinaia di risorse che dal Sud-est dell’Isola – sin dal 1935, in partenza dalla Stazione del Vino – hanno raggiunto tutta l’Italia e i Paesi esteri con importanti risvolti economici. Ancora oggi è florida la domanda dalle altre regioni italiane e cresce anche all’estero la passione per la scoperta dei pregiati vini, riconoscibili e ricercati per la qualitàalta e inimitabile strettamente legata ai particolari suoli e alle favorevoli condizioni microclimatiche. Poi nel 1986 la chiusura della linea ferroviaria, causata dalla competizione con il trasporto su gomma e dalla mancanza di investimenti.

Dopo decenni di attesa perla prima volta nel 2024 la Stazione del Vino diventa protagonista per la terza edizione della Festa della Vendemmia: la linea ferroviaria – oggetto di riqualificazione a cura della Fondazione Ferrovie dello Stato – sarà presto restituita all’esercizio di treni storici e turistici. A pochi passi dai binari, per l’occasione, s’insedieranno tutte le degustazioni e gli eventi esclusivi ed istituzionali del fitto programma che evolverà in tre giorni con conferenze, competizioni, intrattenimento.

La 3° Festa della Vendemmia a Pachino è organizzata dall’associazione Vivi Vinum Pachino, anche grazie al progetto Vino Connect Sicilia, l’acceleratore della filiera vitivinicola siciliana, in sinergia con la Bcc Pachino e la Bcc di San Cataldo, Federcasse, Confocooperative Sicilia, supportato da Azure Consulting e finanziato da Fondo Sviluppo Spa. Il progetto in collaborazione con la nuova Cooperativa di Comunità Le Terre di Ebe e con il patrocinio del Comune di Pachino concretizza il raggiungimento di un importante obiettivo: «Valorizzare un luogo identitario con il coinvolgimento delle aziende vitivinicole del territorio – sottolinea Walter Guarrasi, promotore dell’evento e presidente di Vivi Vinum – trasmettendo la consapevolezza che è possibile ripensare il territorio attraverso un nuovo modello di rigenerazione urbana, sociale ed economica che coinvolga l’intera comunità ».

Tra i momenti più attesi del programma c’è la corsa delle botti messe a disposizione dalle cantine per il Palio che vedrà in sfida molteplici squadre già in fermento. Quest’anno sarà introdotta la prima edizione del Premio “I vini dello Scagno” che alimenterà la sana competizione tra le etichette più stimate del territorio. Grande entusiasmo anche per la pigiatura con le danze folcloristiche delle donne in abiti tradizionali sui grappoli raccolti nelle contrade pachinesi, ma anche con il coinvolgimento dei giovani studenti delle scuole. Sarà assegnato il Premio “La Pampina d’Oro” ad una personalità che per il suo valoroso impegno si è distinta nella comunità vitivinicola. Si terrà il concorso “La vendemmia nel Piatto” che per questa terza edizione sarà dedicato al dolce: in gara ci saranno solo ricette che hanno tra i più importanti ingredienti non solo il vino, ma anche l’uva passa, il mosto e ogni derivato. Durante l’esposizione degli attrezzi per la vendemmia sarà possibile scoprire le curiosità della filiera, degustare vini al calice, i sapori della vendemmia e la Mustata che – tramandata di generazione in generazione – prende forma in particolari formelle di ceramica, un prodotto tipico che rivela al palato un’identità enogastronomica autentica del territorio.

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