Si è svolta lunedì 19 marzo, alla presenza dell’assessore regionale ai Beni Culturali, Vittorio Sgarbi, e del Direttore del Museo Salinas di Palermo, Francesca Spatafora, l’inaugurazione della nuova Agorà del Salinas, un ampio spazio polivalente e polifunzionale recuperato anche all’esposizione. In questa grande corte, caratterizzata da una moderna copertura trasparente, sono collocati, infatti, sia l’imponente complesso scultoreo costituito dalle gronde a testa leonina del Tempio della Vittoria di Himera, sia la ricostruzione del grande frontone con maschera di gorgone del Tempio C di Selinunte.
Il progetto di copertura e di allestimento, curato e realizzato dagli architetti Stefano Biondo e Patrizia Amico del Centro regionale per il restauro e la progettazione, si inserisce nell’ambito del complessivo progetto di restauro e riconfigurazione architettonica dell’intero complesso monumentale della Casa dei Padri Filippini all’Olivella, sede del museo dal 1866, concluso nel 2015.
La terza corte della Casa conventuale, ancora documentata nelle planimetrie ottocentesche, era stata in parte edificata alla fine dell’ottocento con la costruzione di un’ampia sala realizzata per ospitare i grandi mosaici romani rinvenuti a Palermo proprio in quegli anni.
La demolizione di tale superfetazione ha permesso il recupero dello spazio originario e la scoperta dell’antico selciato, preservato dagli attuali lavori e in parte reso visibile.
Per quanto riguarda le opere in esposizione, su uno dei lati lunghi della corte sono collocate dodici gronde a testa leonina del lato settentrionale del tempio di Himera costruito nel 480 a.C. per celebrare la vittoria dei Greci sui Cartaginesi, mentre, di fronte, si trovano cinque gronde del lato meridionale, una delle quali reca ancora evidenti le originarie tracce di pittura. Furono tutte rinvenute nel corso delle ricerche condotte a Himera da Pirro Marconi tra il 1929 e il 1930, a cui è stato dedicato il nuovo museo inaugurato nella colonia greca nel 2016 proprio nei pressi dello stesso tempio.
Il frontone del Tempio C (540-530 a.C.), poi, viene presentato nella restituzione realizzata nel 1926 sui disegni di Ettore Gabrici che, per primo, propose una possibile riconfigurazione del grande gorgoneion, il più grande dell’architettura greca.
“L’allestimento, seppure maestoso, lascia libero la maggior parte dello spazio, gradinato su due lati, affinché lo stesso possa fungere da punto di raccordo, di sosta e di incontro per i visitatori del Museo ma anche da luogo ideale per la realizzazione di iniziative culturali e artistiche di vario genere ma sempre connesse con la vita e la natura stessa del Museo”: ha dichiarato Francesca Spatafora, Direttore del Museo Salinas di Palermo.
L’inaugurazione di questo nuovo spazio è stata accompagnata da un momento musicale a cura del Conservatorio di Palermo che, nella nuova agora del Salinas, realizzerà una serie di iniziative nel corso della prossima primavera/estate.
Foto di Simone Faraone.