Visitare il Palazzo della Zisa illuminato dalla luna, perdersi tra i mosaici della Cappella Palatina, scoprire un inedito e artistico Ponte dell’Ammiraglio o la Cattedrale immersi nella notte, salire alla luce delle candele sui balconi di Palazzo di Rudinì… O anche passeggiare nei chiostri dei monaci, ritrovando i loro silenzi, e da lì entrare nel duomo immenso. Ritorna la Notte Bianca dell’UNESCO che già lo scorso anno attirò oltre 50 mila visitatori, inserita nell’ultimo weekend de LE VIE DEI TESORI. Venerdì 27 ottobre sarà possibile visitare in notturna, dalle 19 amezzanotte, i sette monumenti palermitani che fanno parte del sito seriale UNESCO Arabo Normanna: la Cattedrale; Palazzo Reale con la Cappella Palatina; la chiesa di San Giovanni degli Eremiti; la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio | La Martorana; la chiesa di San Cataldo; il Palazzo della Zisa e il Ponte dell’Ammiraglio. Sabato 28 toccherà invece a Monreale che aprirà il Duomo e il chiostro benedettino, e domenica 29 chiuderà Cefalù, sempre con il Duomo e il chiostro, visitabili dalle 19 a mezzanotte. Previsto anche un piccolo cartellone di concerti, tutti ad ingresso libero.
“Ancora una straordinaria sinergia fra pubblico e privato, ancora uno straordinaria occasione per vivere e far vivere lo splendido patrimonio culturale, storico e artistico del percorso UNESCO Arabo-Normanno – spiega il sindaco Leoluca Orlando, a capo del Comitato di pilotaggio -. Le Vie dei Tesori non poteva che concludersi con l’opportunità di visita del nostro tesoro più grande: i monumenti simbolo di un passato e di un presente fatti di incrocio fra culture ed un futuro che ha nella tutela e valorizzazione di questo patrimonio il suo fulcro.”
“La Notte Bianca rappresenta un momento di riappropriazione e riscoperta del patrimonio artistico e monumentale della città – interviene l’assessore comunale alla Cultura Andrea Cusumano-. Un momento di incontro dei cittadini con la propria storia e le tante culture che animano Palermo. Con Le Vie dei Tesori dedicate al patrimonio UNESCO, tutta la città compie un altro passo verso le tante manifestazioni che animeranno Palermo Capitale della Cultura e delle Culture; che ha come modello proprio il sincretismo che il percorso Arabo-Normanno rappresenta e che vogliamo sia sempre più simbolo della Palermo futura.”
“Dopo Le Vie dei Tesori, aderiamo con entusiasmo al percorso della Notte Unesco, con lo stesso obiettivo, ovvero di contribuire ad ogni iniziativa che aumenti la fruizione del patrimonio culturale e artistico siciliano, in particolare quello affidato ai Beni Culturali – spiega l’assessore regionale ai Beni Culturali e all’Identità siciliana, Aurora Notarianni che, pur nell’approssimarsi della scadenza del suo mandato, ha cercato sempre di potenziare al massimo le occasioni di collaborazione tra il proprio dipartimento, i privati e le associazioni. “In concomitanza con la Notte Unesco – continua la Notarianni – l’Assessorato ha patrocinato un convegno internazionale di Legambiente Sicilia, in programma a Monreale il 28 ottobre e Taormina il 29 ottobre, su “Economia per la Cultura, Cultura per l’Economia”, volto ad ottenere il riconoscimento della cultura classica greca e latina a patrimonio come patrimonio immateriale UNESCO. Il ciclo di conferenze sull’identità della Magna Grecia è promosso dal Comitato Unesco e vedrà tra i relatori, filosofi, giuristi e archeologi.
IL CARTELLONE DI CONCERTI. Un preludio si avrà già domani sera (mercoledì 25 ottobre) alle 19,30 in Cattedrale, a Palermo, dove l’Orchestra Sinfonica Siciliana, diretta da George Pehlivanian, affronterà la “Sinfonia in Re minore n. 0 “Die Nullte”, in quattro movimenti del compositore austriaco Anton Bruckner. Da venerdì alle 19, ingresso gratuito ai sette monumenti palermitani del sito seriale; Ponte dell’Ammiraglio sarà oggetto di una speciale e affascinante illuminazione artistica.
Secondo Aurelio Angelini, direttore della Fondazione UNESCO Sicilia, “Il coinvolgimento di vari soggetti e portatori di interesse nello sviluppare una strategia adeguata di valorizzazione del sito UNESCO, è quello su cui facciamo leva per individuare gli obiettivi e le strategie di tutela e valorizzazione, in modo da assicurare uno sviluppo sostenibile del territorio. Il miglioramento della fruizione integrata – continua Angelini – passa anche attraverso un adeguamento qualitativo dell’offerta turistica, dalla valorizzazione del patrimonio ambientale e dalla creazione o incremento dei servizi. La pianificazione integrata e partecipata di un’area vasta – come per la gestione di un sito UNESCO- ha l’obiettivo di mettere insieme capitale culturale e naturale, e patrimoni immateriali, con il tessuto economico e sociale; con l’effetto di creare sinergie con l’industria culturale, creativa, innovativa e del talento, in modo da supportare sistemi territoriali multiatrattori, tessendo una trama di relazioni socio-economiche improntate sulla sostenibilità”.
Omaggio ai popoli del Mediterraneo, sabato alle 21, in piazza Bellini: prima un concerto di musica multietnica del gruppo Pampa Mediterranea; quindi un viaggio nella musica classica araba dal Medio Oriente all’Andalusia, passando per le corti arabe di Sicilia, proposto da Daniele Guttilla all’oud (liuto arabo) e da Armando Fiore alle percussioni (Tar, darbouka, riqq). Domenica, dalle 21 a mezzanotte, proiezione di video art ai Quattro Canti di città. Domenica, dalle 21 a mezzanotte, proiezione di video art ai Quattro Canti di città. Sarà aperto Palazzo di Rudinì, il sito quest’anno più visitato de Le Vie dei Tesori: il pubblico seguirà un percorso alla luce della candele per giungere sul balcone affacciato sul Teatro del Sole.
“Offriamo così la possibilità di un inedito sguardo sul Cassaro anche di notte e con i Quattro Canti illuminati a festa. Abbiamo voluto fortemente l’apertura di Palazzo di Rudinì e di questo ringraziamo i proprietari – interviene Laura Anello, presidente del Festival Le Vie dei Tesori -, anche se è un luogo che attende un restauro complessivo, proprio per rispondere al desiderio di riappropriazione da parte dei palermitani, di luoghi simbolici e identitari di solito non fruibili. Grazie anche alla Fondazione Unesco Sicilia con cui ripetiamo la felice esperienza di collaborazione dell’anno scorso: così il Festival avrà un gran finale nei luoghi del l’itinerario arabo-normanno e in due piazze della città”.
Sabato 28 ottobre, la festa dell’UNESCO si sposterà a MONREALE: dalle 19 alle 24 saranno aperti alle visite il duomo normanno e il chiostro benedettino. Alle 19,30 nel Duomo è in programma il concerto “Laudate pueri RV 601” e brani sacri di Antonio Vivaldi, a cura del Kandinskij Chamber Ensemble.
“Le notti bianche dell’UNESCO segnano un momento di sinergia tra le varie istituzioni coinvolte nella realizzazione di eventi di grande attrattiva – dicono il sindaco di Monreale Piero Capizzi, e l’assessore alla cultura Giuseppe Cangemi -. La possibilità di aprire i monumenti del percorso anche nelle ore notturne, sarà di certo molto apprezzata dai visitatori. Una fruizione insolita, ma di grande richiamo: per il secondo anno ci sarà la possibilità le meraviglie della nostra basilica cattedrale in una veste inedita ma di grande attrattiva culturale e artistica nel segno del percorso arabo normanno”.
Domenica 29 ottobre, infine, dalle 19 alle 21, saranno aperti alle visite sia il Duomo di Cefalù che il chiostro; alle 19,30, il concerto de “Le Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi, proposte dal gruppo strumentale di Archi dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Direttore e violino solista, Massimo Barrale.
“Siamo felici di collaborare alla realizzazione della Notte Bianca dell’Unesco – sottolineano il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina e l’assessore alla Cultura Vincenzo Garbo -. Dalla nascita del sito seriale, abbiamo registrato un incremento di visitatori del 15 per cento ogni anno. E il concerto nel Duomo rinnoverà la bellezza di quello dello scorso anno, tra l’altro segnando il ritorno della Sinfonica. La sinergia delle tre città rende il percorso veramente unico: i turisti arrivano preparati e scoprono l’intero territorio, senza fermarsi al Duomo e al chiostro, di per sé unici, ma raggiungendo le aree archeologiche vicine o i borghi delle Madonie”.