Ieri è andato in pensione un mio caro collega nonché un mio caro amico, un vero guerriero. Ha sempre anteposto le esigenze degli altri a sé stesso, non si è mai risparmiato, non si è mai tirato indietro, ed è andato sempre dritto per la sua strada difendendo sempre i più deboli e lottando con convinzione per i suoi ideali democratici a costo di pigliare batoste. Ma lui, imperterrito, ha continuato e sono sicuro che continuerà a perseguire i suoi ideali, un vero combattente.
Personalmente gli faccio i miei migliori auguri per il raggiungimento di questo traguardo, ma sono sicuro che lui continuerà la sua lotta contro i “padroni del vapore” a difesa dei più deboli.
Auguri Nino.
Ho preso lo spunto da questo mio caro amico per trattare l’argomento della pensione. Già la pensione, come ho scritto nel titolo “la pensione è un traguardo o l’inizio di un declino?”
Le persone che vanno in pensione purtroppo non vivono questo traguardo in egual maniera. Per alcuni, vedi me, lo vivono come un meraviglioso traguardo “finalmente liberi”.
Già liberi, liberi dai capoccia, liberi di potere finalmente esprimersi senza dover trattenere il rospo che certe volte abbiamo ingoiato. Liberi di fare quello che vogliamo. Non c’è più la sveglia che ogni mattina ci rompe inesorabilmente le scatole. Liberi di alzarsi quando ci pare, questo per me ancora è un traguardo da raggiungere perché, dopo trentasette anni che ero abituato ad alzarmi ad un certo orario, non è facile abituare il proprio corpo a stare un altro pochino a letto a poltrire. Comunque in alternativa c’è sempre il mio divano preferito a cui fare riferimento per poltrire. È lì che passo un po’ del mio tempo: è giusto solo un po’? Veramente è “più di un altro un pò” e, forse “ancora un altro un pò”. Ma tanto a chi debbo dare? Ops, dall’altra stanza mi smentiscono, la consorte mi riporta all’ordine, “esci e lasciami in pace”, penso tra me e me, ma chi ha il coraggio di dirglielo in faccia? Ed invece no, deve rompere questo mio momento di meditazione.
Che c’è di più bello che stare a poltrire, con gli occhi chiusi, cercando di non pensare a nulla? Ma no, questo non si può fare perché ci deve essere sempre qualcuno che rompe. Mi chiedo, ma sono passato dalla padella alla brace? Per carità non gli e lo dite, non mi tradite, se no sono botte, O no? Scherzo (con la z) naturalmente.
Ma no non è vero, ci sono tante cose da fare, personalmente, per chi mi conosce, lo sa che ho tanti hobby, la pittura, la scrittura, la passione per il mio Palermo, la recitazione, ed adesso c’è anche una nota gioiosa, quella più bella in assoluto, godermi il mio adorabile nipotino. Cosa chiedere di più?
Mentre purtroppo, conosco alcuni miei colleghi che vivono la pensione come una punizione, si lasciano andare, e non sanno come impiegare il tempo, gli mancano i colleghi, gli manca l’ambiente di lavoro. Ma davvero dite? Certo un momento di sbandamento all’inizio ci può stare, ma dopo perché non riescono a riprendersi?
Là fuori c’è un mondo, nella vita di ciascuno non esiste solo lavoro, esistono tante cose belle, sia da vedere sia da fare.
Esci caro pensionato, vatti a svagare, trova altri stimoli, non stare tutto il giorno a mugugnare e a non fare niente. Fatti delle belle passeggiate, osserva la natura in tutte le sue sfaccettature, quanto è bello vedere ad esempio gli alberi che secondo le stagioni si vestono si svestono, fioriscono e così via. Osserva il mare o la montagna, guarda gli animali, vedi il volo degli uccelli. Per me gli uccelli sono gli animali più liberi di tutti, da lassù in volo guardano ogni cosa dall’alto in basso e se ne fregano.
Ci sono tante attività che potresti svolgere, vai in palestra e tonifica i tuoi muscoli, vai al circolo ad incontrare i tuoi coetanei, insomma non stare a poltrire e a rimuginare, occupa la tua mente, tienila allenata, rispetta il tuo corpo, non ti lasciare andare la vita è breve goditela fino in fondo. Se non fai nulla invecchi prima e gli acciacchi ed i cattivi pensieri prenderanno il sopravvento.
Sul web ho trovato questa frase che mi sembra bellissima: La pensione non è un traguardo, ma la linea magica di un orizzonte dove poter rallentare per raccogliere i sogni di una vita…
Buona pensione, pensionati. Viva la libertà.
A proposito di libertà mi viene in mente un vecchio aneddoto: “Ghiuri libero è?” – lui inconsapevole rispondeva “se” e chi gli aveva fato la domanda continuava “e viva a libertà”.
N.B. La foto in copertina è il mio momento più bello dell’anno scorso quando felicemente, con un sorriso a trentasei denti (ne ho aggiunti quattro così, per sport), ho timbrato per l’ultima volta il cartellino.