Dopo tanto tempo che non andavo a passeggiare sul lungomare di Mondello, questa mattina mi sono deciso e, sono andato a fare una bella passeggiata, circa 6 Km.
Come mai mi ero deciso così all’improvviso – “talè ci fici a rima senza pinsaricci prima” (per i non siculi: guarda ho fatto la rima senza pensarci prima” -, di tornare a passeggiare lungo la stradella che costeggia la spiaggia palermitana più rinomata?
È presto detto. Dopo che lunedì sera salito sulla bilancia pesa persone, che tengo nel bagno, sono saltato in area esclamando ad alta voce “mizzicacaterina” (chiaramente l’espressione non è stata questa ma mi…a, ma non si può scrivere non mi sembra elegante anche se oramai è usata in tutto il mondo). Cosa era successo? Che il peso riportato da quella monellaccia e senza rispetto della bilancia, era troppo ma troppo assai. Quindi mi sono ripromesso che l’indomani mattina mi sarei recato sul lungomare a fare una bella passeggiatina, visto che la mia andata in palestra non ha prodotto nessun risultato, “mancu pi i picciuli ca spnnivu” (al solito, per i non siculi: “manco per i soldi spesi”).
Detto fatto. Alle sette spaccate vestito di tutto punto: tuta, maglietta sportiva, scarpe da running e via, si inizia a camminare. Dopo quindici minuti ero sul lungomare, in corrispondenza dello stabilimento balnre conosciuto come “Charleston”, ad ammirare la spiaggia.
Con mio stupore vedo che le vecchie cabine non sono quasi più presenti, ne esistono solo 144 intervallate da sei cortili, le ho contate una per una. Tutte montate in fila verso il paese di Mondello, dopo lo stabilimento Charleston e dopo l’area attrezzata destinata ai clienti degli hotel della zona.
Quindi mi sono chiesto: “che fine hanno fatto le gloriose cabine di Mondello?”. Semplicemente sparite, volatilizzate, e dire che generazioni di palermitani e non, hanno cresciuto i propri pargoli proprio là. A questo proposito, il mio pensiero è andato al mio ex collega di lavoro Franco che, da tantissimi anni, ogni mattina puntuale come una cambiale scaduta, insieme alla sua consorte si godeva il sole e il mare della splendida Mondello. Mi sono chiesto che fine avesse fatto pure lui.
Allora, vi starete chiedendo: «il resto dell’arenile adesso è libero?» Illusi, il resto della spiaggia è stata tutta, ma proprio tutta, attrezzata con posti fissi composti da file di ombrelloni e sdraio, belli allineati come tanti soldatini.
Vi starete chiedendo sicuramente, cari lettori: «e per chi volesse prendere il sole e fare qualche bagnetto a Mondello cosa ci rimane da fare senza spendere bei soldini?» Per loro esistono due soluzioni: la battigia, una striscia di spiaggia tra il mare e le aree attrezzate tutte belle recintate, poverini i bagnanti paganti sono relegati in delle riserve protette, di circa tre metri di larghezza, nello spazio più ampio. A tal proposito mi suggeriscono dalla regia che questo steccato anti-intrusione è una tipicità solo nostrana, boh!
Oppure ci si può recare nella spiaggetta libera a ridosso di Mondello paese, un’area veramente ridicola. Per accedere alla battigia ci sono lungo tutto il percorso delle stradelle che costeggiano la spiaggia, ben 5 corridoi nella parte che va da piazza Valdesi verso piazza Mondello, e altri due corridoi da piazza Valdesi verso il club Canottieri Roggero di Lauria, dove termina la spiaggia cosiddetta di Mondello, in effetti lì siamo a Valdesi.
Che dire della pavimentazione della passeggiata che delimita la spiaggia? L’ho trovata in alcune parti leggermente dissestata (vedi foto sotto), la vecchia pavimentazione storica in tufina in molti punti non esiste più, hanno tentato di sostituirla nelle parti mancanti ma con scarsi risultati e camminarci sopra non è più agevole come un tempo. Le aiuole che separano la stradina interna dalla strada carraia diciamo che sono curate. La staccionata che delimita le aree della spiaggia, avrebbe bisogno di una piccola manutenzione sia dal punto di vista pittorico che da quello strutturale. E le cabine, quelle poche che esistono? Anche quelle mostrano i segni del tempo, addirittura in alcuni punti la vernice è scrostata.
Proseguendo la mia passeggiata verso la piazzetta della Sirena per intenderci, ho osservato che prima di arrivare in paese c’è la presenza di alghe morte, la posidonia. In riva, non vi dico il lezzo che emanavano, quest’alga si trova proprio nelle adiacenze della spiaggia libera, poveri bagnanti non paganti, cosa devono sopportare.
La spiaggia è tutta allestita con ombrelloni e sdraio? No, ci sono delle aree riservate. Verso la borgata marinara, ci sono quelle a uso dei Vigili del Fuoco, quella denominato Settore TC2 (non ho compreso se è un’area a uso esclusivo) e quella a uso del pubblico pagante, gestito da una Società Cooperativa, che ha un bel nome: “L’Ombelico del Mondo”. Un’altra area è quella che si estende dall’altro lato, ovvero quel lato di spiaggia che va dall’indimenticabile “Il Baretto”, chiuso ohimè da qualche tempo, verso il già citato rinomato Circolo Roggero di Lauria (CCRL), ci sono nell’ordine: Circolo Albaria, Clubino del Mare, Centro Assistenza Finanzieri, Esercito. Infine c’è l’area riservata al CCRL associato al Circolo della Vela.
E il mare? Per adesso è bellissimo l’acqua trasparente e con quei colori stupendi tra l’azzurrino, l’azzurro più intenso e il verde fa invidia alle migliori spiagge tropicali. Purtroppo ènei mesi a venire che verranno probabilmente i problemi che si verificano ogni anno. Prima arriverà la cosiddetta alga verde che trasformerà l’acqua limpida in acqua verdognola, fenomeno che si manifesta per il troppo caldo e l’acqua cheta. Inoltre, probabilmente con le mareggiate che ogni estate si verificano, arriverà sulla spiaggia anche qualcosina non meglio identificata. Cos’è questa cosa non meglio identificata? Non lo immaginate?
Allora cari lettori, vediamo cosa può essere questa cosina non meglio identificata, analizziamo un po’ di storia di Mondello, ve lo ricordate che fino al principio del secolo scorso la località di Mondello era una palude? Penso di si. Nel 1889, dopo anni di studi, venne approvato il definitivo progetto di bonifica, consistente nell’intercettazione delle acque in un grande canale chiamato “Ferro di Cavallo” situato a monte della zona e che ha il suo sbocco a mare. La duna di sabbia venne così smantellata e i canali borbonici riempiti, trasformando la zona in una nuova area salubre, pronta per essere abitata, infatti da lì in poi nacquero e prolificarono le varie ville e villini che nel tempo hanno riempito buona parte di quell’area. Ai due estremi del canale esistono due sbocchi uno situato sul molo del Circolo Lauria e l’altro in paese in via Piano Gallo prima dell’Hotel la Torre. Queste paratie vengono chiuse in estate per non far uscire prodotti indesiderati nelle acque del mare.
Io non aggiungo nulla, ma cari lettori, vi immaginate quando i villeggianti si trasferiscono in massa nei villini di Mondello-Valdesi, cosa succede? Tutte queste ville, villette e villone sono tutte allacciate alla rete fognaria cittadina? “Chi malu pinsanti” (traduzione che malo pensante), e non dico altro.
Concludendo, perché non vi voglio annoiare più di tanto, mi chiedo: ma perché non viene ripristinata l’altra bellissima ed estesa spiaggia di Palermo? È quella di via Messina Marine, già esistente da metà dell’800. Superava per notorietà quella di Mondello e per molti anni è servita ai palermitani per andare a mare, chi di voi non ricordai i mitici “Bagni Virzì” e i “Bagni Italia” di Romagnolo, solo per citarne alcuni anche se non li ha conosciuti.
Oramai gli sbocchi a mare delle varie fognature distribuite lungo la spiaggia sono stati dirottati all’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari. L’atro grosso luogo inquinante, cioè quello del porto vecchio, la Cala per intenderci, dovrebbero pure essere pompate allo stesso impianto. Capisco che per dichiarare le acque bagnabili devono passare tot anni di dichiarato mare pulito, ma tale pratica non si può accelerare? Sarebbe uno bello sfogo per i palermitani che attualmente, decidono di emigrare verso altri lidi più economici rispetto a quelli di Mondello, vedi Isola delle Femmine, Capaci, Terrasini, trappeto Balestrate etc. etc. BOH!
Rimango fiducioso? Assolutamente no, oramai sono stra-vaccinato e nelle favole non ci credo più da tanti anni. Allora che fare? Io nulla, mi arrendo, non vado quasi più a mare e dire che sono nativo di quella splendida borgata, Sferracavallo il mio paesello. Anche lì non è facile fare il bagno ci sono prevalentemente scogli, di spiaggia ce n’é una sola ma è a pagamento e poi è molto piccola. e dire che il mio paesello, tanto caro e tanto bello, è delimitato da due riserve, quella di Capo Gallo da un lato e quella della riserva di Isola delle Femmine dall’altro.
La notizie dell’ultima ora è che la Rap sta provvedendo a rimuovere le alghe putrefatte e sistemare l’arenile delle aree libere, inoltre è stata chiusa la strada carrabile del lungomare, ma con due leggeri escamotage, ovvero sono stati lasciati dei tratti in cui si può accedere con le auto in corrispondenza degli esercizi commerciali mangerecci.
Alla prossima cari lettori, buone vacanze e buon bagno.
N.B. Come immagine di copertina ho voluto inserire la vista sul Monte Pellegrino da Mondello paese perché voglio sottolineare che ancora, dopo tanti anni, non è stata ancora ripristinata la strada che porta al santuario di S. Rosolia lato di Mondello.